Satana ha contagiato il cuore di molti

Satana ha contagiato il cuore di molti

di Fra Manuel Valenzisi (ofm) e Pamela Salvatori

IL LIVELLO DI VIOLENZA STA VERTIGINOSAMENTE CRESCENDO OGNI GIORNO DI PIÙ

Sono tempi drammatici per la nostra umanità, il livello di violenza sta vertiginosamente crescendo ogni giorno di più, segno evidente che l’azione di Satana ha contagiato il cuore di molti.

Come cristiani abbiamo fiducia nel Signore della storia, ma sappiamo che in atto c’è una grande battaglia tra il Principe della pace e il principe del mondo: «Tutta intera la storia umana è infatti pervasa da una lotta tremenda contro le potenze delle tenebre; lotta cominciata fin dall’origine del mondo, destinata a durare, come dice il Signore, fino all’ultimo giorno» [1].

Ci sentiamo impotenti, quasi immobilizzati di fronte a tanta sofferenza, proprio come i discepoli nel mare in tempesta (cf. Mt 8,23-27; Mc 4,35-41; Lc 8,22-25), o come quando si vedono incapaci di scacciare il demonio che fa soffrire un ragazzo (cf. Mt 17,14-18; Mc 9,14-29; Lc 9,37-42). In entrambe le situazioni la risposta di Gesù è sempre la stessa: manca la fede!

A uno sguardo appiattito sulle nostre possibilità siamo realmente impotenti: che possiamo fare di fronte agli interessi economici e alle ideologie che alimentano le guerre che oggi massacrano e devastano milioni di persone? Ma la Parola di Dio ci dice altro: «Se avrete fede pari a un granello di senape, direte a questo monte: “Spòstati da qui a là”, ed esso si sposterà, e nulla vi sarà impossibile» (Mt 17,20).

Anche le parole della Vergine nelle sue apparizioni possono aiutarci a sperare. «Voglio […] che continuiate a recitare il Rosario tutti i giorni in onore della Madonna del Rosario per ottenere la pace nel mondo e la fine della guerra, perché soltanto Lei vi potrà aiutare»: questo l’invito rivolto ai pastorelli di Fatima il 13 luglio 1917. Ma lo abbiamo dimenticato. Tuttavia, le date stesse di avvio dei più recenti conflitti tra Russi e Ucraini, Palestinesi e Israeliani, sono per noi un incentivo a riflettere e a confidare nella Provvidenza divina.

Il primo, scatenato alle soglie della Quaresima, il 20 febbraio 2022, cadeva nella memoria di santa Giacinta Marto, piccola veggente di Fatima, che spese la sua breve vita, nella salute e nella malattia, offrendo sacrifici e preghiera per la conversione dei peccatori e la fine della guerra. Il 7 ottobre 2023, poi, infuriava il tremendo conflitto in Terra Santa: era la festa della Madonna del Rosario.

Certe “coincidenze” potrebbero farci riflettere. Il cristiano lo sa: nulla è per caso, non vi sono pure ed insignificanti coincidenze. C’è un Dio, che è Amore, il quale governa la storia entrando nello spazio misterioso ma reale della libertà dell’uomo, pensato, voluto e creato a Sua Immagine. Tutto in Lui è onnipotenza d’Amore e Provvidenza, ma bisogna lasciarlo agire, spianando i colli della superbia con la penitenza sincera, riempiendo le valli dell’insolenza con la preghiera del cuore.

Nei frangenti attuali, basterà, forse, sventolare bandiere, organizzare cortei, confidare nelle politiche internazionali o, peggio, nelle armi, per raggiungere la pace? Se crediamo questo oppure siamo preda del vittimismo e della sfiducia, è segno che abbiamo dimenticato la Verità, perché, come rivela la Parola di Dio, la nostra lotta non è contro la carne e il sangue, contro gli uomini nemici della pace qui in terra, ma contro gli spiriti ribelli (cf. Ef 6,10ss), che ordinariamente tentano l’uomo per farlo passare nelle loro file e, attraverso di lui, distruggere l’intera creazione. È su questo piano che dobbiamo combattere: solo con le armi spirituali si vincono i nemici spirituali, che sono all’origine di tutte le guerre.

L’intera vita dell’uomo ha un carattere altamente drammatico. Non si può e non si deve negare. Tutti possiamo costatarlo. Essa è attraversata da un tremendo combattimento contro le potenze del male che durerà «finché dura quest’oggi» (Eb 3,13). Ciascuno è chiamato a scegliere da che parte stare, se nell’esercito vittorioso di Cristo o in quello già sconfitto di satana: infatti, «chi non è con me è contro di me» (Lc 11,23), dice Gesù. Realmente le sorti del mondo dipendono dalla nostra preghiera, dalla nostra conversione, dalla nostra fedeltà alla grazia, prima ancora che dalla nostra beneficenza, dalle collette e dal volontariato, cose pur lodevoli e buone.

Un potere speciale è stato conferito da Dio alla preghiera del Santo Rosario, che fa tremare i demoni, perché rende presente la Regina vittoriosa in mezzo a noi. Come scriveva Giovanni Paolo II: «a dare maggiore attualità al rilancio del Rosario si aggiungono alcune circostanze storiche. Prima fra esse, l’urgenza di invocare da Dio il dono della pace» [2]. E ancora: «Numerosi segni dimostrano quanto la Vergine Santa voglia anche oggi esercitare, proprio attraverso questa preghiera, la premura materna alla quale il Redentore moribondo affidò, nella persona del discepolo prediletto, tutti i figli della Chiesa: “Donna, ecco il tuo figlio!” (Gv 19, 26). Sono note le svariate circostanze, tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo, nelle quali la Madre di Cristo ha fatto in qualche modo sentire la sua presenza e la sua voce per esortare il Popolo di Dio a questa forma di orazione contemplativa. Desidero in particolare ricordare, per l’incisiva influenza che conservano nella vita dei cristiani e per l’autorevole riconoscimento avuto dalla Chiesa, le apparizioni di Lourdes e di Fatima, i cui rispettivi santuari sono meta di numerosi pellegrini, in cerca di sollievo e di speranza» [3].

Siano, dunque, i drammi della storia occasioni per tornare a Dio con tutto il cuore, per vivere il Mistero nel quale siamo immersi con la consapevolezza di chi sa che la vittoria della Croce avrà l’ultima parola. Con quella delicatezza e discrezione materna propria dell’agire divino, il Signore continua a parlarci attraverso i “segni dei tempi”, continua a risvegliare le nostre coscienze per mezzo di Sua Madre, che ci indica la via per la Vita del mondo. Per questo possiamo schierarci senza paura, scendere nel campo di battaglia con le armi più potenti che possediamo, con le quali si possono scacciare i demoni più terribili: l’Eucaristia, la Confessione sincera, che fa recuperare la grazia e la vita in Cristo, il Rosario quotidiano, il digiuno.

Dobbiamo avere fiducia nella presenza di Maria, nella sua maternità. «Maria Santissima ha questa missione di portarci Gesù. Per lei, da lei lo riceviamo, da lei lo accogliamo, ed è lei che ce lo dona»[4]; è ancora lei che ci sostiene nella lotta contro le potenze infernali, vivendo la pura «Presenza di Dio» che «distrugge, consuma ogni cosa». Essa vince, vivendo «l’affermazione costante di Dio. È verità che non teme smentite» [5].

Le sue apparizioni sono segni della vicinanza del Signore, la nostra preghiera le sue mani tese per la vittoria su ogni forma di male. Come osservava Divo Barsotti: «Ci sembra molto importante che la Madonna abbia voluto apparire più volte nella Chiesa in questo ultimo secolo […]. Sembra che sia provvidenziale il fatto che Ella ci ha assicurato il suo amore, la sua presenza, la sua protezione a noi anche quando noi ci preparavamo un poco a dimenticarci di Lei […]. Questa presenza di Maria ci assicura che lei ci cerca, e ci troverà. Come non possiamo sfuggire alle mani di Dio, così non possiamo sfuggire alle mani della Madonna!» [6].

Con questa incrollabile fiducia, seguendo l’invito che Maria fece a Fatima nel 1917 ai tre pastorelli, certi che «la preghiera con Maria, in particolare il Rosario ha anche questa dimensione “agonistica”, cioè di lotta, una preghiera che sostiene nella battaglia contro il maligno e i suoi complici» [7], oltre a pregare il Santo Rosario personalmente, diveniamo promotori di una sua rinnovata recita comunitaria nei nostri ambienti, nelle nostre famiglie, parrocchie e comunità. Sarebbe un agire forte e incisivo a sostegno della Pace, ancor più qualora fosse attuato nelle Comunità religiose, di vita attiva e contemplativa, con l’intento di invocare dal Signore la fine di ogni conflitto nel mondo.

Chiediamo a tutti i religiosi e sacerdoti, parroci e non, di incoraggiare alla preghiera del Santo Rosario comunitario, di scegliere in accordo un tempo da dedicare a Maria ogni giorno. Non sembri sproporzionata l’impresa, non ci trattenga la stanchezza, né il pretesto dei tanti impegni a cui adempiere ogni giorno, né il timore del giudizio altrui, perché il tempo dedicato alla preghiera è sempre un tempo guadagnato: ci vuole fede e coraggio per cambiare davvero le sorti della storia! Da cristiani dovremmo sentire più forte la responsabilità di entrare in questa lotta con le armi della preghiera e della penitenza, come il Signore vuole e domanda. Non restiamo sordi ai richiami materni di Maria: con la vera fede e l’autentica umiltà dell’uomo, tutto è possibile a Dio.

Nel concludere la preghiera del Rosario per la Pace, inoltre, vi invitiamo a recitare l’orazione composta da papa Francesco nell’atto di consacrazione della Russia e Ucraina al Cuore Immacolato di Maria del 25 marzo 2022, sempre sostenuti dalle incoraggianti parole di Gesù: «[…] abbiate pace in me. Nel mondo avrete tribolazioni, ma abbiate coraggio, io ho vinto il mondo!» (Gv 16,33). Che possiamo essere proprio noi, oggi, a rendere possibile e visibile la sua Vittoria!

 

Supplica alla Beata Vergine Maria per la pace

Accogli, o Madre, questa nostra supplica.

Tu, stella del mare,

non lasciarci naufragare

nella tempesta della guerra.

Tu, arca della nuova alleanza,

ispira progetti e vie di riconciliazione.

Tu, “terra del Cielo”,

riporta la concordia di Dio nel mondo.

Estingui l’odio, placa la vendetta,

insegnaci il perdono.

Liberaci dalla guerra,

preserva il mondo dalla minaccia nucleare.

Regina del Rosario,

ridesta in noi il bisogno di pregare e di amare.

Regina della famiglia umana,

mostra ai popoli la via della fraternità.

Regina della pace,

ottieni al mondo la pace. Amen. (Papa Francesco)

 

Note:

[1] Concilio Vaticano II, Gaudium et Spes, n. 37.

[2] Giovanni Paolo II, Rosarium Virginis Mariae, 6.

[3] Ibidem, 7.

[4] D. Barsotti, Maria ci porta il Salvatore, in «Ora et Labora» XLV (1990) 2.

[5] D. Barsotti, Lode alla Vergine. Inno Acathistos alla divina Madre, Opera della regalità di N. S. Gesù Cristo – Vita e Pensiero, Milano-Roma 1959, 39.

[6] D. Barsotti, Maria e lo smarrimento di Gesù al tempio, in «Miles Immaculatae» 6 (1970) 11–12.

[7] Francesco, Omelia, 15.8.2013.

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