L’importanza strategica della Romania per NATO e USA
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IL MAR NERO COME TEATRO DI CONFRONTO, LE BASI MILITARI E LE INFRASTRUTTURE STRATEGICHE
Lo scorso 6 Dicembre 2024, due giorni prima del secondo turno e mentre il voto dei rumeni all’estero era già iniziato, come sappiamo, la Corte Costituzionale della Romania (CCR) ha annullato il primo turno delle elezioni presidenziali rumene, vinte da Călin Georgescu. L’effetto della decisione, senza precedenti, della Corte Costituzionale di annullare le elezioni presidenziali, definito da molti osservatori come una sorte di “golpe bianco” (il termine indica quel colpo di Stato non violento, solitamente condotto attraverso mezzi legali, istituzionali o burocratici, piuttosto che con la forza militare o l’uso di armi, a seguito di manipolazioni politiche, pressioni da parte di élite economiche o giudiziarie, o l’uso strumentale delle norme costituzionali) sarà “il riavvio dell’intero processo elettorale dall’inizio”, iniziando con la raccolta delle firme dei candidati e terminando con una nuova campagna elettorale. La cosa strana è che lo scorso 28 novembre 2024, quattro giorni dopo le elezioni, e tre giorni prima di quelle parlamentari, la CCR aveva deciso di riconteggiare tutti i voti espressi nelle elezioni presidenziali ma il successivo 2 dicembre, quattro giorni prima dell’annullamento delle elezioni, la CCR aveva convalidato il primo turno delle elezioni presidenziali, ritenendo che il processo elettorale non fosse stato viziato. In questi quattro giorni cosa è successo?
Presto, probabilmente, verrà fuori la verità. Intanto proviamo a capire il ruolo geopolitico della Romania, visto che negli ultimi decenni, la Romania si è affermata come un pilastro fondamentale per la sicurezza dell’Europa orientale e come un partner strategico di primaria importanza per la NATO e gli Stati Uniti. La sua posizione geografica, le sue capacità militari in crescita e il suo impegno politico nel rafforzare l’Alleanza Atlantica ne fanno un attore chiave in un’area altamente sensibile del panorama geopolitico globale.
Infatti, la Romania occupa una posizione geografica di rilevanza strategica nel sud-est dell’Europa. Confinando con il Mar Nero, essa rappresenta una delle porte principali verso il Caucaso, il Medio Oriente e la regione del Mar Caspio. Il Mar Nero è particolarmente significativo per il suo ruolo di snodo energetico e commerciale, oltre che come area di confronto tra le ambizioni della Russia e gli interessi della NATO. La vicinanza della Romania a paesi come l’Ucraina e la Moldavia – una in pieno conflitto con la Russia, l’altra sotto pressione geopolitica – aumenta la sua importanza come baluardo contro il presunto espansionismo russo.
Uno degli elementi più tangibili della cooperazione tra Romania, NATO e Stati Uniti è rappresentato dalla presenza di infrastrutture militari strategiche sul suo territorio. La base aerea di Mihail Kogălniceanu, situata vicino al Mar Nero, è un hub essenziale per le operazioni della NATO nella regione. Utilizzata regolarmente dalle forze statunitensi, questa base serve sia per scopi logistici che per addestramenti e operazioni militari. Un altro elemento cruciale è rappresentato dal sistema Aegis Ashore, una componente del sistema di difesa missilistica della NATO, situato a Deveselu. Questo impianto è progettato per intercettare minacce balistiche provenienti da fuori dell’area euro-atlantica, contribuendo alla sicurezza collettiva dell’Alleanza e aumentando significativamente la capacità difensiva della Romania e dell’intera Europa. Inoltre, la presenza di truppe NATO sul territorio rumeno – parte della strategia di “difesa avanzata” dell’Alleanza – consolida la posizione della Romania come partner affidabile e determinato a mantenere la stabilità regionale.
La Romania è uno dei membri della NATO che ha dimostrato un impegno costante nel soddisfare gli obblighi dell’Alleanza. Il paese ha raggiunto e superato l’obiettivo di destinare almeno il 2% del PIL alla difesa, uno standard richiesto dall’Alleanza Atlantica. Questo investimento si traduce in una modernizzazione continua delle forze armate rumene, rendendole più interoperabili con quelle degli altri paesi membri. In ambito operativo, la Romania ha partecipato attivamente a missioni NATO in Afghanistan, nei Balcani occidentali e nel Mediterraneo. Questo contributo evidenzia la sua volontà di non limitarsi a essere un beneficiario della sicurezza collettiva, ma di assumere un ruolo attivo nella sua promozione.
La Romania è anche un alleato politico affidabile per gli Stati Uniti e la NATO. Dal suo ingresso nell’Alleanza nel 2004, il paese ha dimostrato un costante allineamento con le priorità strategiche dell’Occidente. La sua politica estera è chiaramente orientata verso l’integrazione euro-atlantica, e il paese è un forte sostenitore dell’allargamento della NATO verso i Balcani e dell’adesione della Moldavia all’Unione Europea.
L’impegno rumeno si riflette anche nella sua capacità di fungere da ponte tra l’Occidente e le regioni di confine con la Russia. Attraverso iniziative diplomatiche, come il formato del “Bucharest Nine” (B9), la Romania contribuisce al coordinamento tra i paesi della NATO dell’Europa centro-orientale, rafforzando la coesione interna dell’Alleanza.
La regione del Mar Nero è diventata uno dei principali teatri di confronto tra la NATO e la Russia. Dopo che gli abitanti della Crimea hanno deciso di unire la loro terra alla Federazione Russa, quest’ultima ha rafforzato la sua presenza militare nel Mar Nero, trasformandolo in una zona di crescente tensione. In questo contesto, la Romania svolge un ruolo cruciale come base avanzata per la proiezione della forza della NATO e come punto di monitoraggio delle attività russe nella regione. La cooperazione della Romania con la Turchia e la Bulgaria, gli altri membri NATO che si affacciano sul Mar Nero, è essenziale per garantire una risposta coordinata alle sfide regionali. Inoltre, il paese lavora per rafforzare la sicurezza marittima attraverso esercitazioni congiunte e la modernizzazione della sua flotta navale.
L’importanza strategica della Romania non si limita alla sfera militare. Il paese è anche un attore chiave nella diversificazione delle fonti energetiche europee, riducendo la dipendenza dell’Europa dalle forniture russe. Con riserve significative di gas naturale nel Mar Nero e una rete di gasdotti che collega il sud-est europeo, la Romania contribuisce alla sicurezza energetica dell’intera regione. Inoltre, il corridoio energetico sud-nord, che include la Romania, rappresenta un’iniziativa cruciale per migliorare l’integrazione energetica europea e contrastare l’influenza russa. La Romania si posiziona, quindi, come un partner strategico non solo per la sicurezza militare, ma anche per quella energetica.
Nonostante i numerosi punti di forza, la Romania affronta anche sfide significative. Le tensioni con la Russia rendono il paese un possibile bersaglio per attacchi informatici, campagne di disinformazione e altre forme di guerra ibrida. Inoltre, la modernizzazione delle sue forze armate e delle infrastrutture richiede investimenti continui e una gestione oculata delle risorse. In futuro, il ruolo della Romania sarà probabilmente ancora più centrale, soprattutto alla luce dell’espansione della NATO verso la Finlandia e la Svezia e del rinnovato interesse degli Stati Uniti per l’Europa orientale. Rafforzare la cooperazione bilaterale con Washington e sostenere la coesione all’interno della NATO rimarranno priorità strategiche per i politici filo-UE e filo-NATO di Bucarest. Forse per questo motivo Georgescu, scettico su UE e NATO, è stato fatto fuori (politicamente).
Ricordiamo, inoltre, che esiste un’importanza geopolitica particolare anche delle regioni storiche e dei distretti della Romania. Il paese, infatti, è diviso in nove regioni storiche (Banato; Bucovina; Crișana; Dobrugia; Maramureș; Moldavia; Muntenia; Transilvania; Oltenia) e in 41 județe (Alba, Arad, Argeș, Bacău, Bihor, Bistrița-Năsăud, Botoșani, Brașov, Brăila, Buzău, Caraș-Severin, Călărași, Cluj, Constanța, Covasna, Dâmbovița, Dolj, Galați, Giurgiu, Gorj, Harghita, Hunedoara, Ialomița, Iași, Ilfov, Maramureș, Mehedinți, Mureș, Neamț, Olt, Prahova, Satu Mare, Sălaj, Sibiu, Suceava, Teleorman, Timiș, Tulcea, Vaslui, Vâlcea, Vrancea), simili ai dipartimenti francesi, più la città di Bucarest, la capitale (divisa in municipi, analogamente ad altre città metropolitane europee). Le regioni e i distretti rumeni offrono una combinazione unica di risorse naturali, infrastrutture strategiche e rilevanza storica, che ne fanno un attore fondamentale nel contesto geopolitico regionale e globale.
La Transilvania, situata al centro della Romania, è delimitata dai Monti Carpazi e rappresenta uno dei territori più importanti per il paese. Storicamente contesa e influenzata da diverse potenze, tra cui l’Impero Austro-Ungarico, la Transilvania è oggi un centro economico e culturale in crescita e grazie alla sua ricchezza di risorse naturali, come carbone, gas naturale e riserve di minerali, contribuisce significativamente all’economia nazionale. Le città di Cluj-Napoca, Brașov e Sibiu sono centri di innovazione e tecnologia, attraggono investimenti esteri e favoriscono lo sviluppo di infrastrutture moderne. Per questo motivo la Transilvania funge da nodo strategico per le comunicazioni interne della Romania, collegando il paese attraverso una rete ferroviaria e stradale ben sviluppata. Inoltre, la regione è fondamentale per mantenere l’equilibrio etnico e culturale, dato che ospita una significativa popolazione ungherese.
La Valacchia è situata nella parte meridionale della Romania e ospita Bucarest, la capitale del paese. Questa regione è caratterizzata da pianure fertili e una posizione strategica lungo il Danubio, che la collega ai mercati dell’Europa sudorientale. La capitale è il centro politico ed economico della Romania, sede delle principali istituzioni governative e delle multinazionali che operano nel paese. Con una popolazione di oltre due milioni di abitanti, Bucarest è anche un importante centro culturale. La presenza del Danubio fornisce un accesso vitale ai porti del Mar Nero e alle vie di comunicazione commerciale. Inoltre, la regione della Valacchia ospita centrali energetiche e raffinerie di petrolio che supportano l’indipendenza energetica del paese.
La regione della Dobrogea, situata nel sud-est della Romania, è un’area cruciale grazie alla sua posizione geografica. Confina con il Mar Nero e ospita il delta del Danubio, una delle riserve naturali più preziose del mondo. La città di Constanța, con il suo porto, è uno dei più grandi e importanti del Mar Nero. Questo porto serve come punto di transito per merci che collegano l’Europa con l’Asia e il Medio Oriente. Dobrogea è anche una regione ricca di risorse energetiche, tra cui giacimenti di gas naturale offshore nel Mar Nero. Questi giacimenti sono fondamentali per la sicurezza energetica della Romania e per la diversificazione delle forniture energetiche dell’Europa.
La regione della Moldova (da non confondere con la Repubblica di Moldavia) si trova nella parte orientale della Romania e confina con Ucraina e Moldavia. Questa posizione la rende cruciale per la geopolitica regionale. La Moldova romena è un ponte naturale per le relazioni politiche, economiche e culturali tra la Romania e la Moldavia, un paese con profondi legami storici e culturali con Bucarest. La Romania ha un ruolo chiave nel sostenere l’integrazione europea della Moldavia e nel contrastare l’influenza russa nella regione. La vicinanza alla Transnistria, una regione separatista filo-russa della Moldavia, aumenta l’importanza della Moldova romena come frontiera orientale della NATO. La regione ospita, infatti, basi militari e infrastrutture che rafforzano la difesa del fianco orientale dell’Alleanza Atlantica.
Maramureș e Crișana, regioni settentrionali della Romania, confinanti con Ucraina e Ungheria, sono note per le loro tradizioni culturali e per la loro importanza strategica. La regione di Maramureș è famosa per il suo patrimonio culturale e per le sue foreste, che rappresentano una risorsa economica significativa. Dal punto di vista geopolitico, il confine con l’Ucraina la rende un punto strategico per il monitoraggio delle tensioni nella regione. Crișana, situata lungo il confine con l’Ungheria, è una regione chiave per la cooperazione economica e culturale tra i due paesi. La sua posizione favorisce lo sviluppo di infrastrutture transfrontaliere e rafforza le relazioni bilaterali.
Il Banato, situato nella parte occidentale della Romania, è una regione di grande rilevanza economica e culturale. Confina con Serbia e Ungheria, il che lo rende un punto di incontro tra diverse culture. La città principale del Banato, Timișoara, è un centro tecnologico e industriale in rapido sviluppo. È stata anche la prima città europea a ricevere l’illuminazione elettrica stradale, sottolineando la sua lunga storia di innovazione. Il Banato è un esempio di integrazione europea attraverso progetti congiunti con Serbia e Ungheria, che promuovono la stabilità e la crescita economica nella regione.
Insomma, dalla Transilvania alla Dobrogea, dalla Valacchia al Banato, ogni area della Romania offre un contributo unico alla rilevanza geopolitica della Romania e, come membro della NATO e dell’Unione Europea, suscita appetiti sia dei paesi occidentali che della Federazione Russa (o dei paesi BRICS nel loro insieme).