Il massone John Wayne ricordato dai suoi “fratelli”
A cura della Redazione
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45 ANNI FA MORIVA LA STAR DI HOLLYWOOD CHE FACEVA PARTE DELLA MASSONERIA
L’11 giugno 1979 passava a quello che i massoni chiamano “Oriente Eterno”, il “fratello” John Wayne, star di Hollywood ed icona della cinematografica WWestern.
ll sito dei massoni del Grande Oriente d’Italia scrive che John Wayne divenne un “DeMolay” durante l’high school e fu iniziato come suo padre in Massoneria quando ormai era avanti con gli anni nella McDaniel Lodge No. 56 di Tuscon, in Arizona.
“Era nato nello Iowa nel 1907 da una famiglia di immigrati irlandesi. Il suo vero nome era Marion Robert Morrison, ma tutti lo chiamavano Duke. Molto attivo durante gli anni alla University of Southern California, entrò anche a far parte di due importanti confraternite studentesche del tempo: la Trojan Knights e la Sigma Chi.
Un incidente in surf troncò la sua carriera sportiva, perse la borsa di studio e dovette lasciare l’università ma la sua amicizia con il grande regista di western John Ford segnerà il suo destino.
Una curiosità: nel film “Il Grinta” del 1969, verso il tredicesimo minuto, Mattie, dopo aver visto il padre morto nella cassa preparata dalle pompe funebri, sussurra al bracciante che l’ha accompagnata in città: “when you get home, you put him in a better coffin and you bury him in a mason’s apron.” (Quando arrivi a casa, mettilo in una cassa migliore e seppelliscilo col grembiule massonico addosso). La battuta venne censurata dal doppiaggio italiano e sostituita con: “Quando arrivi a casa, mettilo in una cassa più bella e seppelliscilo col suo vestito migliore”.
Alcuni sostengono che l’attore si sia convertito al cattolicesimo in prossimità della morte. Glielo auguriamo perché da ciò dipenderebbe la sua salvezza eterna considerato il fatto che, come insegna la Chiesa Cattolica, chi muore scomunicato (come sono i massoni) va all’inferno.
John Wayne crebbe in una famiglia presbiteriana di origine scozzese-irlandese, che gli insegnò l’importanza di frequentare la chiesa, di leggere la Bibbia e di credere in Dio.
Però lasciò ben presto la religione e condusse una vita lontana dagli insegnamenti ricevuti: si sposò tre volte, tendeva ad eccedere con l’alcool ed ebbe diverse amanti.
Tutte le sue mogli erano cattoliche, i suoi sette figli hanno frequentato scuole cattoliche e i suoi 21 nipoti sono stati cresciuti nel cattolicesimo. Anche l’amicizia con John Ford, che non faceva mistero della sua profonda appartenenza cattolica, influenzò la sua vita.
John Wayne subì un intervento al cuore, nel 1978, l’anno successivo gli venne diagnosticato un cancro allo stomaco. Fu allora che un prete cattolico, padre Robert Curtis, lo battezzò e confessò assistendolo fino alla sua morte, avvenuta l’11 giugno 1979.
Padre Muñoz, sacerdote cattolico della Diocesi di Orange in California e nipote dell’attore, ha rivelato alcuni dettagli della vita spirituale del nonno, morto di cancro quando lui aveva soltanto 14 anni: “Quando l’arcivescovo di Panama, Marcos Gregorio McGrath, arrivò in ospedale per battezzare Wayne, erano lì anche mia madre e mio zio”, ha dichiarato alla CNA Padre Muñoz. “Nessuno può mettere in dubbio il fatto che si sia battezzato. Aveva il desiderio di essere battezzato e di diventare cattolico. È meraviglioso che abbia abbracciato la fede cattolica e che abbia lasciato a tutta la nostra famiglia quella testimonianza”.
Padre Muñoz ha anche parlato del rammarico del nonno per non essersi convertito prima al cattolicesimo, ricordando però che anche prima di quella scelta lui avesse un certo grado di spiritualità.
Alcuni sostengono che l’attore si sia convertito dopo aver ricevuto una lettera da una ragazza con una gamba rotta.