Spagna, in crescita gli atti violenti anticristiani

Spagna, in crescita gli atti violenti anticristiani

A cura dell’ACS ITALIA – Aiuto alla Chiesa che Soffre*

SPAGNA: QUADRO GIURIDICO RELATIVO ALLA LIBERTA’ RELIGIOSA ED EFFETTIVA APPLICAZIONE

L’articolo 16 della Costituzione spagnola del 1978 tutela la libertà di religione e di culto. Questo diritto fondamentale è regolato dalla Legge organica 7/1980 sulla libertà religiosa, e da altre leggi e decreti specifici. Questi ultimi includono il Regio Decreto 2/2015, del 23 ottobre, che ha modificato la Legge sullo  Statuto dei Lavoratori (articoli 4, 17 e 54); la Legge Organica 1/1996, del 15 gennaio, sulla Pro tezione Giuridica dei Minori, che modifica parzialmente il Codice Civile e il Codice di Procedura  Civile (articoli 2, 3, 6 e 9d); la Legge Organica 3/2018, del 5 dicembre, sulla Protezione dei Dati Personali e la Garanzia dei Diritti Digitali (articolo 9); la Legge Organica 4/2000, dell’11 gennaio, sui  Diritti e le Libertà degli Stranieri in Spagna e la loro Integrazione Sociale (articoli 3, 23 e 41.1.h); la  Legge Organica 9/2011, del 27 luglio, sui Diritti e Doveri dei membri delle Forze Armate (articoli  4 e 9); il Regio Decreto 2001/1983, del 28 luglio, sulla Regolamentazione dell’Orario di Lavoro, dei  Giorni di Lavoro Speciali e delle Pause (articolo 45), e il Regio Decreto 684/2010, del 20 maggio,  che approva il Regolamento sulle Onoranze Militari (quarta disposizione aggiuntiva).

La Spagna è firmataria di diversi trattati internazionali che tutelano la libertà religiosa, come la  Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (articolo 18), il Patto Internazionale sui Diritti Civili  e Politici (Articolo 18), la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del Bambino (articolo 14), la Convenzione Europea sui Diritti Umani (Articolo 9), la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione  Europea (articolo 10) e la Carta Sociale Europea (rivista) (articoli 21, 22, 24 ed E).

La Spagna ha inoltre intese con diversi gruppi religiosi. Ad esempio, lo Stato spagnolo ha firmato  una serie di trattati internazionali con la Santa Sede, che agisce per conto della Chiesa Cattolica,  sulle nomine episcopali e sull’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge, compresi il clero  e i religiosi; sulle questioni giuridiche; sugli affari economici, educativi e culturali; sul riconoscimento degli studi non legati alla Chiesa intrapresi nelle università cattoliche; sull’assistenza reli giosa nelle Forze Armate e sul servizio militare di chierici e religiosi, nonché su altre questioni di  interesse comune in Terra Santa.

Nel 2022 si è celebrato il 30° anniversario delle leggi firmate dal Governo spagnolo con le altre  religioni del Paese, ossia la Legge 24/1992 con la Federazione delle Entità Religiose Evangeliche  di Spagna, la Legge 25/1992 con la Federazione delle Comunità Ebraiche di Spagna e la Legge  26/1992 con la Commissione Islamica di Spagna. Altre leggi che influiscono sulla libertà religiosa sono la Legge Organica 1/2002 sul Diritto di  Associazione, del 22 marzo; la Legge 50/2002 sulle fondazioni, del 26 dicembre; il Regio Decreto 589/1984, dell’8 febbraio, sulle Fondazioni Religiose della Chiesa Cattolica; Regio Decreto  1384/2011, del 14 ottobre, che attua l’articolo 1 dell’Accordo di Cooperazione dello Stato con  la Commissione Islamica di Spagna; il Regio Decreto 932/2013, del 29 novembre, che regola la  Commissione Consultiva sulla Libertà Religiosa; il Regio Decreto 593/2015, del 3 luglio, sul radicamento (arraigo) dei gruppi religiosi in Spagna; il Regio Decreto 594/2015, del 3 luglio, che  regola il Registro delle Entità Religiose, completato dalla Risoluzione del 3 dicembre 2015 della  Direzione Generale della Cooperazione Giuridica Internazionale e delle Relazioni con le Religioni,  sull’iscrizione degli enti cattolici nel Registro delle Entità Religiose, e dalla Direttiva del 4 giugno 2014 emanata dalla Direzione Generale della Cooperazione Giuridica Internazionale e delle  Relazioni con le Religioni, che stabilisce alcune procedure in relazione al Registro delle Entità  Religiose.

Ovunque le circostanze possano ostacolare l’accesso all’assistenza religiosa, il governo spagnolo  ne facilita comunque la disponibilità. Ciò include le carceri, ai sensi dell’Ordinanza del 24 novem bre 1993, basata sull’Accordo sull’assistenza religiosa cattolica nelle carceri, e del Regio Decreto  710/2006, del 9 giugno, per l’assistenza religiosa evangelica, ebraica e islamica nelle carceri; gli  ospedali, ai sensi dell’Ordinanza del 20 dicembre 1985 basata sull’Accordo sull’assistenza reli giosa cattolica negli ospedali pubblici; i centri di detenzione minorile, ai sensi del Regio Decreto 1774/2004, del 30 luglio, che approva il Regolamento della Legge Organica 5/2000, del 12  gennaio, che regola la responsabilità penale dei minori (articoli 39 e 41), e i centri di detenzione per stranieri, ai sensi del Regio Decreto 162/2014, del 14 marzo, che approva il regolamento del funzionamento e del regime interno dei centri di detenzione per stranieri (articolo 45).

Il matrimonio celebrato secondo il rito di una confessione religiosa registrata, che ha accordi con  lo Stato o è riconosciuta come radicata in Spagna, produce effetti civili e può essere registrato nel  Registro Civile (articoli 59, 60 e 63 del Codice Civile). Allo stesso modo, il matrimonio annullato  dai tribunali ecclesiastici o le decisioni pontificie sui matrimoni validamente celebrati, ma non  consumati, possono avere efficacia giuridica a condizione che soddisfino determinati requisiti  (articolo 80 del Codice Civile).

La Legge 41/2002, del 14 novembre, che regola l’autonomia del paziente e i diritti e gli obblighi  in materia di informazione e documentazione clinica, riconosce il diritto dei pazienti di rifiutare di  sottoporsi a determinati trattamenti sanitari per motivi religiosi (articolo 2, paragrafo 4).

Allo stesso modo, la Legge organica 2/2010, del 3 marzo, sulla salute sessuale e riproduttiva e  sull’interruzione volontaria della gravidanza, e la Legge organica 3/2021, del 24 marzo 2021, sulla  regolamentazione dell’eutanasia9 definiscono il diritto all’obiezione di coscienza degli operatori  sanitari che non desiderano eseguire o partecipare alla pratica degli aborti (articolo 19, paragrafo  2) o all’eutanasia (articolo 16).

Nell’ambito dell’istruzione, il diritto all’educazione religiosa e morale è garantito dalla Legge or ganica 8/1985, del 3 luglio, che regola il Diritto all’Istruzione (articoli 4.1.c e 6.1.f). Tuttavia, le  riforme successive hanno gradualmente emarginato la religione da tutti i livelli di istruzione10.  Ciò potrebbe costituire una violazione degli accordi internazionali (ICCPR, articolo 18, paragrafo  4) e degli accordi sottoscritti con i gruppi religiosi.

Infine, per quanto riguarda il diritto penale, la discriminazione basata sulla religione è un fatto re preso in considerazione nel Codice Penale spagnolo (negli articoli 314, 510, 511, 512, 515.4),  compresi i reati contro i sentimenti religiosi (articoli 522-525), con la religione considerata in generale un fattore aggravante rispetto alla responsabilità penale (articolo 22.4).

Nel novembre 2022, il Parlamento spagnolo ha emendato il Codice Penale per includere le molestie alle donne che si recano alle cliniche per l’aborto, imponendo pene che vanno da tre a 12  mesi di carcere, o da 31 a 80 giorni di lavoro comunitario (articolo 172 quater). Questo nuovo  reato penale potrebbe scontrarsi con la libertà religiosa e di coscienza di coloro che protestano  davanti a queste strutture.

Episodi rilevanti e sviluppi  

Come negli anni precedenti, nel 2021 e nel 2022 si sono verificati in tutto il Paese diversi attacchi e incidenti violenti che, in base alla legge spagnola, potrebbero essere considerati crimini d’odio.  I crimini d’odio (attacchi fisici a proprietà e persone) sono stati numerosi. I graffiti ingiuriosi sulle  chiese cattoliche e su altri edifici di proprietà della Chiesa sono stati la forma di vandalismo più  comune, come dimostrano gli attacchi alla facciata della Basilica di Santa Maria del Pia Barcellona, nonché alle chiese di Morcín (Asturie) e Baeza (Jaén).

Nel periodo in esame si è verificato un attacco terroristico, il 25 gennaio 2023, ad Algeciras. Un  uomo di 25 anni, Yasin Kanza, che era stato sorvegliato dalle autorità per possibili legami con  l’estremismo islamico, è entrato in due chiese cattoliche, ha distrutto l’altare in una di esse, ha uc ciso con un machete il sacrestano e ha ferito gravemente il sacerdote e altri quattro partecipanti  alla messa, che era appena terminata15. Il colpevole è stato arrestato mentre si inginocchiava  per pregare. La reazione delle autorità è stata rapida ed è stata aperta un’indagine sulle possibili  attività della rete estremista vicina a Kanza.

Sono state perpetrate anche altre forme di vandalismo che costituiscono crimini d’odio, come la  decapitazione di una statua di Gesù Bambino a San Lorenzo de El Escorial e l’incendio di una  chiesa a Castellón, per citarne solo alcune. Le demolizioni da parte delle autorità locali di monu menti religiosi, ai sensi della Legge sulla Memoria Democratica, sono sempre più frequenti, come  dimostra un caso a Viñalesa (Valencia).

Sempre più frequentemente, vengono profanati tabernacoli con ostie consacrate e gli oggetti  liturgici sottratti dalle chiese cattoliche. Nel periodo in esame, questi incidenti si sono verificati in tutto il Paese, con obiettivi quali una chiesa a Benaque (Malaga), il convento Stella Matutina a Illescas (Toledo) e la chiesa La Bien Aparecida a Santander.

Dal momento che i sentimenti religiosi offensivi tendono ad aumentare nel periodo che precede le festività cristiane come il Natale, la Pasqua o il Corpus Domini, l’associazione Europa Laica-Cádiz ha chiesto di vietare le scene della natività e i canti natalizi al di fuori delle lezioni di religione nelle scuole pubbliche. In una scuola di Llodio, gli insegnanti hanno proibito agli studenti di  allestire un presepe fuori dall’istituto scolastico durante il corso di religione, come avevano fatto  negli ultimi 25 anni.

Nel periodo in esame, alcuni vescovi sono stati duramente criticati per aver espresso la loro opinione su alcuni atti legislativi, quali le leggi sull’eutanasia e sull’aborto, e si è cercato di impedire  loro di esercitare il diritto alla libertà di espressione, come nel caso dell’arcivescovo di Oviedo.

La legge sull’istruzione, rivista per la prima volta nel 2020 dal ripristino della democrazia in Spagna, è stata completata senza il consenso dei gruppi della società civile e della comunità educa tiva professionale. Nella revisione, la religione non è più una materia obbligatoria. Così facendo,  la legge non rispetta i termini del concordato tra Spagna e Santa Sede in materia di istruzio ne. Il dibattito sul posto della religione nell’istruzione è ancora aperto, in quanto i gruppi laicisti  chiedono la sua totale eliminazione dai programmi scolastici dell’istruzione finanziata con fondi  pubblici.

Per quanto riguarda il diritto all’obiezione di coscienza all’eutanasia per gli operatori sanitari, in  base alla legge del 2021 solo gli operatori sanitari direttamente coinvolti possono esercitare il  diritto al rifiuto. L’obiezione deve essere iscritta in un registro riservato e i dati devono essere tutelati. Nell’Ospedale Universitario di Toledo, tuttavia, i sindacati hanno denunciato che nella  registrazione dei medici obiettori di coscienza i requisiti di riservatezza non sono stati rispettati.

I gruppi pro-life che recitano regolarmente il rosario presso le cliniche abortive hanno criticato  le modifiche al Codice Penale che classificano la loro azione come molesta. Gli attivisti pro-life  hanno insistito nel continuare a pregare pacificamente negli spazi pubblici, rifiutando l’opinione  che la loro azione costituisca una “molestia”. A loro avviso, tale forma di preghiera rappresenta  un esercizio di diversi diritti fondamentali riconosciuti e protetti dalla Costituzione spagnola, in  particolare la libertà religiosa, la libertà di espressione e la libertà di riunione.

Durante il periodo in esame, il governo ha accusato la Chiesa Cattolica di detenere impropria mente circa mille proprietà, facenti parte di un elenco di 35.000 proprietà che la Chiesa stessa  aveva registrato tra il 1998 e il 2015. Il Primo Ministro Pedro Sánchez ha visitato la sede della  Conferenza Episcopale Cattolica di Spagna (Conferencia Episcopal Española, CEE) per incontra re e discutere questo problema con il Presidente, il Cardinale Juan José Omella. L’incontro si  è tenuto dopo che una commissione congiunta CEE-governo aveva completato una revisione  sulle proprietà registrate dalla Chiesa Cattolica. La CEE ha fornito a Sánchez un elenco di mille  proprietà che erano state erroneamente registrate a proprio nome.

In seguito alla controversia, la coalizione “Unidas Podemos” di Córdoba ha reiterato la propria  richiesta avanzata da tempo alla Chiesa, affinché questa restituisca la cattedrale-moschea della  città al popolo. Nel giugno 2022, l’episcopato cattolico si è detto contrario alla decisione del Congresso dei De putati (Camera Bassa del Parlamento) di istituire una commissione d’inchiesta guidata dall’Ufficio  del Difensore civico per affrontare le accuse di abusi sessuali su minori nella Chiesa Cattolica.  L’allora Segretario Generale della CEE, l’Arcivescovo Luis Argüello, ha dichiarato che la Conferenza Episcopale Cattolica escludeva di partecipare attivamente alla commissione, in quanto essa in tendeva indagare sugli abusi commessi contro i minori esclusivamente da membri della Chiesa Cattolica, e non su quelli commessi da altri in diversi contesti sociali36. In effetti, l’Ufficio del Pro curatore ha riferito che, su 15.000 casi segnalati, solo 69 riguardavano la Chiesa. Nonostante  questo apparente pregiudizio, la maggior parte dei partiti presenti in Parlamento ha votato a  favore della commissione.

La Federazione delle Entità Religiose Evangeliche di Spagna (Federación de Entidades Religiosas  Evangélicas de España, FEREDE) ha scritto alla Casa Reale esortando il Re Felipe VI ad essere neutrale nei suoi atti pubblici come Capo di Stato. La richiesta deriva dalla partecipazione del sovra no all’Eucaristia nella Cattedrale di Santiago de Compostela nel giorno della festa dell’Apostolo. In risposta, il governo ha dichiarato di aver incaricato la Commissione Consultiva sulla Libertà  Religiosa di effettuare uno studio sulla libertà religiosa in Spagna.

L’Unione delle Comunità Islamiche di Spagna (Unión de Comunidades Islámicas de España, UCI DE) ha pubblicato il proprio Rapporto Annuale 2021 preparato dall’Osservatorio Andaluso. Lo  studio ha rilevato un clima di maggiore accettazione della comunità islamica in Spagna, segnalando però al tempo stesso discorsi di odio da parte dell’estrema destra e la mancanza di accordi  con alcune amministrazioni in merito alle sepolture musulmane. Il 2022 ha segnato il 30° anniversario degli accordi tra il governo della Spagna e le comunità islamiche e la creazione della Commissione Islamica di Spagna (Comisión Islámica de España, CIE)41,  nonché degli accordi di cooperazione con altre religioni. La Federazione delle Comunità Ebraiche di Spagna non ha pubblicato il Rapporto sull’antisemitismo in Spagna per gli anni 2020, 2021 e 2022. Sul suo sito web, ha denunciato i graffiti antisemiti,  in particolare quelli nella città di Castrillo Mota de Judíos. Nella lotta contro l’antisemitismo in Spagna, la comunità ebraica ha elogiato una proposta di  legge dell’Assemblea (regionale) di Madrid che prevedeva il blocco dei finanziamenti pubblici  alle aziende e alle associazioni sospettate di azioni antisemite.

Prospettive per la libertà religiosa  

La libertà religiosa in Spagna è garantita dalla legge e, durante il periodo in esame, sono stati  compiuti passi positivi, come l’accettazione generale della comunità islamica all’interno della società. Tuttavia, permangono delle sfide, legate in particolare alla crescita apparentemente marcata degli episodi e dei pregiudizi anticristiani. Questi vanno dagli attacchi alle proprietà e alle  persone ad un certo clima in cui l’attuale governo sembra dimostrare una crescente intolleranza  nei confronti del gruppo religioso maggioritario. Tale contesto è stato evidenziato dalle decisioni  politiche riguardanti l’istruzione o la riforma sanitaria, dal dibattito sull’obiezione di coscienza in  merito alla nuova legge sull’eutanasia e dalla questione degli abusi sui minori, in cui la Chiesa  Cattolica sembra essere sotto inchiesta, con un’apparente mancanza di attenzione per casi simili  perpetrati da altri gruppi all’interno della società spagnola. Nonostante queste sfide, le prospettive per la libertà religiosa in Spagna rimangono invariate e  positive.

 

* Estratto da: Libertà religiosa nel mondo, Rapporto 2023

Il Rapporto 2023 è la XVI edizione del Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo di Aiuto alla Chiesa che Soffre, che viene realizzato ogni due anni.
È pubblicato in inglese, francese, tedesco, italiano, portoghese e spagnolo

 

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