La storia a fumetti di un leggendario pilota

La storia a fumetti di un leggendario pilota

a cura di Angelica La Rosa

«MERMOZ» DI ATTILIO MICHELUZZI: UN OMAGGIO ALLA FIGURA DI JEAN MERMOZ, UNO DEI PIÙ GRANDI AVIATORI DEL NOVECENTO

Jean Mermoz, soprannominato l’Arcangelo, è un leggendario pilota francese considerato un eroe per il suo rigore e impegno su più fronti.
Amante della poesia e dell’arte, amico e collega di Antoine de Saint-Exupéry, rinunciò a una potenziale carriera letteraria scegliendo di arruolarsi nell’aviazione militare.

Fu tra i primi ad aprire le rotte per il servizio aeropostale tra Francia, Africa e Sud America a cavallo tra le due guerre, distinguendosi come uno dei più grandi aviatori del suo tempo. Ma la sua storia si interruppe prematuramente, dissolvendosi nell’Oceano Atlantico.

Una figura iconica, ritratta da Attilio Micheluzzi nel volume «Mermoz»: un’accurata biografia a fumetti ispirata ai testi del giornalista Joseph Kessel. Il volume costituisce la dodicesima uscita della collana dedicata dalle Edizioni NPE al maestro Micheluzzi.

Scrive nella Prefazione Vincenzo Graziano:

L’architetto Micheluzzi è appena giunto all’aeroporto di Dakar. Si trova nella capitale del Senegal per seguire la realizzazione di un grande albergo in Boulevard Roosevelt, sulle rovine di una vecchia batteria costiera della Marine Nationale Française. Poco dopo essersi sistemato prende un taxi per raggiungere il sito del vecchio aeroporto di Ouakam, base dell’Aeropostale, da dove i velivoli della Latécoère partivano per il Brasile. Una stele si staglia sull’oceano e ricorda tutti gli uomini dell’Aeropostale caduti in volo sull’oceano. Il nome di Mermoz risalta sulla stele rosea e la commozione nello sfiorarlo è forte. È la maniera più prossima per sentire vicino l’eroe che in patria avevano soprannominato l’Arcangelo (sarebbe stato troppo semplice definirlo unicamente Angelo perché tanti avevano le “ali”, ma lui era qualcosa di più, quell’uomo che in pochi anni aveva compiuto imprese maestose, un Icaro moderno (come lo aveva definito qualche giornalista francese), che forse aveva voluto avvicinarsi troppo al sole. Attilio sente di aver la raggiunto prima parte di un pellegrinaggio durato 25 anni, di aver sciolto un voto contestuale al proposito di iniziarne immediatamente un altro. Ci vorranno altri 25 anni per sciogliere il voto di cui parliamo, quando l’opera di Micheluzzi vedrà la luce.

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