Bulgaria, gli attacchi antireligiosi sono diminuiti drasticamente

Bulgaria, gli attacchi antireligiosi sono diminuiti drasticamente

A cura dell’ACS ITALIA – Aiuto alla Chiesa che Soffre*

BULGARIA: QUADRO GIURIDICO RELATIVO ALLA LIBERTA’ RELIGIOSA ED EFFETTIVA APPLICAZIONE

La Costituzione della Bulgaria, adottata nel 1991 e modificata nel 2015, garantisce la libertà di religione o di credo agli articoli 13 (paragrafi 1-4) e 37 (paragrafi 1-2). Questi ultimi estendono la tutela a tutte le religioni, riconoscono il Cristianesimo ortodosso orientale in quanto «religione tradizionale» del Paese e vietano l’uso della religione per fini violenti o  politici. La normativa principale che regola la libertà di religione o di credo è la “Legge sulle denomina zioni religiose” del 2002 che stabilisce i protocolli per il riconoscimento giuridico delle confessioni  e delle comunità religiose. Da un punto di vista legale, tutti i gruppi religiosi possono praticare  il proprio culto anche senza registrarsi, tuttavia i gruppi registrati ricevono alcuni benefici. La  Chiesa ortodossa bulgara è esente dall’obbligo di registrazione per via del suo status di Chiesa  tradizionale della Bulgaria. Nel settembre 2022 vi erano 212 gruppi religiosi registrati.

Negli ultimi anni, l’influenza della retorica antireligiosa è diminuita, in parte a causa dell’indeboli mento della presenza dei partiti nazionalisti nella legislatura e nella vita politica generale. Anche  i media non ricorrono più così spesso a tale retorica come in passato.

Nel 2018, i tre maggiori partiti politici della Bulgaria hanno proposto una legge che avrebbe  potuto essere utilizzata per ostacolare le attività delle minoranze religiose, ma ciò è stato scon giurato nella versione finale approvata nel dicembre 2018 grazie alla resistenza dei gruppi per i  diritti umani e delle comunità religiose. Le limitazioni rimaste dalla bozza originale e diventate  legge includono l’obbligo per i ministri di culto stranieri di informare la Direzione delle Denomi nazioni se devono organizzare una funzione religiosa, nonché alcuni nuovi requisiti che limitano  la possibilità di aprire scuole teologiche.

Le ordinanze municipali che limitano il diritto di condividere il proprio credo negli spazi pubblici  sono state costantemente definite incostituzionali e i ricorsi in tribunale relativi a tali disposizioni  si sono più volte conclusi con sentenze a favore dei proponenti.

Episodi rilevanti e sviluppi 

L’organizzazione non governativa ebraica (ONG) “Shalom” ha riferito di un aumento degli episodi  di odio antisemita online sia durante la pandemia di Covid-19 che in occasione della campagna  elettorale in corso. Sono stati riportati anche atti di vandalismo contro cimiteri e monumenti  ebraici. La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni e i Testimoni di Geova non hanno riportato alcun caso di aggressione o minaccia da parte dell’opinione pubblica, attribuendo il fatto  di aver spostato la maggior parte della loro attività online a causa delle restrizioni del Covid-19.

Nel maggio 2021, il Tribunale regionale di Samokov ha scagionato il pastore della Chiesa di  Dio-Bulgaria Nikolay Vasilev, che era stato accusato nel 2020 di aver tenuto un servizio pasquale  a Samokov in violazione del divieto di incontri pubblici legato alla pandemia. Un pubblico mi nistero ha presentato appello al verdetto presso il Tribunale distrettuale di Sofia, dopo che nel  gennaio 2023 il pastore era stato nuovamente assolto per non aver commesso alcun reato.

All’inizio del 2022, è stato negato il permesso di soggiorno a lungo termine a un missionario  protestante statunitense, nonostante questi avesse il visto d’ingresso necessario, il sostegno di  una denominazione evangelica locale e il nullaosta da parte di un’agenzia governativa, ovvero  la Direzione per le Religioni. Citando un recente emendamento della legge, l’ufficio governativo  per la migrazione ha dichiarato di aver negato il soggiorno prolungato a padre Fernando Bonon cini, questo il nome del religioso, a causa di una condanna nei suoi confronti risalente ad oltre 25  anni prima. Il missionario si è appellato al sistema giudiziario, ma nonostante il tempo trascorso  e la fedina penale pulita non vi è stata una decisione a suo favore e il Tribunale Amministrativo  Supremo alla fine gli ha negato il permesso di soggiorno.

L’Ufficio del Gran Mufti e i leader musulmani regionali hanno nuovamente dichiarato che «diversi  comuni, tra cui Sofia, Stara Zagora e Gotse Delchev», hanno continuato «a negare, con motiva zioni a loro dire poco trasparenti, i permessi per la costruzione di nuove strutture religiose o per  la ristrutturazione di quelle esistenti».

Nel novembre 2022, è stata inaugurata nella capitale la radio cattolica romana Ave Maria. Christo  Proykov, Vescovo greco-cattolico di Sofia, ha dichiarato: «Si tratta di un’iniziativa meravigliosa, che sarà uno strumento di preghiera e di educazione per giovani e anziani», e rappresenta un  altro passo per infondere nuova vitalità alla comunità cattolica romana nel Paese, dopo lunghi  anni di repressioni comuniste e atee.

Gli emendamenti del 2018 alla “Legge sulle Religioni” (LR) hanno stabilito un periodo di tre anni  entro il quale le scuole superiori di teologia potevano essere registrate ai sensi della Legge sull’I struzione Superiore anziché ai sensi della normativa sulle religioni. Questa nuova registrazione  richiedeva tuttavia il necessario accreditamento accademico. L’Ufficio del Gran Mufti e l’Alleanza  Evangelica hanno espresso la preoccupazione di non avere le risorse necessarie per portare le  loro accademie religiose agli standard universitari entro la fine del 2022, e di essere costretti  quindi a chiuderle.

Il rettore dell’Istituto Teologico Evangelico Bulgaro – Alleanza Nazionale Chiese Unite di Dio (BE TI-NAOBC), Anatoliy Elenkov, ha dichiarato che la legge così emendata ha eliminato la possibilità  di aprire una scuola teologica superiore, come era invece previsto dalla normativa precedente. Di  conseguenza, ha affermato, l’Istituto Teologico Evangelico non esiste de jure, ma esiste de facto.  Inoltre, nonostante l’istituto sia stato riconosciuto dalla rispettiva agenzia anni fa, questo non ha  ricevuto l’approvazione del governo, dal momento che il Parlamento deve ancora pronunciarsi13.  Secondo quanto affermato da Elenkov, manca la volontà politica di aprire una scuola superiore  di teologia protestante. Questa limitazione giuridica riduce le possibilità di esercitare il diritto  all’istruzione e alla religione.

Il 13 dicembre 2022, presso la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, la Bulgaria ha perso un’al tra causa in cui si contestava la violazione dell’articolo 9 della Convenzione europea dei dirit ti dell’uomo, che tutela la libertà religiosa. I pastori evangelici Tonchev e Kiryakov, insieme alle  loro congregazioni, hanno ottenuto la vittoria nel caso Tonchev e altri contro la Bulgaria, durato  complessivamente 14 anni. Nel 2008 le autorità locali, insieme al Ministero dell’Interno, hanno  denigrato tre gruppi religiosi, tra cui i cristiani evangelici, in una lettera inviata a tutte le scuole  pubbliche della città di Burgas. La lettera conteneva affermazioni false e diffamatorie contro i  cristiani protestanti ed evangelici, tra cui l’accusa di comportamenti illegali, di fomentare dissidi  nel Paese, di ingannare i nuovi membri. Nella missiva, che rivolgeva accuse simili ai Testimoni di  Geova e ai Mormoni, si sosteneva inoltre che frequentando le funzioni religiose di tali comunità  si rischiava di soffrire di disturbi mentali. Dopo una lunga e tortuosa serie di ricorsi respinti in Bulgaria, le ragioni dei ricorrenti sono state riconosciute dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo,  che ha condannato all’unanimità il governo bulgaro per aver violato il diritto alla libertà religiosa dei cristiani nel Paese. La decisione entrerà in vigore il 13 marzo 2023. Questo risultato rappre senta un’altra vittoria significativa per la libertà religiosa in Bulgaria e contribuirà a impedire al governo di intromettersi nelle questioni teologiche ed ecclesiastiche.

Nonostante gli episodi riportati, è bene sottolineare che il numero e l’intensità degli attacchi  antireligiosi sono diminuiti drasticamente durante il periodo in esame.

Prospettive per la libertà religiosa 

In generale, le prospettive per la libertà religiosa sono positive. I partiti politici che in passato  avevano formato una coalizione a sostegno della predominanza della Chiesa ortodossa nella  vita religiosa della nazione, dopo le elezioni del 2022, non sono più rappresentati nell’Assemblea  Nazionale. Inoltre, alcune di queste formazioni hanno ammorbidito la propria posizione di contrasto ai diritti dei gruppi religiosi non ortodossi.

Dopo che diversi casi giudiziari si sono conclusi a favore delle confessioni religiose minoritarie, la  retorica antireligiosa non sembra rappresentare una minaccia tanto grande come in passato per  i gruppi non ortodossi, specie per cristiani protestanti, musulmani, ebrei e Testimoni di Geova.  La recente vittoria presso la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo contribuirà a rafforzare la tutela  della libertà religiosa da parte dei tribunali bulgari. Di conseguenza, il rispetto dei diritti umani in  Bulgaria, compresa la libertà religiosa, nel futuro sembra essere maggiormente garantito da un  sistema giudiziario indipendente.

* Estratto da: Libertà religiosa nel mondo, Rapporto 2023

Il Rapporto 2023 è la XVI edizione del Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo di Aiuto alla Chiesa che Soffre, che viene realizzato ogni due anni.
È pubblicato in inglese, francese, tedesco, italiano, portoghese e spagnolo

 

Foto di Mehmet Çiçek da Pixabay

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