In Vaticano nessuno ha fatto ricerche su Simone Legno?
di Gianni Toffali
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FEDE & PECUNIA NON OLET?
È arrivata Luce, la mascotte del Giubileo 2025 con le sembianze dell’eroina green Greta Thumberg.
La Portafortuna gialla è stata esposta nei giorni scorsi, nel corso della conferenza stampa di presentazione degli eventi culturali in programma a Roma prima dell’apertura ufficiale del Giubileo e del Padiglione della Santa Sede a Expo Osaka.
Mons. Rino Fisichella ha concluso il suo intervento presentando “Luce”, mascotte di entrambi gli eventi. L’alto prelato ha spiegato che la sostituta del coetaneo Gesù Bambino è “Nata dalla creatività di Simone Legno, Luce è la mascotte che ci accompagnerà. Come si vede, è una pellegrina raffigurata con gli elementi tipici del pellegrino: il k-way giallo per ripararsi dalle intemperie; gli stivali sporchi di terra per la strada percorsa; la croce missionaria al collo; il bastone del pellegrino e soprattutto gli occhi luminosi, simbolo della Speranza del cuore”.
La domanda che sorge spontanea è: l’informatissimo Monsignore, si sarà preso la briga di informarsi circa l’underground dell’immaginifico artista?
Una banale ricerca sui motori di ricerca, avrebbe svelato che Simone Legno è molto attivo sui social con il suo brand “Tokidoki” e che nel suo carnet ha prodotto gadget per il Gay Pride, una linea di vibratori non da cucina a forma di diavolo e unicorni arcobaleno.
Una sempreverde gag che aleggia nel clero ribadisce che Dio è Uno, Trino e Quattrino. Poco importa che si tratti di Dio, o di un suo rimpiazzo. L’importante è che chi ha realizzato la “cosa”, porti tanti soldini all’autore e di conseguenza anche alle casse del Vaticano. Insomma, ancora una volta il precetto non ufficialmente dichiarato, Fede & Pecunia non olet, è stato onorato.