UE, valanga di soldi per indottrinare i nostri figli

UE, valanga di soldi per indottrinare i nostri figli

di Pietro Licciardi

265 PROGETTI LGBT FINANZIATI CON I SOLDI SFILATi DALLE TASCHE DEI CONTRIBUENTI

L’Europa arranca sempre di più, provata dalle sue folli scelte ambientaliste – diverse fabbriche automobilistiche hanno già annunciato la chiusura di stabilimenti con gravi ricadute sull’occupazione – scoprendosi economicamente sempre più fragile ma continua a spendere fiumi di soldi per portare avanti le sue politiche di indottrinamento.

Come denunciato dall’associazione Provita&famiglia si sta per abbattere sui paesi della UE, tra i quali l’Italia, una valanga di progetti lautamente finanziati con i soldi prelevati dalle tasche dei cittadini per indottrinare i giovani e i giovanissimi all’ideologia gender. Si parla di ben 263 costosi e inquietanti progetti arcobaleno, elencati in dettaglio sul portale Erasmus Plus, sito ufficiale della Commissione guidata ancora dalla sinistra Ursula Von der Leyen.

Tra questi Oltre gli Stereotipi, un progetto finanziato con 39.640 euro che si prefigge di «dare ai giovani partecipanti gli strumenti per diventare attivisti della consapevolezza e dell’accettazione Lgbtqai» nei loro Paesi. Sono invece ben 250.000 euro i soldi destinati al mondo accademico per l’Inserimento di contenuti sulla diversità affettivo-sessuale e di genere negli ambienti universitari, mentre altri 250.000 euro sono stanziati per il progetto Unique, con il quale «supportare il rendimento accademico delle persone che si identificano come Lgbt, aumentando la consapevolezza degli insegnanti sui problemi di genere e di orientamento sessuale, creando percorsi di apprendimento personalizzati per gli educatori e supportando politiche inclusive all’interno degli istituti di formazione grazie a formatori e ambasciatori della diversità». Stessa esorbitante cifra –250.000 euro – anche per il progetto Gender 101, che vuole «sviluppare strumenti innovativi sulla diversità di genere per genitori e insegnanti».

Insomma una fitta pioggia di soldi – lo ripetiamo: sfilati dalle nostre già provate tasche di contribuenti – che saranno utilizzati nè più, né meno che per fare il lavaggio del cervello a insegnanti, docenti e soprattutto giovani e giovanissimi convincendoli della esistenza di fantomatici diritti Lgbt e che il sesso non è determinato dalla nascita ma dai propri desideri.

Provita&Famiglia ha subito lanciato una raccolta di firme per cercare di mettere fine all’ennesima prevaricazione UE ma intende andare ancora più a fondo, come spiega a InFormazione cattolica Maria Rachele Ruiu del direttivo dell’associazione.

Signora Ruiu, una mozione presentata da Rossano Sasso della Lega ha fatto si che la commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera abbia messo uno stop alle propaganda Lgbt nelle scuole e all’ingresso di trans ma l’offensiva prosegue e a portarla avanti è l’Europa. C’è una qualche resistenza a Bruxelles per impedire il dilagare dei progetti di indottrinamento gender che hanno di mira i giovani e i minori?

«Noi siamo molto contenti della mozione e della decisione della Commissione, venute entrambe dopo una mia audizione del primo Agosto scorso, ma come avete detto le battaglie più importanti si combattono a Bruxelles e proprio in questi giorni Tony Brandi e Iacopo Coghe – presidente e portavoce di Provita&Famiglia – sono a Strasburgo per incontrare i deputati e aprire un presidio permanente col quale intercettare le direttive europee contrarie alla famiglia e controbatterle in aula con il supporto dei parlamentari che hanno firmato il nostro Manifesto di intenti valoriali».

 Le recenti elezioni europee hanno un po’ modificato le maggioranze in seno al Parlamento. Questo ha aperto ulteriori spazi per un efficace contrasto a certe politiche?

«Io spero di si. Con la campagna Cambia l’Europa sono ormai diversi gli eurodeputati di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia pro-family eletti in tutte le circoscrizioni e si sono aperti spazi di manovra. Anche per questo è urgente aprire un dipartimento permanente al quale collaboreranno esperti in diversi ambiti per fornire strumenti utili a contrastare sul nascere i progetti e le risoluzioni sbucano da ogni parte negli organismi comunitari. Il dipartimento inoltre sarà in contatto con tutte le altre organizzazioni pro-family europee, cercando la collaborazione dei rispettivi europarlamentari di riferimento»

 Molti genitori sembrano ancora non rendersi conto del tentativo subdolo di indottrinamento dei loro figli anche perché molte iniziative si nascondono dietro denominazioni apparentemente innocue come “la lotta al bullismo”. Cosa si può e si deve fare per contrastare la penetrazione dell’ideologia Lgbt nelle scuole?

«L’approvazione della mozione presentata da Sasso è già un primo segnale di civiltà e progresso. Dopo dovranno esserci altre azioni concrete per difendere il diritto dei genitori, dando loro la possibilità di esprimere un consenso preventivo e informato su ogni iniziativa vuole prendere la scuola frequentata dai loro figli. La scuola non deve diventare terreno di scontro politico, come invece sembra voler fare l’Unione europea ma restare un luogo di educazione, come le famiglie pensano giustamente essa sia. Purtroppo viviamo in un sistema in cui i genitori sono costretti a lavorare entrambi e Provita&Famiglia risponde proprio alla richiesta dei genitori di vigilare affinchè nessuno si arroghi il diritto di entrare nelle classi per indottrinare. E’ finito il tempo delle cambiali in bianco alla scuola. I genitori eletti nei consigli di classe e di istituto devono chiedere di vedere in dettaglio i progetti che la scuola intende attuare e che spesso dietro denominazioni “neutre” o perfino condivisibili celano fini assai discutibili. Ne va del benessere psicologico e fisico dei figli».

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