Il Regno di Dio è Cristo Re. La beatitudine della povertà “regale”
di Pamela Salvatori
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BEATI I POVERI IN SPIRITO, PERCHÉ DI ESSI È IL REGNO DEI CIELI (MT 5,3). BEATI VOI POVERI, PERCHÉ VOSTRO È IL REGNO DI DIO (LC 6,20)
Povertà di chi “lascia tutto” per seguire Cristo; rinuncia a sé di chi si rinnega, prendendo la sua croce, ogni giorno.
Chi può davvero “lasciare tutto”? Eppure l’invito di Gesù è per ciascuno di noi e nulla di impossibile viene mai comandato all’uomo. Dunque, in cosa consiste la povertà che tutti possiamo vivere? Anche possedendo sostanze, cose buone, lecite e utili per la vita, persino necessarie?
San Tommaso d’Aquino scrive che esiste una rinuncia di fatto ai beni leciti per vivere solo per Dio, che è propria di coloro che sono chiamati a fare voto di povertà; vi è poi una rinuncia come disposizione d’animo possibile per tutti. È la parte più nobile e più difficile della povertà evangelica, la sua anima più profonda… necessita anch’essa della grazia e della luce divina per potersi attuare. Va domandata e desiderata, perché è l’essenza della perfezione, della stessa santità. Gli stessi religiosi devono disporsi intimamente a tale distacco del cuore, per vivere pienamente ed esemplarmente la loro povertà.
Essere disposti interiormente, davanti a Dio sinceramente, a rinunciare a tutto e a tutti qualora ce lo chiedesse, è vera fiducia nel Signore, abbandono provvidente a Lui, è Vangelo vissuto, è verità “fatta” nostra vita e nostra carne. Ed è possibile a chiunque, sebbene potrà accadere che nulla nei fatti ci verrà tolto.
È la disposizione d’animo alla povertà che può causare il dolore umano della rinuncia, la vertigine dello svuotamento, lo “strappo” faticoso del distacco – immensa grazia di guarigione e liberazione, di letizia intima e silenziosa, che sperimenterà solo chi è disposto a riceverla – essa è il cuore della povertà, madre della vera pace di Cristo, della vera libertà dei figli di Dio, gli eredi del Regno. La “follia” della Croce di chi è disposto a “morire” nella sua carne per “rinascere” dallo Spirito… potrà comprenderlo chi lo vivrà …e non dovrà neppure preoccuparsi di mostrarla, perché essa si vedrà.
Sembra, infatti, che in questa povertà “regale” ci sia tutto il Vangelo… e, meravigliosamente, il nulla dell’uomo coincida con il tutto di Dio.
Beati voi, allora, intimamente spogliati di ogni proprietà, disposti a rinunciare ad ogni nuovo possesso che vuole appropriarsi di voi per dominarvi; beati voi liberi nel non desiderare alcuna cosa, persona, onore, fama, salute, proprietà di questa vita; disposti a fare ogni cosa o nessuna cosa, come le circostanze richiedono, senza alcuna preferenza… perché perdendo tutto, troverete tutto, disposti a lasciare tutto, tutto scoprirete vostro, perché di tutto voi diverrete re.
Non vi è più alcuna cosa, desiderio o sostanza, che potrà dominare sul cuore che ha lasciato tutto, che continuamente perde ogni nuovo possesso, lo riconsegna a Dio. Ha recuperato il suo posto regale nel creato… Allora tutto è suo perché niente più domina il suo cuore. Il cuore libero si è fatto spazio per Cristo. E in quella povertà in cui Dio regna, regna il Cielo, Cristo regna… solo di tali poveri è realmente il Regno di Dio. Tale è la regalità di coloro che si fanno ricchi per mezzo della povertà di Cristo.
Beati i poveri in spirito, perché tutto in loro è di quel Cristo che finalmente regna. Di essi, infatti, è il Regno di Dio, il Cristo Re dell’Universo!
La povertà in spirito…un traguardo da raggiungere…con l’aiuto di Dio si può. Siamo in cammino e Maria Madre nostra non ci farà mancare il Suo aiuto. Dio ci Benedica “usque in finem”🙏