Soldati nordcoreani si preparano alla guerra?
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TRUPPE DI PYONGYANG IN ADDESTRAMENTO NEI CAMPI RUSSI. INTERVERRANNO NEL CONFLITTO UCRAINO?
Ormai è certa la presenza di truppe nord coreane in Russia per addentrarsi, ma sono anche in procinto di essere impiegate nel conflitto ucraino?
Nei giorni scorsi era stata notata la presenza di nord coreani, pochi uomini probabilmente del genio, e lo stesso Putin in una conferenza stampa il 24 Ottobre ha parlato di accordi di partnership strategica e militare sottoscritti con il dittatore Kim-Jong-un, il che significa che la Corea oltre a munizioni e altro materiale bellico sta inviando truppe combattenti, che infatti sono state filmate in addestramento in una località non precisata della Russia.
Ancora non si sa con certezza il numero di queste truppe e come questi soldati saranno impiegati.
L’ipotesi che fanno alcuni analisti è che interverranno nell’area di Kursk, che è territorio russo, per evitare una possibile escalation. Formalmente infatti questi soldati non parteciperebbero in maniera diretta alla guerra ucraina ma fornirebbero aiuto ai russi impegnati nella difesa e nella riconquista di una porzione del proprio territorio metropolitano.
In tal modo gli ucraini e i loro alleati non avrebbero il pretesto per inviare e impiegare a loro volta truppe di paesi Nato a sostegno di Kiev, che sta soffrendo una sempre più grave carenza di organici. Una ipotesi questa forse assai remota per gli alleati dell’ovest ma più probabile per quelli dell’est, Polonia in primis, che temono molto l’aggressività e l’imperialismo di Mosca, avendo sofferto per lunghi anni sotto il tallone comunista.
Secondo gli analisti i nordcoreani potrebbero non essere buttati direttamente nella fornace del conflitto ma utilizzati a presidio dell’area di Kursk una volta che i reparti russi siano riusciti a respingere gli ucraini. Un’altra ipotesi è che i soldati di Pyongyang siano inviati in altre aree del fronte relativamente tranquille per permettere ai russi di avvicendare i reparti in vista di nuove operazioni.
In ogni caso il conflitto russo-ucraino non accenna a diminuire di intensità, nonostante le evidenti difficoltà di entrambe le parti nel sostenere una guerra di ampie proporzioni, che ha già “consumato” un gran numero di risorse materiali e umane; si parla di circa 500mila perdite da entrambe le parti.
L’arrivo dei nordcoreani, se dal punto di vista strategico non sembra avere per il momento conseguenze rilevanti rappresenta tuttavia una complicazione ulteriore nel già intricato quadro internazionale, che si accompagna al gesto simbolico dei giorni scorsi, quando tutte le strade e i ponti che collegavano il Nord col Sud della Corea sono stati fatti saltare. Questo sta a significare che la Corea del Nord ha abbandonato ogni velleità di riunificare le due parti del Paese, separato fin dal 1953, data dalla tregua siglata a Panmunjom, e ancora formalmente in guerra. Ma anche che si sta ancor più avvicinando al blocco russo e cinese recidendo ogni legame con la Corea del Sud che per tenere buono l’infido regime ha sempre inviato aiuti soprattutto alimentari e sfruttato la manodopera coatta fornita da Pyongyang in cambio di valuta.