Rimanere fedeli in tempi di crisi
di Pietro Licciardi
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COME MANTENERE RELAZIONI CON I PASTORI CHE PROMUOVONO IL CAMBIAMENTO DI PARADIGMA, A TUTTI I LIVELLI, SENZA PERDERE LA FEDE?
Solo uno sciocco non si accorgerebbe del momento drammatico che la Chiesa sta attraversando e della profonda divisione non soltanto tra i fedeli ma tra lo stesso clero.
Da una parte vi sono gli entusiasti delle posizioni innovative del Papa e di parte della gerarchia, dall’altra i non pochi sempre più sconcertati da certa “pastorale” se non proprio eterodossa quantomeno ambigua i quali non mancano di esternare le proprie critiche anche in maniera estremamente aggressiva, fino a mettere in dubbio l’autorità dell’attuale Papa. Un atteggiamento questo che noi di Informazione cattolica abbiamo giudicato estremamente inopportuno in quanto gli opposti estremismi spesso si sovrappongono ed entrambi si ritrovano a demolire quella casa comune che sembra ormai reggersi a stento in piedi.
Da cattolici siamo fermamente convinti che le forze eretiche e rivoluzionarie che sono oggi alacremente all’opera non prevarranno e anzi, dall’America e non solo da lì arrivano autorevoli sondaggi che dicono che la stragrande maggioranza dei seminaristi e giovani sacerdoti sono di orientamento conservatore, e che i veri “indietristi” sono oggi gli ecclesiastici reduci dall’ubriacatura modernista post-conciliare. Ciononostante le leve del potere laico ed ecclesiastico sono saldamente ancora nelle mani del progressismo che prosegue imperterrito nella sua opera di messa in dubbio perfino dei cosiddetti “valoro non negoziabili”, provocando lo smarrimento e il caos tra i fedeli
Interessante quindi la soluzione prospettata dal libro “Il cambio di paradigma di Papa Francesco” di José Antonio Ureta, edito dall’Istituto Plinio Correa de Oliveira nel 2018 che sembra fornire una posizione equilibrata davanti al moltiplicarsi di “ricette” per sopravvivere nella crisi della fede, e che vuole evitare due facili e opposte soluzioni. Da un lato, quella secondo cui il Papa è il rappresentante di Cristo e i vescovi sono i successori degli Apostoli, sono loro il ‘magistero vivo’ e quindi chi sono io per giudicarli? Dall’altra quella secondo cui nella Chiesa prevale chiaramente l’eresia e siccome a capo di tutto c’è il Papa questi non può che essere illegittimo e quindi non se ne deve più riconoscere l’autorità.
Si tratta di due false alternative da rifiutare entrambe in quanto Papa Francesco è – fino a prova contraria – il Vicario di Cristo sulla terra e i nostri vescovi diocesani successori degli Apostoli, tuttavia senza per questo si deve smettere di “resistere loro in faccia”, come san Paolo resistette a san Pietro. Se vescovi e sacerdoti sono dediti ad un’opera demolitrice che porta con sé rischio prossimo per la fede e grave scandalo per i buoni, “cessare la convivenza ecclesiastica” con tali pastori è un diritto di coscienza dei cattolici che la giudichino dannosa per la propria fede e vita di pietà, e scandalosa per il popolo fedele.
Se qualcuno si sentisse disturbato da questa proposta ritenendo che la sospensione della convivenza abituale con i Pastori demolitori equivalga a uno scisma, nonostante si riconosca pienamente la loro autorità e giurisdizione, si consideri che questo diritto dei fedeli ingiustamente sottoposti a coazione è analogo al diritto della sposa e dei figli di un padre prevaricatore, che li aggredisce psicologicamente: senza abbandonare il focolare, essi possono legittimamente decidere di occupare le stanze più lontane della casa, al fine di proteggersi dalla sua cattiva influenza. Tale allontanamento della convivenza quotidiana e abituale non rappresenta un misconoscimento dei vincoli coniugali e filiali indissolubili, né una mancanza contro il dovere di fedeltà dovuta al coniuge o al padre. Anzi, questo allontanamento può portare il padre manchevole a fare un esame di coscienza e a convertirsi facendo sì che riprenda la convivenza familiare normale.
Ovviamente tutto ciò senza interrompere la partecipazione alla liturgia e ai sacramenti.
La Chiess è una.
Di Parroci ce ne sono tanti.
Andare altrove a Messa può essere un bene
A noi è capitato.: 6 mesi e tutto risolto.
Tutto il contrario di tutto..per me i medici solo di nome non sono medici insegnati Sacerdoti e Vescovi! Io ho incontrato nel mio cammino un San Paolo del nostro tempo(Tarcisio Mezzetti) .ora in cielo e consiglio a me stessa e a tutti di avere tanta umiltà di saper leggere i suoi libri e il Vangelo per essere davvero cristiani e altri diventerebbero almeno umani.. siete nel mondo ma non siete del mondo! C’è confusione totale bisogna fermarsi e iniziare un silenzio costruttivo..buona serata.💟🌟🌟🌟