La decadenza attuale è figlia del rigetto di ogni autorità
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TRE DISGRAZIATI SECOLI DI CULTURA LIBERAL
La crisi generale che stiamo vivendo non è nata a caso, ma è il frutto di tre secoli di cultura liberale. Il modello di società moderna è, del resto, fluido perché si tratta di un mix tra comunismo radical chic e liberalismo, talvolta con l’ aggiunta blasfema di un Gesù completamente deformato e riadattato ai desideri di quella che Kerry Bolton definiva “sinistra psicopatica”.
L’uomo moderno è destrutturato, fragile, effeminato, pauroso, privo di idee, assuefatto al consumismo, più egoista che mai, gretto, a-morale, vigliacco e pettegolo, senza spina dorsale, dimentico anche del buon senso comune. Questa ameba è facilmente manipolabile e controllabile. Liberali e comunisti hanno distrutto il ceto medio, così che al mondo vivano solo i ricchi e i poveri. I primi da attaccare in pubblico, per un abbraccio incondizionato al grande Capitale, in privato. I secondi sono da spolpare, così che possano rivolgersi solo al Sistema che li accontenta con sussidi per fare vedere che è buono.
Ma, tornando alla prima frase, è bene completarla. Da un lato, la sinistra aumenta i poveri e li assiste tramite il sindacato ammanicato coi ricchi, dall’altro il liberalismo annulla il principio di autorità, che ha sempre governato il mondo in un ordine morale, personale, collettivo, economico. Altro denominatore comune che caratterizza questa nostra società malata sta proprio nell’accettazione di massa dell’abolizione di ogni vera autorità, in nome di una strampalata collegialità oppure dell’autorità attribuita solo a se stessi. In una parola, l’apogeo del comunismo liberale è l’anarchia. Nel torbido da essa prodotto, tutti fanno quello che vogliono, decade l’etica collettiva, per quanto di tradizione secolare, muore pure il principio d’identità e quello di non contraddizione viene calpestato.
Auctoritas deriva da augere, ovvero “far crescere”. Nell’etimologia di auctoritas è inclusa l’idea che nell’uomo si realizza l’humanitas quando un principio di natura lo porta ad essere razionale e morale. Il filosofo cattolico Augusto Del Noce (1910-1989) scrisse che “la libertà dell’uomo consiste nella capacità di subordinarsi a questo principio di liberazione”. Oggi, invece, ci troviamo in un mondo che si autogoverna, in cui i giovani si emancipano dal peso del passato. “La riduzione della tradizione al “passato”, a quel che non è più”, spiega la frequente critica di nozionismo rivolta all’insegnamento tradizionale, osserva Del Noce nel suo pamphlet “Autorità” (Ed. Treccani in Enciclopedia del Novecento, 1979)
Dall’Illuminismo in avanti, viviamo in modalità differenti, ma secondo principi identici per cui l’Occidente è progresso, modernità, spirito dinamico e innovazione, oggi emancipazione, parità, annullamento dei ruoli, autodeterminazione, confusione tra diritti e desideri, mentre l’Oriente è Medioevo, dispotismo, passato, immobilità, chiusura, ordine e disciplina. Oggi, potremmo aggiungere omofobia, tradizionalismo, fascismo, razzismo, patriarcato ecc. ecc. Perciò l’idea di autorità viene connessa con quella di coercizione.
Sempre Augusto Del Noce, con la consueta sagacia del filosofo cattolico, di fronte a questa contrapposizione che il Sistema “liberal-comunista” fa diventare una tirannica Sovversione di ogni ordine, osserva che l’ideale contemporaneo stia nella liberazione da ogni autorità. “Ci pare, invece – prosegue Del Noce – di dover dire che il rifiuto dell’autorità intesa in senso metafisico-religioso, conduca all’instaurarsi di una forma assoluta di “potere”, così che alla contrapposizione autorità-libertà si sostituisce la contrapposizione autorità-potere e, quindi, si arriva alla frattura fra autorità e libertà che ci ha portati alla secolarizzazione”.
Tutto questo riduce drasticamente il concetto di comunità di destino, in favore di un soggettivismo tale per cui l’uomo che di fatto ha diritto di esistere è solo quello socialmente utile, in quanto gli altri lo considerano tale. Del Noce concluderebbe con una frase di grande attualità: “l’attuale altruismo si configura come la perversione dell’idea di solidarietà”, che, infatti, è buonismo ipocrita e, spesso lucrativo di chi smania per farsi vedere “buono”.
L’Anarchia, di solito, è l’anticamera della Dittatura…..