Covid, essere discriminati diventa la nostra quotidianità…
E così, silenziosamente, senza grandi proclami, eccoci giunti ad un tempo in cui essere discriminati fa parte della nostra quotidianità.
Proprio coloro che hanno sempre dichiarato di voler combattere questo aspetto, nei fatti hanno imposto un regime dove le persone vengono marchiate a fuoco semplicemente per il fatto di avere un’idea non allineata al Pensiero unico dominante.
Per anni chi ha preso le distanze da ciò che veniva imposto dal mainstream si è guadagnato l’epiteto di fascista, razzista, omofobo… ma gli appellativi erano troppo audaci e poco calzanti.
Anche la proposta di legge Zan, della quale abbiamo abbondantemente parlato in articoli precedenti e che ritornerà a breve al vaglio della Camera dei deputati, potrebbe necessitare di tempi lunghi per l’approvazione.
Così, in modo drastico e repentino, si è reso necessario un “escamotage” andando a creare un’altra bella categoria di persone, forse ancora più sibillina e pericolosa, ovvero quella dei “negazionisti”.
Ma chi sono questi pericolosi criminali?
Sono coloro che pensano che le mascherine siano nocive e non un dispositivo di autodifesa, sono quelli che sostengono che sia anomalo che l’imposizione delle mascherine dalle 18.00 alle 06.00 del mattino possa preservare dalla pericolosità di diffusione di un virus, sono quelli che sostengono che la carica virale di questa epidemia è notevolmente calata, sono quelli che sostengono che sia molto pericoloso che un vaccino sia inoculato senza la dovuta sperimentazione o che sia sovvenzionata la ricerca da un “non proprio filantropo” come Bill Gates, ma soprattutto sono coloro che sostengono che i numeri di contagi e di morti in merito a questa pandemia siano stati manipolati ad uso e consumo di Poteri forti.
Dire tutto ciò oggi porta ad essere additato, schernito, offeso, addirittura tenuto a distanza, magari dagli stessi amici o parenti.
Gli stessi che un domani potrebbero segnalarti alle autorità sanitarie per richiedere un tampone se non addirittura per farti praticare un TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio).
Sì, perché il panico incontrollato ed instillato ad arte nelle persone ha portato a questa paradossale situazione.
Oramai la paura della morte si è impadronita delle persone, le quali reagiscono per autodifesa.
Lo sguardo di un Cristiano però deve essere rivolto ad una vita oltre la morte, confidando in Gesù ed in quanto ci ha insegnato.
Questo è il risultato ottenuto per aver troppo “umanizzato” la nostra religione, per aver tolto la trascendenza, per aver ceduto all’inganno del mondo.
Ricordiamo inoltre che quanto ci riserva il destino non è da noi controllabile e, quindi, gli atteggiamenti di panico sono immotivati, irrazionali e da evitare.
Cerchiamo quindi la Verità e testimoniamola, con coraggio, senza accettare pedissequamente ed acriticamente tutto ciò che ci viene indotto dai grandi media.
Pur osservando un profondo rispetto per le persone che sono state vittime dirette o indirette del virus, pur mantenendo le dovute cautele, tentiamo di alimentare la nostra Fede cercando il regno di Dio e la sua giustizia e tutto il resto ci “sarà dato in sovrappiù” (Mt. 6;33).
Gian Piero Bonfanti