di Gianni Toffali

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COME FACILMENTE INTUIBILE, I CONTRARI ALLO SMANTELLAMENTO DELLE FABBRICHE UMANE SONO STATI PARTITO DEMOCRATICO, MOVIMENTO 5 STELLE E ALLEANZA VERDI E SINISTRA

Come sappiamo lo scorso 16 ottobre il Senato ha approvato il disegno di legge Varchi che punisce la pratica della maternità surrogata anche se compiuta all’estero.

Quindi, d’ora in poi, se due cittadini italiani volano all’estero e tornano con un bebè avuto grazie all’utero di qualche “incubatrice a tempo”, scattano le manette.

Come facilmente intuibile, i contrari allo smantellamento delle fabbriche umane sono stati Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra.

I primi a dolersi della mesta notizia, non sono stati i “compratori” italiani, bensì le bottegaie ucraine, cioè coloro che locano l’utero ben oltre i classici 5 minuti standard.

Sino all’inizio della guerra, l’Ucraina era il Paese più frequentato dai turisti dell’utero in affitto. Dare alla luce un bambino costava in Ucraina dai 40mila ai 65mila euro, pagabili anche a rate.

Nel democratico paese delle meraviglie, la maternità surrogata è regolamentata per legge, e viene praticata da cliniche all’avanguardia pubblicizzate senza vergogna sui media italiani.

Come ha raccontato un’inchiesta dell’Economist, sono circa 2500 le incubatrici (chiamarle madri è una bestemmia) ucraine che, prima dell’operazione speciale russa, ogni anno “affittavano” il loro utero.

Ancora oggi, nonostante la guerra, ogni mese sono una trentina le coppie italiane che sfidano le bombe per volare a Kiev nella speranza di acquistare un bene di consumo di cui dichiareranno di essere i genitori. Tutto attraverso delle agenzie, che come veri tour operator si occupano di tutti i servizi, dal viaggio, all’accoglienza, alla “Escort” scelta, al parto e al riconoscimento del “prodotto”.

Il Paese delle fabbriche dei bambolotti, ha circa 50 cliniche riproduttive, e la legge agevola questo business. In Ucraina i futuri genitori sono elencati come madre e padre. Ciò significa ottenere un passaporto per il bambino e portarlo a casa è molto più semplice.

Ora, nell’attesa di nuovi luciferini espedienti di chi gioca a fare Dio, gli stabilimenti dei pacchi bebè sono stati momentaneamente sigillati.