Halloween, quando un Comune offende i credenti

Halloween, quando un Comune offende i credenti

di Bruno Volpe

ACCADE A BARI…

La fotografia che ci ha inviato un lettore è chiara e parla da sola. Il cartellone in questione si trova in via Giulio Petroni a Bari, vicino alla stazione ferroviaria, ma altri campeggiano in città, anche nei pressi della Camera di Commercio.

Di che cosa si tratta? Della promozione di un “Monster day” nel parco 2 Giugno, in occasione della nottata di Halloween. Anzi il manifesto recita: “Il più grande evento di Halloween”, ma fa anche riferimento al primo novembre, data di Tutti i Santi, festa cara ai cattolici. E notiamo che siamo alla seconda edizione.

Dal programma si evince la presenza di un luna park, animazione, horrow show dj, street food e questo carrozzone dura sino al tre novembre. Alla fine l’immancabile “dolcetto o scherzetto”.

Il problema, a nostro giudizio, è che a una tale manifestazione sia stato dato il patrocinio del Comune di Bari, in particolare del Municipio numero due.

Ricordiamo a tutti gli amministratori pubblici che anche i credenti hanno diritto ad un minimo di rispetto, come del resto i simboli sacri e le feste cattoliche (il primo novembre è la festa di Tutti i Santi, molto cara ai cattolici).

Perchè non si irridono mai i segni o le feste di altre fedi? Forse perchè i cattolici sono miti e non si ribellano in modo violento allora vale tutto?

Il problema, serio, è che un evento legato alle tenebre, discutibile e spesso teatro di eventi negativi, persino di atteggiamenti arroganti come “dolcetto o scherzetto” (ma qui  molti genitori che portano in giro i bambini vestiti da streghe, diavoli e roba simili hanno la colpa), venga patrocinato dal Comune di Bari.

Ci auguriamo, almeno, che il Comune non abbia tirato fuori un euro, e quindi il patrocinio sia stato gratuito, perchè vorrebbe dire che anche i credenti, contro la loro volontà, vi hanno contribuito.

In ogni caso, caro sindaco Leccese, abbia meno leggerezza nei patrocini. Capiamo che la ricerca del consenso e del voto passa per la via larga e non per quella stretta, ma poi non lamentiamoci quando i giovani arrivano alle sette e ai santoni, come accaduto di recente proprio in Puglia. Se anche le amministrazioni comunali, con pessimo stile educativo, promuovono feste dell’orrore e delle tenebre, poi non lamentiamoci…

In controtendenza rispetto a Bari sta andando il sindaco di Beura Cardezza, Davide Carigi. che ha dichiarato guerra ad Halloween.

Il primo cittadino leghista del borgo di 1.400 anime alle porte di Domodossola ha scritto in una lettera aperta che festeggiando Halloween si offre “alle anime innocenti dei nostri bambini ciò che è male e brutto […]. Perché dobbiamo spingere i nostri amati figli a pratiche così brutte e insidiose? […] Sono manifestazioni pagane poi, che arrivano da altre culture avulse dalla nostra gloriosa e prestigiosa storia millenaria di cui il nostro Paese si può vantare […] Si spingono i bambini a emulare figure malvagie […] A Carnevale i bambini si fanno ispirare da figure come Zorro, Robin Hood, Pinocchio, fatine e altri personaggi positivi mentre ad Halloween diventano zombi, fantasmi e streghe nella migliore delle ipotesi [… per non parlare dell’emulazione di] figure malvagie come demoni e personaggi che riconducono all’horror e quel che è peggio all’esoterismo”.

Carigi, citando anche uno dei più noti esorcisti italiani padre Gabriele Amorth, ha scritto che “oggi purtroppo lo sappiamo benissimo che per i più la figura del demonio è anacronistica e si pensa che a lui credono solo i più creduloni, i più arretrati o meglio permettetemi di dire i più stupidi, ed è proprio questo sappiatelo, il vantaggio del male […] Bisogna ricordare i defunti, non scimmiottare la morte […] I nostri bambini non hanno bisogno di questa negatività, soprattutto in giorni dove la Chiesa festeggia tutti i santi ai quali tutti noi siamo legati e almeno una volta ci siamo rivolti. Sono esempi di bellezza, purezza, gioia e speranza; perché non dare questa alternativa ai nostri bambini? Perché dobbiamo indirizzarli al brutto e al macabro? E poi come dimenticarci che in quei giorni dovremmo far sì che i nostri bambini ricordino rispettosamente i loro cari defunti […e] non scimmiottare la morte con tanta leggerezza. […] Sono sicuro che tutti i genitori amino i loro figli e solo inconsapevolmente permettano di ‘celebrare’ questa occasione, anche perché di tale occasione appunto c’è chi se ne approfitta dal punto di vista commerciale puntando al solito consumismo. Dobbiamo fare lo sforzo di dare un’alternativa ai nostri bambini, alternativa che ovviamente riconduce ai valori cristiani che devono essere trasmessi a loro. Invece spesso noi genitori abdichiamo dal nostro ruolo in fatto di valori ispirati alla nostra tradizione e cultura”.

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