Black Lives Matter, calo dei consensi negli Usa nei confronti del movimento “anti-razzista”
La manipolazione delle informazioni che si ottiene con i media, lo Star System, il ricorso agli algoritmi social e all’Intelligenza artificiale sta costituendo la base di una campagna di odio e di demonizzazione nei confronti di Donald Trump in vista delle prossime presidenziali americane. Partendo dal noto fatto di cronaca, la morte durante l’arresto di un pregiudicato di colore, l’opinione pubblica è come noto bombardata da mesi da una serie di immagini, pseudo-informazioni e parole-chiave al fine di delegittimare l’attuale presidente degli Stati Uniti e tirare la volata al suo contendente Politicamente corretto, il “democratico” Joe Biden.
Come dimostra però l’ultimo sondaggio di Civiqs, l’istituto demografico con sede ad Oakland (California) diretto dal prof. Drew Linzer, già docente di Scienze politiche all’università di Emory (Atlanta, Georgia), la campagna di delegittimazione, la disinformazione sulla sua gestione dell’emergenza Covid e l’enfatizzata crisi economica non è detto che segnino la sconfitta di Trump, dato di 8/9 punti percentuali dietro a Biden.
Nell’ultimo fine settimana, che ha visto l’ottava manifestazione violenta di fila del movimento Black Lives Matter (in inglese significa: Le vite dei neri contano– l’acronimo è BLM), segnata da tafferugli e scontri con la polizia fra Seattle e il Texas, dall’ultimo aggiornamento del grafico reperibile sul sito https://civiqs.com risulta che, dal 44% degli statunitensi bianchi che a inizio giugno supportava il movimento estremista afro-americano, si è passati al 41% del 18 luglio e al 40% del 26 luglio. Allo stesso tempo è aumentata la percentuale degli oppositori espliciti al movimento “anti-razzista”che, dal 34% d’inizio giugno è passata all’attuale 45%. Quindi un ribaltamento totale del quadro, con quasi la metà degli interpellati che hanno maturato una visione negativa del fenomeno BLM contro il 40% che ancora lo sostiene.
Giuseppe Brienza