Insegnanti, da settembre opponetevi alle ideologie

Insegnanti, da settembre opponetevi alle ideologie

di Antonella Paniccia

DI PENSIERO SI VIVE

Di pensiero si vive. Senza la capacità di pensare, cosa ci differenzia dai robot dell’I.A.? Il nostro pensiero – unito alla parola – ci qualifica: dice chi siamo, come viviamo, cosa desideriamo, quali sono i nostri sentimenti, i nostri obiettivi. Il pensiero è la fotografia della mente: se c’è chiarezza, sincerità, si comprende subito. E il pensiero va espresso, senza artifizi. Se lo reprimi, muore dentro di te e nessuno mai lo conoscerà, nessuno saprà ciò che forse, avrebbe dovuto essere detto e non è stato. Il pensiero è come le onde del mare: chi può fermarle? Fluisce, a volte lentamente, a volte impetuoso, ma incessantemente produce energia. Il pensiero è la nostra vita. E se l’anima è stata nutrita di umanità, di bellezza, di ricerca della giustizia, come potranno i pensieri essere travolti dalle mode del mondo? 

Eppure, oggi pare che si operi continuamente per rimodellare i pensieri altrui, per costruire logiche assurde che, con insidiose e mendaci argomentazioni, mirano a condurti dove tu non vuoi. Così ci si ingegna per manipolare la verità, le idee, per indirizzarle o, meglio, per ingabbiarle con una sorta di guinzaglio ideologico. Talvolta avviene anche nella Scuola. Una Scuola che, sempre più di frequente, appare appesantita da vincoli che intendono guidare verso scelte educative a dir poco discutibili, se non palesemente ingiustificabili. Si dibatte di competenze, di obiettivi, di progetti – sempre imposti – ma si perde di vista il fine autentico dell’insegnare e dell’educare che dovrebbe principalmente essere quello di nobilitare, di elevare ogni persona a sentimenti di umanità e dignità. Così, disabituati a pensare i nostri pensieri, spesso si soccombe, soprattutto quando non si è fortificati dalla grazia di un sapiente discernimento cristiano. Allora, come una catastrofe annunciata – ma sapientemente occultata e mimetizzata con fasulle ideologie – altri decidono cosa non bisogna insegnare a scuola o, peggio ancora, cosa invece è obbligatorio spiegare anche se, di fatto, non corrisponde a verità. 

È in tal modo che si impone di rimodellare il nostro DNA antropologico, sociale, etico. E pian piano, per la legge del piano inclinato, senza che nessuno se ne accorga, ci si ritrova tutti ad approvare – e anche a plaudire – l’inconcepibile.

Cari docenti… dove siete? Perché tacete quando vi risucchiano nel vortice di miriadi corsi di aggiornamento che, spesso, mirano a fiaccare le vostre difese, a piegarvi alla volontà di chi agisce nell’ombra? Eppure sappiamo bene che dietro ogni proposta si nasconde talvolta un’ideologia e dietro l’ideologia uno scopo, un fine ben preciso. Quale? Si potrebbero citare tanti esempi. La lunga, occulta mano della cancel culture opera incessantemente per sopprimere il meglio della nostra cultura, della storia, dell’arte, della religione e, pian piano, si vanno abbattendo i cardini della nostra vita. 

Basterà ricordare il recente attacco a Dante Alighieri: un attacco, in realtà, partito già dal marzo 2012, quando un’organizzazione di ricerca consulente dell’ONU, la “Gherush92” (che si occupa di progetti di educazione allo sviluppo, diritti umani, risoluzione dei conflitti, antisemitismo, islamofobia), aveva chiesto l’eliminazione della Divina Commedia dai programmi scolastici. Ora, a distanza di dodici anni, ci ha riprovato un professore di Treviso il quale ha deciso di sostituire Dante, il sommo Poeta padre della lingua italiana, con Boccaccio. 

Ma non è stato questo l’unico attentato alla nostra cultura. Già nel gennaio 2021, Heather Levine, che insegnava alla Lawrence High School, nel Massachusetts, ebbe a dichiarare: «Sono molto orgogliosa di dire che quest’anno abbiamo rimosso l’Iliade e l’Odissea dai nostri programmi». Già, perché l’Odissea veniva considerata razzista e non inclusiva e Omero un esempio di «patriarcato» da bandire dalle scuole. E l’elenco potrebbe continuare. Così, tassello dopo tassello, occulti operatori del male hanno ideato un mosaico di errori che, attraverso messaggi subliminali, vengono diffusi attraverso la scuola, la televisione, le canzoni, lo sport, le pubblicità martellanti (sempre più sfacciate) di situazioni inverosimili. In tal modo hanno attaccato il Crocefisso, le recite natalizie, le tradizioni, la famiglia, la mamma e il papà, la vita nascente, la vita biologica, l’etica, i dogmi di fede cristiana, le rappresentazioni sacre. Troppo spesso ci sono stati anche episodi di profanazione di tabernacoli e di devastazione di statue e di chiese. Ed i cristiani? Tutti zitti? 

L’Italia, ed anche l’Europa, sono sull’orlo del baratro e ancora non capiamo? Quando apriremo gli occhi? Come mai tante menti appaiono fagocitate da un pensiero unico al quale tutti dovrebbero adeguarsi per non incorrere nella scomunica dell’isolamento sociale? Davvero tutti si conformeranno ai diktat ideologici, ad una furia iconoclasta che pretende di cancellare la nostra identità? O si è definitivamente perduto il senso, la fierezza dell’italianità? 

Noi crediamo che questo sia davvero il tempo di capire, di recuperare le radici perdute! Smettiamo allora di chiamare diritti richieste impossibili, chiamiamo abominio l’eliminazione di qualsiasi vita umana, estirpiamo la falsa pietà dai nostri sentimenti, dalle nostre bocche non esca altro che la verità. Come si può consentire, difatti, l’indottrinamento sessuale dei bambini sin dalla più tenera età, raccontare menzogne sulla loro origine o privarli del diritto di avere una mamma e un papà? Come può una docente lasciar credere ad un bambino che può nascere da due mamme o da due papà? Non si prova vergogna a veicolare messaggi contro ogni evidenza scientifica, a proporre un mondo fluido, ingannatore, pur continuando a professarsi cristiani? In quale caos si troverà l’umanità quando chiunque potrà dichiarare di essere un’altra persona, inventandosi un’altra identità? 

Possibile che la scuola abbia perso la propria funzione educativa e formativa? Com’è potuto accadere che gli alunni abbiano dimenticato – nella stragrande maggioranza – persino il senso del rispetto dovuto ad ogni insegnante oltre all’amore per la conoscenza e lo studio? Eppure, oggi, nei licei gli studenti osano presentarsi agli esami di “maturità” facendo scena muta per protesta … Per protesta? Ma di cosa parliamo? È forse diventata un teatrino, un palcoscenico su cui esibirsi la conclusione di un percorso di studio che avrebbe dovuto essere formativo e di eccellenza?

Teresa Neumann, mistica cattolica bavarese, che predisse con anticipo numerosi avvenimenti del XX secolo ed ebbe anche la visione dell’attentato a Giovanni Paolo II, in una profezia disse: “L’ignoranza, il disprezzo per la cultura, la violenza, il lassismo, il materialismo, saranno i piedi dello scranno sul quale siederà il serpente dei serpenti. Vedrete allora l’asino dettare legge al leone. Vedrete gli allievi insultare i loro insegnanti; vedrete la cultura bruciare sulla pubblica piazza, in nome della cultura.  Troppi leoni avranno il cuore dell’asino, e si lasceranno trarre in inganno…”

Sicuramente stiamo vivendo un’epoca terribile in un mondo sempre più scristianizzato. Dove manca Dio, tutto può subentrare, soprattutto mancherà anche la volontà della ricerca della verità. Molti saranno quelli che acriticamente si adegueranno e i risultati saranno catastrofici per il futuro dell’umanità. 

Eppure, anche se molti dovessero conformarsi, noi riporremo la nostra speranza in coloro che – come scrive San Paolo – “cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia e in mano lo scudo della fede” saranno le sentinelle che grideranno l’allarme dinanzi all’arrivo del nemico e saranno la roccia contro cui si infrangeranno tutte le onde della tempesta. 

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