La Chiesa deve guardare avanti, non mettere “pezze”
Oggi la Chiesa festeggia San Lorenzo Martire – Diacono. È il primo Diacono martire della Chiesa romana, come Santo Stefano lo è stato della Chiesa di Gerusalemme.
Ultimamente il Papa ha fatto pubblicare un Documento che in qualche maniera, fa’ discutere, sulla partecipazione dei battezzati alla “vita attiva” e “responsabile” della Chiesa. La motivaźione: mancano i sacerdoti.
Sono stato sempre convinto che primariamente le scelte bisognerebbe farle non perché spinti dal bisogno, ma per una visione che guarda al futuro.
Giocando da giovane a calcio, preferivo sempre giocare di anticipo.
Il Concilio Vaticano II ci ha insegnato di saper guardare al futuro, perché, lo affermo col titolo di un libro che mi è stato sempre caro, “noi siamo futuro”.
Il Concilio ha parlato tanto di partecipazione attiva e responsabile dei laici alla conduzione della Chiesa e ha voluto il Diaconato permanente e non solo orientato al Sacerdozio.
C’è stato un iniziale interesse, poi tutto è passato nel dimenticatoio. Quelli che sono rimasti, da alcuni parroci venivano o vengono chiamati a sostituire i chierichetti.
Riprendere le Scuole di formazione dei vari ministeri, non è un optional, ma una esigenza che scaturisce dalla natura stessa della Chiesa che deve guardare avanti, non per mettere “pezze”, ma perché deve risplendere come “Corpo Mistico” di Cristo, dove tutte le sue membra concorrono al bene del tutto. Non solo giocare di anticipo, ma anche avanzare.
Naturalmente non al modo delle Crociate, spiegabili in quel tempo, ma non oggi, per la nostra maggiore sensibilità acquisita.
Una Chiesa che risponde al mandato di Gesù: “andate in tutto il mondo, predicate il Vangelo ad ogni creatura”. La forza non saranno le spade o i cannoni, ma la testimonianza di battezzati e consacrati, che, forti dello Spirito che abita in loro, li fa essere “apostoli” e “profeti”.
Padre Antonio Nuara
http://gpcentofanti.altervista.org/germogli-di-un-tempo-nuovo/