di Giuliva Di Berardino 

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IL VANGELO DEL GIORNO COMMENTATO DA UNA TEOLOGA LITURGISTA 

SABATO 20 GENNAIO 2024 

Mc 3, 20-21

In quel tempo, Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare. Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: “È fuori di sé”.

Il testo del vangelo di oggi è molto breve, ma ci offre diverse indicazioni per riflettere, meditare e pregare. Innanzi tutto impariamo che la casa dove entrò Gesù non era il posto occupato solo dagli affetti familiari, non era il luogo sicuro dove uno poteva stare tranquillo e protetto, ma al contrario era  un luogo invaso da tanta gente e perciò anche da tanta confusione e molti disagi. Forse ci sembra strano oggi, ma il Vangelo ci informa che, al contrario di quello che possiamo immaginare, è proprio la confusione e i numerosi disagi che custodiscono la presenza del Signore.

Se ci pensiamo allora anche noi, anche le nostre case, le nostre famiglie, spesso abitando la confusione e il disagio, possono svolgere un grande servizio testimonianza all’umanità se si accoglie per prima la presenza di Gesù. I parenti di Gesù dicevano: “è fuori di sé”, non mangia, non riposa, si lascia coinvolgere nelle case altrui, riunisce persone sconosciute introno a sé, come se non avesse una casa, ma ogni persona fosse la sua casa. E allora è vero che Gesù “è fuori di sé”, è vero che è tutto proteso verso gli altri più che verso se stesso.

Ecco l’insegnamento di tutto il Vangelo in tre righe: seguire Gesù è uscire da sé, dalla logica delle sicurezze, dalla stabilità delle abitudini, non per rischiare, non per sperimentarsi in esercitazioni introspettive, ma per amare, per accogliere l’altro, il diverso, per condividere qualcosa di sé con chi non conosciamo, per conoscere la verità.

Impariamo da Gesù a essere anche noi un po’ “fuori di noi”, un po’ fuori dalle convenzioni e dalle etichette, a liberarci dai giudizi e dagli sguardi altrui per amare di più.