Quando facciamo di testa nostra…

Quando facciamo di testa nostra…

di Don Ruggero Gorletti

SABATO DELLA DICIANNOVESIMA SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO


Dal vangelo secondo Matteo 19,13-15

In quel tempo, furono portati a Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono. Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli». E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là.

COMMENTO

Secondo il modo di pensare ordinario, era normale che gli apostoli sgridassero i bambini. Gesù però rimprovera a sua volta gli apostoli. Essi infatti non riprendevano i bambini perché questi erano maleducati (in questo caso sarebbe stato corretto farlo), ma solo perché non era considerato giusto che i bambini importunassero un Rabbì. Gesù ne approfitta per ricordare che, per entrare nel regno dei cieli è necessario fare come fanno i bambini. I bambini, parlando in generale, non sono particolarmente buoni o generosi. Lo sappiamo bene. Quello che hanno i bambini è che generalmente di un adulto si fidano. Per questo Gesù li porta ad esempio, perché é questo il modo giusto di rapportarsi a Dio: fidarsi di Lui, ascoltare la sua parola e metterla in pratica. Quando invece pensiamo di fare di testa nostra, quando ci illudiamo di essere «cattolici adulti» in realtà ci stiamo solo creando una religione che soddisfa i nostri comodi, stiamo inventando un «dio» che non esiste, e che quindi non ci può né aiutare in questa vita, né salvarci per la vita eterna.

Subscribe
Notificami
0 Commenti
Oldest
Newest
Inline Feedbacks
View all comments