Florida Tourism elimina sezione di attrazioni LGTB

Florida Tourism elimina sezione di attrazioni LGTB

di Angelica La Rosa 

LA FLORIDA HA SEMPRE PIÙ TURISTI NONOSTANTE LE “RACCOMANDAZIONI PER EVITARE I VIAGGI” EMANATE DA GRUPPI DI SINISTRA

La Florida ha rimosso una sezione dal suo sito web turistico che evidenziava le attrazioni pro-LGBTQ nello stato. Questo sito web è dedicato all’organizzazione turistica senza scopo di lucro Visit Florida, un’iniziativa pubblico-privata creata dal legislatore della Florida nel 1996.

Il sito web mostrava collegamenti a famose spiagge gay e una guida agli eventi del “pride” in Florida, oltre ad altri suggerimenti di viaggio per turisti gay o con disforia di genere. L’indirizzo web che in precedenza si collegava alla home page ora reindirizza a una pagina generale “Cose da fare in Florida”.

Alcuni sottolineano che la decisione di Visit Florida non è saggia dal punto di vista commerciale, nella misura in cui potrebbe scoraggiare le persone “LGBTQ” dal visitare la Florida.

L’industria del turismo statale non solo è in forte espansione, ma sta battendo record storici. All’inizio di questo mese, il governatore della Florida Ron DeSantis ha annunciato che lo stato “ha accolto la cifra record di 34,2 milioni di visitatori nel secondo trimestre del 2024”.

Inoltre, la Florida attira sempre più turisti nonostante le “raccomandazioni per evitare i viaggi” emanate da gruppi di sinistra. Ad esempio, l’anno scorso, il gruppo militante pro-LGBTQ Human Rights Campaign ha emesso una raccomandazione per evitare di viaggiare in Florida, mettendo in guardia sulle leggi che il gruppo considerava “ostili alla comunità LGBTQ”.

Le leggi in questione non privano le persone che si identificano come “LGBTQ” di diritti, beni e servizi effettivi, ma sono progettate in gran parte per proteggere i minori dall’indottrinamento e dai danni permanenti.

Le leggi criticate dalla Campagna per i diritti umani includevano quella che proibiva le procedure di sterilizzazione e mutilazione per i minori, e la legge sui diritti dei genitori nell’istruzione, che proibiva la discussione sull'”orientamento sessuale” o sull'”identità di genere” in determinati livelli scolastici.

Un’altra legge criticata dall’HRC, la Safety in Private Spaces Act, protegge le donne dagli uomini che si spacciano per donne nei bagni pubblici o negli spogliatoi.

 

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