Nonostante l’educazione sessuale obbligatoria il problema della violenza di genere persiste
di Donatella Isca
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I CONSIGLIERI DEL PD DELLA BELLA, MORELLI E FULCERI SONO DAVVERO CONVINTI CHE SIANO NECESSARI CORSI SULL’AFFETTIVITÀ E SULLA SESSUALITÀ ALL’INTERNO DELLE SCUOLE?
E’ semplicistico credere che la causa dell’aumento dell’aggressività e della violenza specialmente, ma non esclusivamente, nei soggetti di sesso maschile nei confronti di persone di sesso femminile sia attribuibile ad una concezione PATRIARCALE della nostra società e quindi della famiglia. Ingenuo pensare di riuscire a risolvere la questione con l’introduzione dell’educazione all’affettività nelle scuole a cominciare dalla scuola dell’infanzia, destrutturando gli stereotipi.
Se ci fermiamo un momento per considerare i DISVALORI che invece sono continuamente propagati dai media, penso alla violenza della musica TRAP, ricordo l’esibizione di Rosa Chemical a Pontedera lo scorso 31 dicembre, alla ipersessualizzazione dei giovani, all’esposizione precoce verso la pornografia che danneggia lo sviluppo neurocognitivo dei fruitori, allora forse si potrebbe pensare di stimolare un dialogo costruttivo per cercare di arginare questa deriva antropologica. Con il pretesto di educare all’affettività, di abbattere gli stereotipi (ritenuti la causa di ogni male) abbiamo già visto come i nostri figli sono spesso esposti a contenuti non adatti al loro sviluppo neurocognitivo e siano stati fatti oggetto di indottrinamento da parte di associazioni portatrici di una visione ideologica della realtà.
L’esperienza dei Paesi stranieri che ci hanno preceduto dimostra che una educazione sessuale precoce e comprensiva in realtà aumenta i fenomeni di violenza, aumentano anche le malattie sessualmente trasmissibili e le gravidanze precoci. I politici del Partito Conservatore del Regno Unito hanno denunciato per esempio che in seguito all’introduzione dell’educazione sessuale obbligatoria nelle scuole ai bambini viene insegnato materiale “non adatto all’età”. In una lettera inviata al Primo Ministro Rishi Sunak, quasi 50 parlamentari hanno avvertito che agli studenti “vengono insegnati atti sessuali estremi e pericolosi [e] incoraggiati a condividere dettagli intimi sui desideri sessuali con compagni di classe e insegnanti”.
Tutto questo non è necessario. I consiglieri del PD Della Bella, Morelli e Fulceri sono davvero convinti che siano necessari corsi sull’affettività e sulla sessualità all’interno delle scuole? Perché facciamo finta di non sapere che l’esposizione a materiale pornografico genera un atteggiamento patologico nei confronti della donna, contenuti che portano a pensarci come animali guidati solo dall’istinto che trascurano la volontà dell’altra persona, che è di fatto resa oggetto è reificata? Inoltre dovrebbero sapere che è vero che gli studenti che seguono l’educazione sessuale ne sanno di più su argomenti come le mestruazioni, i rapporti sessuali, la contraccezione, la gravidanza e le malattie sessualmente trasmissibili rispetto agli studenti che non la seguono. ma questa conoscenza più accurata non ha un impatto misurabile sul comportamento sessuale, infatti i dati sui femminicidi nei paesi con educazione sessuale obbligatoria come la Germania, ci dicono che ci sono stati 337 femminicidi nel 2021, in Spagna, un altro paese con educazione sessuale obbligatoria, ci sono stati 97 femminicidi nello stesso anno. Questi numeri indicano che, nonostante l’educazione sessuale obbligatoria, il problema della violenza di genere persiste. Le numerose iniziative che vanno in questa direzione, celano in realtà la scarsa considerazione della capacità della famiglia di saper educare i propri figli su questi temi.!
La scuola non dovrebbe occuparsi di ISTRUZIONE nel senso classico del termine? Storia, geografia, lettere, matematica?
Con questi progetti si vuole mirare in realtà ad inoculare ai bambini, fin dalla più tenera età, che i ruoli e atteggiamenti tipicamente maschili e femminili sperimentati nell’ambito della famiglia vengono qualificati come stereotipi come tali sono da demolire e che ognuno può scegliere il proprio genere identitario a prescindere dai propri dati biologici assegnati da madre natura a seconda della percezione che ha di se stesso che può essere mutevole o fluida! Si tratta di una micidiale manipolazione dei processi naturali cognitivi del bambino, indifeso davanti agli abusi degli adulti tanto più se veste i panni autorevoli e rassicuranti dell’educatore, ed è una manipolazione in grado di provocare danni irreversibili su personalità in via di costruzione come quella dei bambini e dei giovanissimi ancora fragili.
Invitiamo quindi i nostri consiglieri che in maniera encomiabile si preoccupano di trovare una soluzione alla violenza di riflettere sui valori che supportano invitandoli a considerare la FAMIGLIA come l’AMBITO PRIVILEGIATO E NATURALE DI EDUCAZIONE e da supportare nella sua funzione piuttosto che pensare di sostituirla da soggetti che saranno anche considerati delle eccellenze in ambito formativo ( chi farà questavalutazione?) ma non per questo possono sostituire i genitori.
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