Islam, un conto è il rispetto altro è farsi calpestare
La faccia addolorata di Andrea Ricciardi per l’occupazione islamica di S.Sofia e il sermoncino che si conclude con la solita solfa dei ponti e dei muri.
Prima fanno i ganzi buonisti dell’accoglienza e del dialogo, poi si lamentano per un esito che, basterebbe studiare, era talmente scontato che non ci voleva la sfera di cristallo per prevederlo e nemmeno un genio, quindi anche Ricciardi ci poteva arrivare.
Basterebbe smetterla di ragionare con l’ideologia e prendere atto che un conto è il rispetto, altro è farsi calpestare. Si può decidere questa soluzione immolandosi e porgendo la propria guancia, non quella del proprio popolo. Accogliamo dunque, costruiamo ponti, continuiamo a farci belli e a importare insidie, poi un giorno vedremo sorgere un bel minareto in piazza S. Pietro e a S.Egidio qualcuno sbuccerá le cipolle per mostrarsi affranto alle telecamere, ma ormai anche qui sarà troppo tardi.
ATTILIO NEGRINI