Israele sempre più solo?

Israele sempre più solo?

di Matteo Castagna

LA GUERRA A GAZA E LE SUE NUMEROSE ZONE D’OMBRA

Sostanzialmente tutti i leader mondiali intervenuti martedì scorso hanno chiesto la fine della guerra tra Israele e Hamas a Gaza, e dei combattimenti lungo il confine nord tra Israele e Libano. E se alcuni, nei loro interventi hanno definito “inaccettabile” l’attacco di Hamas del 7 ottobre scorso in cui quasi 1200 israeliani sono stati uccisi, l’impressione generale è che con la sua rappresaglia che ha causato finora la morte di almeno 41mila persone Israele abbia oltrepassato ogni segno. Così si esprime ISPI online.

La retorica, in molti casi è stata “intensa”, racconta Politico: il presidente del Brasile, Ignacio Lula da Silva, ha definito le azioni di Israele contro i civili palestinesi “una ingiustificabile punizione collettiva”, il leader della Colombia ha definito quello in corso a Gaza “un genocidio” e la Turchia ha persino paragonato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ad Adolf Hitler suggerendo che altri paesi dovrebbero unirsi per fermare gli israeliani con la forza, se necessario.

Termini come ‘crimini di guerra’ e ‘colonialismo’ sono riecheggiati nei discorsi di diversi capi di stato, il cui disappunto era rivolto anche agli Stati Uniti, sebbene in pochi abbiano menzionato direttamente Washington, per il loro sostegno a Israele.

ISPI spiega che nel suo discorso di commiato dalla Scena internazionale, anche il presidente americano Joe Biden ha parlato della drammatica situazione in Medio Oriente. “Ci sono cose più importanti che rimanere al potere”, ha dichiarato, accennando al suo ritiro dalla corsa per un nuovo mandato alla Casa Bianca e ha insistito sul fatto che “una guerra generalizzata” non è nell’interesse di nessuno e che “una soluzione diplomatica” è sempre possibile.

Biden ha ricordato poi l’accordo di cessate il fuoco elaborato con Qatar ed Egitto ed approvato dal Consiglio di sicurezza, ma rimasto lettera morta, rivendicando i molteplici tentativi di Washington di frenare l’escalation.

Tuttavia, il bilancio della sua politica riguardo la guerra a Gaza presenta numerose zone d’ombra: di fatto, in quasi un anno di conflitto, la Casa Bianca si è rivelata incapace di fermare le violenze che stanno travolgendo anche il Libano.

Ma soprattutto – secondo diversi osservatori e analisti – gli Stati Uniti non hanno neanche mai fatto ricorso a strategie di pressione, diplomatiche o militari, per convincere l’alleato israeliano ad accettare un cessate il fuoco. Il sostegno di Biden a Benjamin Netanyahu anche nelle sedi Onu, inoltre, ha messo in luce i doppi standard degli Stati Uniti, contribuendo a erodere l’influenza americana agli occhi dei paesi del cosiddetto ‘Sud Globale”.

 

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