Querelato l’On. Zan, quello dell’omofobia. “Ha diffamato i pro-famiglia naturale”

Querelato l’On. Zan, quello dell’omofobia. “Ha diffamato i pro-famiglia naturale”

“Abbiamo sporto una denuncia-querela contro l’Onorevole Alessandro Zan per aver pronunciato le seguenti frasi il 19.07.2020 a Verona: “Piazze dell’odio, dell’esclusione, della violenza” riferite alle nostre pacifiche manifestazioni. Riguardo il nostro dissenso verso il Pdl omotransfobia ha ancora dichiarato: “Vogliono dire che limita la libertà di pensiero semplicemente per continuare ad odiare, a discriminare, ad essere omofobi nei confronti di persone che oggi hanno meno diritti degli altri e dunque è ancora più vigliacco nascondersi dietro ad un principio di libertà di espressione”. Offendere l’onore e il decoro delle persone è inaccettabile e calunniare tante famiglie e persone ci preoccupa” hanno spiegato Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente di Pro Vita e Famiglia onlus in merito alla decisione di procedere per via legali contro il parlamentare.

“Tra l’altro, se di mistificazioni si vuole parlare, che Zan si informi sugli abusi che le donne subiscono da transgender maschi nei Paesi dove simili leggi sono passate: nei bagni, negli spogliatoi, nelle carceri e nelle competizioni sportive. E non solo, neanche la clausola a tutela della libertà di espressione può tranquillizzare, basta informarsi: nel Regno Unito esiste, ed è molto più chiara di quella proposta in Italia, ma non ha evitato i problemi che denunciamo. Infatti non ha impedito l’arresto di numerosi “presunti colpevoli di omotransfobia”” hanno concluso Brandi e Coghe.

“Intanto, caro Zan, sappi che quelle che chiami le ‘Piazze dell’odio’ contro il tuo Pdl sono arrivate a 110 in tutta Italia, superando la quota di 100 che ci eravamo prefissati. Il tutto nel silenzio dei mass media che ignorano le decine di migliaia di persone indignate che si stanno mobilitando contro questa pericolosa deriva liberticida e incostituzionale. Ma le famiglie italiane non la vogliono, sono contrarie e non molleranno fino a quando la ragione e il buonsenso torneranno in Parlamento””ha concluso la nota di PV&F.

 

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