La potenza del Suo amore
di Giuliva Di Berardino
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IL VANGELO DEL GIORNO COMMENTATO DA UNA TEOLOGA LITURGISTA
Sabato 13 gennaio 2024
Mc 2, 13-17
In quel tempo, Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: “Seguimi”. Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: “Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?”. Udito questo, Gesù disse loro: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori”.
Il personaggio che oggi ci presenta il Vangelo è Levi, figlio di Alfeo, discepolo di Gesù. Prima di incontrare Gesù, Levi era un pubblicano, così è scritto, e il suo incontro con il Maestro gli ha cambiato la vita.
Il testo è molto sintetico: mentre stava lavorando, al banco delle imposte, Gesù passa, lo vede e gli dice: “seguimi”. Poi, a questa unica parola, rispondono i due gesti di Levi: si alzò e lo seguì. Tutto sembra immediato, una specie di “colpo di fulmine” forte e intenso, così come è intenso l’amore di Dio per ogni essere umano.
Con lo stesso ritmo sostenuto, la scena cambia: ci troviamo a casa di Levi e Gesù è seduto a tavola con i pubblicani. Ed ecco che emerge la perplessità degli scribi e dei farisei che pongono questa domanda ai discepoli di Gesù: “Perché il Maestro mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?”.
Ancora oggi nelle culture medio-orientali, mangiare e bere insieme a qualcuno è segno di comunione, perciò la domanda dei farisei è più che lecita. Allora, vista la situazione, Gesù prende la parola: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati, io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori”.
Gesù dice di essere lui il medico di cui tutti hanno bisogno, perché l’amore di Dio non si può capire, si può solo accogliere, come ha fatto Levi. Oggi allora chiediamo al Signore che ci mostri tutta la potenza del Suo amore e che, come ha fatto con Levi, ci cambi la vita.