Omotransfobia. “Clima di intimidazione e poi repressione. Anche il Nazismo è iniziato così”
“Zan é il volto moderato e rassicurante ma il vero volto nascosto di questa legge é quello della sindaca di Lizzano che chiede che i fedeli vengano identificati dai Carabinieri invece di bloccare i manifestanti Lgbt che insultavano e minacciavano”.
Così ha dichiarato Jacopo Coghe vice presidente di Pro Vita é Famiglia onlus alla manifestazione davanti a Montecitorio #RestiamoLiberi contro il ddl Zan sull’omotransfobia.
“Il nazismo ha cominciato così. Prima ha creato un clima di intimidazione poi é passato alla repressione vera e propria. Chi difende la libertà di espressione, di educazione, di associazione e religiosa oggi sta iniziando a subire l’intimidazione del regime Lgbt. Poi inevitabilmente, con l’approvazione della legge si arriverá alla repressione” ha concluso Toni Brandi il presidente di Pro Vita & Famiglia
Quello che mi preoccupa è anche questa “assenza” da parte delle forze politiche di opposizione. Sino ad oggi a parte alcuni proclami è stato fatto p poco o nulla.
La speranza è che al Senato dove il centrodestra è più forte, questa legge -bavaglio non passi.
Inoltre è anche preoccupante il fatto che “per strada” la gente non ne parla, non si ha il sentore del pericolo che deriverebbe dalla approvazione di una tale legge liberticida.