Gesù, il Cristo di Dio

Gesù, il Cristo di Dio

di Don Ruggero Gorletti

VENERDÌ DELLA VENTICINQUESIMA SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

Dal vangelo secondo Luca 9, 18-22

Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto». Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».

COMMENTO

«Il Cristo di Dio». Questa è la risposta di Pietro alla domanda di Gesù: «Voi, chi dite che io sia?». E Pietro, diversamente dalla gente, da la risposta giusta. Il brano parallelo di Matteo ci dice che Pietro ha dato la risposta giusta perché ispirato direttamente da Dio. E allora possiamo fidarci. Ma cosa significa Cristo? È una parola di origine greca, che in ebraico si traduce Messia. Cristo letteralmente è l’unto. A noi non sembra un complimento dire che uno è unto. La parola Cristo ha la stessa origine della parola crisma, l’olio che il vescovo benedice il giovedì santo, e che viene usato per amministrare quei sacramenti che imprimono il carattere: battesimo, cresima e ordine sacro. L’olio che penetra indica il fatto che una persona è impregnata di Dio in profondità, il suo rapporto con Dio non è qualcosa di superficiale. L’olio veniva usato, ai tempi di Gesù, come medicamento: risana le nostre ferite interiori, in particolare quelle provocate dal peccato. Con l’olio poi si cospargevano i corpi dei lottatori, per rendersi scivolosi e sfuggire così alla presa degli avversari: indica l’aiuto che ci viene dato per sfuggire dall’abbraccio mortifero del demonio. Infine l’olio serviva come cosmetico, per apparire più belli: ci rende migliori agli occhi di Dio. Tutti questi significati sono concentrati nella parola Cristo, (o Messia, che è la stessa cosa). Ma Gesù subito precisa che dovrà soffrire, essere messo a morte e risorgere. Nessuna unzione, né quella battesimale né quella sacerdotale potrà giovarci in questa vita o nell’altra se non accettiamo di prendere la nostra croce e di seguire Gesù Cristo sulla via che ci ha indicato.

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