Un esempio luminoso
di don Ruggero Gorletti
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1° MAGGIO – SAN GIUSEPPE LAVORATORE
Dal vangelo secondo Matteo 13,54-58
In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.
COMMENTO
I concittadini di Gesù non si fidano di Gesù: sono scandalizzati dal fatto che Egli sia dotato di una sapienza straordinaria e che compia grandi prodigi, ma che in fondo sia una persona normale. Come tutte le persone ha una madre, dei parenti (nel linguaggio semitico la parola «fratelli» indica più genericamente i parenti: noi sappiamo che Gesù è l’unico figlio della Vergine Maria), svolge un lavoro normale. Dietro questa apparente normalità non riescono a vedere l’eccezionalità dell’agire di Dio. Pur essendo noi, per natura, diversi da Gesù, che è vero Dio e vero uomo, anche nella nostra vita Dio agisce d’ordinario nella normalità quotidiana del vivere: nelle nostre responsabilità familiari, nel nostro lavoro, nel nostro impegno per la Chiesa e per la società. La festa di San Giuseppe Lavoratore ci mostra un esempio luminoso di uomo che sapeva servire le realtà più straordinarie nella dedizione alle cose di ogni giorno. San Giuseppe si è fidato di Dio e gli ha obbedito in ogni cosa. In questo sta la sua grandezza. Impariamo da lui a fidarci di Dio, a fare la sua volontà anche quando non ne capiamo bene ogni dettaglio. Impariamo da San Giuseppe a servire Dio nel nostro agire quotidiano, e chiediamogli di farci capire che il nostro impegno giornaliero nel lavoro, nella famiglia, nella Chiesa, nella società è il modo concreto con cui noi possiamo rendere santa la nostra anima.