Liturgia del tatuaggio dall’apostata Germania

Liturgia del tatuaggio dall’apostata Germania

di Pietro Licciardi

L’ULTIMA INSANA TROVATA DI UNA DIOCESI IN AGONIA PER FRENARE L’EMORRAGIA DI FEDELI

A quanto pare c’è una chiesa sempre più alla deriva i cui adepti trascorrono notti insonni per escogitare sempre nuovi modi per demolire quel che ancora rimane della cattolicità.

L’ultima trovata viene ancora una volta dalla ormai apostata Germania, dove si sono inventati la liturgia del tatuaggio.

Nella parrocchia di St. Johann, a Osnabrück, nella Bassa Sassonia, la diocesi ha celebrato la prima Tattoo Gottesdienst, promossa con lo slogan “Quando la Fede ti entra nella pelle”.

La stramba liturgia è stata presieduta dal parroco, Martin Shomaker, che indossava una vistosa stola arcobaleno, a simboleggiare l’intimo rapporto con l’agenda Lgbt.

Il pretesto per questa insana trovata è ancora una volta, come ha detto il parroco, «attirare le persone a entrare in Chiesa». L’unico requisito chiesto ai partecipanti: avere tatuato sul corpo un simbolo cristiano.

Se si tiene conto che la chiesa cattolica in Germania nel 2023 ha perso ben 400.000 fedeli, secondo le statistiche della Conferenza Episcopale, mentre un sondaggio pubblicato dalla Catholic News Agency ha mostrato che il 33% dei cattolici tedeschi sono disposti ad abbandonare la Chiesa e che ciascuno fedele versa alla confessione religiosa cui dichiara di appartenere una cospicua tassa, si capisce la spasmodica preoccupazione quantomeno di trattenere i pochi che ancora resistono nelle parrocchie.

Insomma la chiesa tedesca agonizza e nella stessa Osnabrück le cose vanno male, considerato che le parrocchie dalle 262 nel 1961 – prima del Concilio – si sono ridotte alle attuali 34, mentre il numero di sacerdoti è sceso a 280, per la maggior parte indiani, africani e brasiliani.

Eppure i vescovi si ostinano a promuovere “innovazioni” sempre più fantasiose e dottrinalmente opinabili. A questo proposito rimandiamo a quanto da noi pubblicato a proposito dell’uso di tatuare il corpo [vedi QUI, QUI, QUI e QUI].

Ancora una volta costatiamo come certo clero modernista – e lo ribadiamo: secondo papa Pio X il modernismo è la sintesi di tutte le eresie – ha ormai ridotto la fede ad una ideologia, la cui caratteristica, come del resto qualsiasi altra ideologia, è il non prendere in considerazione i fatti, per inseguire la propria, fantasiosa, costruzione intellettuale.

Nonostante le “innovazioni”, via via introdotte nella liturgia come nella pastorale abbiano avuto come esito allontanare sempre più i fedeli dalla pratica religiosa ci si ostina ad inventarne sempre di nuove, come questa ridicola “liturgia del tatuaggio”, chiudendo ostinatamente, e colpevolmente, gli occhi di fronte al fatto che là dove la tradizione resiste non solo c’è una tenuta della pratica religiosa ma addirittura si assiste ad un ritorno, soprattutto di giovani.

 

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