In Slovacchia vandalismo pro-LGBT

In Slovacchia vandalismo pro-LGBT

A cura dell’ACS ITALIA – Aiuto alla Chiesa che Soffre*

SLOVACCHIA: QUADRO GIURIDICO RELATIVO ALLA LIBERTA’ RELIGIOSA ED EFFETTIVA APPLICAZIONE

L’articolo 24, paragrafo 1, della Costituzione slovacca garantisce le libertà di «pensiero, coscienza, credo religioso e fede», nonché il diritto di cambiare religione o di non avere alcuna affiliazione religiosa. Le persone hanno il diritto di praticare la propria fede in privato e in pubblico, da sole o con altri (articolo 24, paragrafo 2). Le Chiese e le comunità  religiose possono gestire autonomamente le proprie attività, incluse le nomine dei membri del  clero, l’istituzione degli ordini religiosi e l’insegnamento della religione (articolo 24 paragrafo  3). Questi diritti possono essere limitati soltanto «dalla legge, qualora ciò sia necessario in una  società democratica al fine di proteggere l’ordine pubblico, la salute, la morale o i diritti e le  libertà altrui» (articolo 24 paragrafo 4). Non esiste una religione o un’ideologia di Stato (articolo  1, paragrafo 1). È proibita la discriminazione in base alla religione o alla fede (articolo 12, paragrafo 2) ed è garan tita l’obiezione di coscienza al servizio militare (articolo 25).

Le questioni principali relative allo status e alle attività delle chiese e di altri luoghi di culto sono  disciplinate dalla Legge 308/1991, mentre la libertà di credo e la posizione delle Chiese e delle società religiose sono regolate dalla Legge 394/2000 e dalla Legge 201/2007. La Legge 394/2000  regola la possibilità per le Chiese di concludere accordi con lo Stato slovacco. Tale norma ribadisce molti dei diritti di cui sopra (articoli 1 e 2) e definisce la procedura che le Chiese e le società  religiose devono seguire al fine di registrarsi presso il Ministero della Cultura. I gruppi non sono tenuti ad effettuare tale procedimento, ma lo Stato riconosce soltanto i gruppi registrati (paragrafo 4). La domanda di registrazione deve contenere la documentazione relativa alla fondazione  e al funzionamento dell’organizzazione, gli articoli di base della religione, la dichiarazione che  l’organizzazione rispetterà le leggi e sarà tollerante nei confronti delle altre religioni, insieme alle  dichiarazioni giurate di almeno 50.000 membri adulti, che siano cittadini slovacchi o residenti  permanenti in Slovacchia, i quali sono tenuti a dimostrare di avere una comprensione di base  della religione e ad esprimere il proprio sostegno al gruppo (paragrafo 12).

La “Legge sulle sovvenzioni statali” è stata modificata nel 2019 ed è entrata in vigore il 1° gennaio  20203. Le comunità religiose e le Chiese non registrate possono registrarsi come associazioni  civiche, ma non sono ufficialmente riconosciute in quanto gruppi religiosi. Il clero dei gruppi religiosi non registrati non può celebrare ufficialmente matrimoni, né assistere i propri fedeli nelle carceri o negli ospedali pubblici.

Le 18 Chiese e comunità religiose registrate sono: la Chiesa Apostolica, la Comunità bahá’í, l’Unità  dei battisti, gli Avventisti del Settimo Giorno, la Chiesa Fraterna, la Chiesa hussita cecoslovacca,  la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, la Chiesa Evangelica della Confessione di  Augusta, la Chiesa evangelica metodista, la Chiesa greco-cattolica, le Congregazioni cristiane, i  Testimoni di Geova, la Chiesa neo-apostolica, la Chiesa Ortodossa, la Chiesa cristiana riformata, la  Chiesa Cattolica Romana, la Chiesa vetero-cattolica e l’Unione Centrale delle Comunità Religiose  Ebraiche.

A causa del ridotto numero di membri, i musulmani non hanno potuto registrarsi legalmente come comunità religiosa. Mancando questo status, non vi sono moschee ufficiali in Slovacchia.  Cinque associazioni islamiche in tutto il Paese, tutte sunnite, offrono un luogo di preghiera e di  culto pubblico ai fedeli musulmani.

Nel 2019 è stata modificata – con effetto a partire da gennaio 2020 – una legge che vietava la sepoltura prima di 48 ore dal decesso, al fine di consentire la sepoltura anche 24 ore dopo la morte. L’autore dell’emendamento ha osservato che i fedeli di alcune religioni erano costretti a violare le  proprie regole religiose per attendere fino a 48 ore.

L’educazione religiosa per i bambini di età inferiore a 15 anni è decisa dai loro genitori o tutori. Nella maggior parte delle scuole si insegna il Cattolicesimo, ma i genitori possono chiedere che nel programma scolastico sia incluso l’insegnamento di altre religioni. Tutti i programmi di studio devono essere coerenti con le linee guida del Ministero dell’Istruzione. In alternativa ai corsi di  educazione religiosa è possibile seguire delle lezioni di etica. La macellazione religiosa degli animali è consentita.

Il Codice Penale proibisce di costituire, favorire o promuovere un gruppo, un movimento o un’i deologia che sostenga l’odio religioso (articolo 421) nonché di esprimere la propria simpatia nei  confronti di simili movimenti o ideologie (articolo 422). Il rifiuto, la giustificazione o l’approva zione dell’Olocausto, dei crimini di un regime o di un’ideologia fascista o comunista sono illegali  (articolo 422d). La diffamazione pubblica di un gruppo di persone in base alla loro religione o  alla loro non religiosità (tra le altre caratteristiche) costituisce un reato (articolo 423), così come è proibito l’incitamento alla violenza o all’odio su base religiosa (articolo 424). Gli atti commessi a  causa dell’odio nei confronti di un’appartenenza religiosa percepita o reale sono regolati anche  dal Codice Penale (Sezione 140 comma e). La Repubblica Slovacca è un membro fondatore dell’Alleanza Internazionale per la Libertà Religiosa o di Credo, istituita a Washington nel febbraio 2020. Nel febbraio 2022, il governo ha  istituito l’Ufficio slovacco per la protezione della libertà di religione o di credo, nominando Anna  Záborská come sua prima rappresentante plenipotenziaria.

Episodi rilevanti e sviluppi 

Nella primavera del 2020, a causa dell’epidemia di Covid, il governo slovacco ha sospeso le  celebrazioni religiose pubbliche e ha imposto misure di controllo all’ingresso dei luoghi di culto  per sei settimane. A causa di una seconda ondata di infezioni nel settembre 2020, il governo ha  imposto nuove misure, che vietavano tutti gli eventi pubblici, comprese le cerimonie religiose. La Conferenza Episcopale Slovacca ha criticato la mossa definendola «sproporzionata» e notan do come spetti soltanto ai vescovi prendere una simile decisione. Una causa che contestava la costituzionalità del secondo stato di emergenza davanti alla Corte Costituzionale è stata respinta con una decisione unanime. Il 12 dicembre 2022, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha comunicato al governo slovacco un ricorso che contestava la chiusura dei luoghi di culto durante il  Covid sulla base della presunta violazione del principio di autonomia della Chiesa e del fatto che le chiusure non erano prescritte dalla legge. La causa è stata intentata da Ján Figel, che in pre cedenza ha ricoperto il ruolo di Commissario UE e di Inviato Speciale dell’UE per la promozione della libertà religiosa al di fuori dell’Unione Europea.

Nel 2021, dato più recente riportato nel database dei crimini d’odio dell’OSCE, la polizia ha registrato 20 episodi rilevanti, sebbene le autorità slovacche non abbiano fornito all’OSCE dati det tagliati relativi all’oggetto di questi crimini o al fatto che fossero o meno motivati da animosità  religiosa.

Il Ministero della Giustizia ha riferito che nel 2021 vi sono stati 27 casi in cui gli autori sono stati  accusati di episodi di antisemitismo contro una vittima specifica o un gruppo di vittime, o una  vittima non identificabile. Inoltre, vi sono state quattro persone condannate per crimini con mo vente antisemita.

Durante il periodo di riferimento, esponenti di diversi partiti e schieramenti politici hanno pronunciato numerosi e preoccupanti commenti anti-migranti. Tra loro vi erano l’ex Primo Ministro Robert Fico del partito di centro-sinistra SMER. I commenti hanno in gran parte confuso il tema della migrazione con l’ignoranza, la povertà e l’Islam. Il 4 agosto 2021, i media slovacchi hanno riferito che diversi edifici storici e chiese cattoliche nella capitale Bratislava erano stati vandalizzati con messaggi pro-LGBT come «Queer Power» e «Dio  è trans».

Il 3 gennaio 2022, è stato pubblicato un video di un uomo che prendeva a pugni un sacerdote  durante una messa greco-cattolica nella Slovacchia orientale, senza alcuna provocazione da par te del religioso. L’aggressore indossava una giacca con la scritta «F*CK YOUR GOD». Il sacerdote  non è rimasto ferito e il motivo dell’aggressione rimane sconosciuto. Il 12 gennaio, un uomo nella città di Senica ha infranto la finestra di una chiesa cattolica con un  martello e poi ha aggredito un agente di polizia con lo stesso oggetto tentando di fuggire. L’uo mo è stato arrestato subito dopo.

Il 19 luglio, in occasione del popolare festival musicale slovacco Pohoda, il vescovo Jozef Halko,  che aveva una cabina confessionale allestita nella sede dell’evento, è stato aggredito da attivisti  pro-LGBT, spruzzato con acqua, mentre una bandiera arcobaleno LGBT è stata appesa alla parete  del suo confessionale. La maggior parte della copertura mediatica nazionale ha criticato il presule per la sua presenza al festival e per aver recentemente messo in discussione il motivo per cui  la televisione slovacca trasmetteva un programma che esaltava le relazioni LGBT.

All’indomani dell’omicidio di due persone LGBT e del ferimento di un’altra in un locale gay di Bratislava, il 12 ottobre 2022, l’Arcivescovo Ján Orosch, in una lettera inviata ai sacerdoti, ha messo in dubbio l’innocenza delle vittime e il motivo per cui venivano elogiate pubblicamente. La lettera ha scatenato l’indignazione pubblica, e anche quella del Presidente della Repubblica Zuzana  Čaputová. Dopo che una petizione firmata da 2.000 cattolici ha condannato i suoi commenti,  l’arcivescovo ha presentato le proprie scuse.

La comunità ebraica di Bratislava è rimasta scossa dopo aver appreso che un assassino aveva  incluso le sinagoghe tra i suoi obiettivi per un attacco. Il 13 ottobre 2022, si è tenuta a Bratislava la prima Conferenza regionale del Gruppo di Visegrád  (V4) sulla libertà religiosa, presieduta dalla plenipotenziaria della Slovacchia per la protezione della libertà di religione o di credo, Anna Záborská. All’evento, aperto dal Primo Ministro slovacco  Eduard Heger, hanno partecipato i rappresentanti di otto governi europei, compresa la Slovacchia. Alcune ONG in difesa delle persone perseguitate a causa della loro fede hanno presentato i propri progetti, tra cui “Porte Aperte”, “Campagna del Giubileo”, “Osservatorio sull’Intolleranza e  la Discriminazione contro i Cristiani” e “Aiuto alla Chiesa che Soffre”.

Prospettive per la libertà religiosa 

Non vi sono state nuove o maggiori restrizioni governative significative alla libertà di religione  durante il periodo in esame. La xenofobia, alimentata dall’aumento della migrazione in Slovacchia a seguito della diffusione dell’ISIS, e il modo in cui questa si relaziona con le opinioni di  alcuni slovacchi sull’Islam, costituiscono un’area problematica. Tuttavia, la situazione della libertà religiosa in Slovacchia rimane stabile e l’impegno proattivo del governo nel promuovere e salva guardare la libertà religiosa rappresenta uno sviluppo positivo.

 

* Estratto da: Libertà religiosa nel mondo, Rapporto 2023

Il Rapporto 2023 è la XVI edizione del Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo di Aiuto alla Chiesa che Soffre, che viene realizzato ogni due anni.
È pubblicato in inglese, francese, tedesco, italiano, portoghese e spagnolo

 

Foto di Pavlína Matašovská da Pixabay

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