Cos’ha da nascondere il cardinale Víctor Manuel Fernández?
di Angelica La Rosa
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LE DOMANDE NON SI FERMANO
Innumerevoli Conferenze Episcopali, e perfino interi continenti come l’Africa, hanno detto no alla Dichiarazione “Fiducia Supplicans” emessa dal cardinale “Tucho” Fernández il 18 dicembre e approvata da Papa Francesco.
Nella dichiarazione si inventano nuove benedizioni, che il cardinale chiama “pastorali”, in un documento che, come non potrebbe essere altrimenti, è slegato dalla Scrittura, dalla Tradizione o dal Magistero della Chiesa, sia recente che lontano.
Benedizioni che non sono benedizioni, alle coppie che non sono coppie per fare qualcosa che la Chiesa ha già fatto, benedire il peccatore e non il peccato. Basta guardare le note a piè di pagina che tentano di giustificare le affermazioni.
Anche se Tucho e i soliti chiacchieroni sostengono che tutto sia chiaro, numerosissimi laici, preti, religiosi, vescovi, cardinali, intere conferenze episcopali e perfino un continente hanno detto il contrario: è un documento quantomeno ambiguo, se non blasfemo o lesivo gravemente della Chiesa, contrario alla fede e alla tradizione. Anche l’impatto ecumenico è devastante, come hanno confermato diverse confessioni religiose.
Come è noto il cardinale Tucho si è lanciato, con la sua consueta loquacità, in numerose interviste, per iscritto e senza possibilità di replica. Inoltre ha anche avvertito i vescovi che non possono vietare ai sacerdoti di benedire le unioni peccaminose.
La nota di tutta la Chiesa in Africa, concordata con papa Francesco, ha dimostrato che ancora una volta il cardinale Fernández non dice la verità, in Africa non verrà applicata, né in tante altre diocesi del mondo. Anche dopo la presunta nota chiarificatrice, continuano le manifestazioni di presa di distanza dalla Dichiarazione, ultima quella dei vescovi d’Olanda.
Dal 2 gennaio National Catholic Register ha posto una serie di domande al cardinale Fernández chiedendo chiarimenti sulla formulazione del documento e su altri aspetti.
Secondo il giornalista Edward Pentin, tra queste figurano la definizione del significato di “coppia” e in cosa differisce da “unione”, quali ostacoli esistono per benedire gruppi di altre persone coinvolte in attività sessualmente immorali, se ci sono evidenti abusi del documento da parte di padre Martin e altri, e perché non c’è stata una consultazione più ampia sul documento e come ciò possa quadrare con la sinodalità.
Ad oggi il cardinale non ha risposto a queste domande, nonostante gli sia stato chiesto più volte di farlo. Ha risposto altre volte quando il giornale gli ha inviato domande.
Seguire le ” mode” non è compreso nel “Depositum.Fidei.
Il.Carfinale se ne faccia una ragione, se può