La “mistica” PUNK

La “mistica” PUNK

di Alvise Parolini

PER UNA RICOMPRENSIONE APOLOGETICA DEL BISOGNO SOTERIOLOGICO NEL PENSIERO PUNK

“Il punk è una sorta di magma mistico che protegge la propria esistenza ostentando il contrario”: così nell’aprile 1987 scrisse, in un volantino, la punk-rock band CCCP, capitanata da un Giovanni Lindo Ferretti che alcuni lustri più tardi avrebbe trovato nella proposta di Papa Benedetto XVI il suo approdo spirituale dopo un’intera vita di ricerca di un’alternativa all’ingiustizia tecnocratica di un mondo ormai quasi interamente globalizzato.

La Weltanschauung punk è ben più profonda rispetto a quello che l’estetica, le musiche, gli slangs, i clichés e le mode commerciali danno a pensare. Essa tende già internamente a distinguere i coerenti da chi si mette in posa. Metafisicamente, possiamo vedere il punk come “l’apagogia del problematicismo”, ovvero “quell’uso dell’immediatezza fenomenologica nella percezione dei dilemmi nelle strutture stesse dell’esistenza come chiave per disporsi ad una loro risoluzione”, oppure nella sistemica e nella biopolitica come “quel principio della sottocultura di qualsivoglia mondo di vita potenzialmente capace di aprirsi allo straordinario sabotaggio dei dispositivi ingabbianti i macrosistemi sociali”.

Chiaramente, il pensiero punk non riesce ad autogiustificarsi: la tensione che lo pervade riesce a trovare pace solamente in qualcosa o qualcuno capace di evitare la via dell’ideologia o del compromesso con sistemi ideologici. Altrimenti detto, la richiesta punk si rivela soteriologica e salvifica, anziché gnoseologica e conoscitiva.

Il punk, soprattutto in ambito narrativo, ha certamente avuto il merito di riuscire a prevedere e proiettare appassionanti scenari nei più variegati orizzonti attualmente possibili o ucronici (ovvero come se la storia fosse andata diversamente) o futuribili. Di alcuni essi proponiamo un sommario elenco:
– Atompunk ed Ecopunk: energia atomica ed ecologia, scenario da guerra fredda o da disastro ambientale;
– Capepunk e Steelpunk: supereroi e megatecnologie;
– Seapunk ed Oceanpunk: vita marina e pirati;
– Dieselpunk e Teslapunk: tecnocrazie del petrolio ed invenzioni filantropiche, in scenari ucronici come se i fascismi non fossero ancora stati sconfitti;
– Swordpunk e Dungeonpunk: mix di fantasy e fantascienza, scenari ambientati nel medioevo occidentale o orientale con re, cavalieri, creature sotterranee e tecnologia futuristica;
– Cyberpunk e Steampunk: storie tra la vita reale e quella cibernetica oppure scenari ucronici di stampo vittoriano;
– Biopunk e Dreampunk: focalizzate su biologia, bioingegneria e stati onirici e alterati della mente;
– Sandalpunk e Decopunk: scenari ucronici greco-romani oppure del tempo dell’art decò (inizio Novecento);
– Nanopunk e Rococopunk: nanotecnologie ed estetica tardo barocca o new romantic (essenzializzazione della cultura world);
– Solarpunk e Mythpunk: ecologismo e convivenza uomo-creature mitiche, in scenari inusualmente ottimistici per appartenere al genere punk;
– Lunarpunk e Stonepunk: spazio/notturno e ambientazioni ucroniche legate al periodo neolitico;
– Raypunk e Neuropunk: surrealismo spaziale/realtà parallele e temi legate ai processi cognitivi.

Sebbene molti di questi scenari risultino fantasiosi di fronte alla concretezza delle vicende dell’oggi, nondimeno i temi che in essi sono trattati possono essere individuati in vari reali mondi di vita, incastonati gli uni negli altri, ma comunque distinguibili. Mondi intercomunicanti, al punto tale che ogni persona potrebbe potenzialmente affermare di avere delle coordinate personalizzate per ognuno di essi.

Il disinteresse e la parresia tipici del pensiero punk potrebbero essere còlti proprio come le chiavi d’accesso alla moltitudine dei mondi di vita, ognuno dei quali segnato da caratterizzazioni percettive e modalità di coglimento e risoluzione dei problemi uniche e riconoscibili.
Anche nel cammino spirituale possiamo salvare quel seme che ha dato origine alla galassia punk. Gesù, infatti, a chi possedette uno sguardo disonesto di fronte all’annuncio messianico così disse:

“In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto” (Matteo 21,32). Di fronte al Vangelo, molti tra i pubblicani e le prostitute hanno creduto perché hanno innanzitutto còlto in Gesù l’onestà di giudizio di fronte alla vita, un giudizio che attraversa e riconosce i mondi di vita, con misericordia. Oltre a ciò, Gesù è stato riconosciuto come Quel Sole di riferimento in ognuno dei loro mondi dotato del potere di liberarli dalle catene e lacci – soprattutto morali – che così bene questi punk ante-litteram sperimentavano nella loro sofferta quotidianità.

“Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: Misericordia io voglio e non sacrifici. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori” (Matteo 9,12-13). L’Unico capace di giustificare l’uomo peccatore, di diventare giustizia all’interno di un’esistenza colma di contraddizioni è Gesù. In Lui, riconfigurato nella Croce, ogni sacrificio altrimenti vano diventa opera di misericordia. L’uomo sballottato dall’ansia punk può così stabilirsi nel mondo reale non sentendosi più malato, abbandonato ed attaccato da tutti i lati, ma guarito, accompagnato e chiamato dal Salvatore, potendo ora riposare sulla certezza di una Redenzione già ormai fattualmente conclusa e inesauribilmente disponibile.

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