Padre Gerardo Cioffari: “noi occidentali siamo vittime di un pregiudizio anti russo”
di Bruno Volpe
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IN LIBRERIA “LA TEOLOGIA RUSSA NELLE CONTROVERSIE ECUMENICHE”
“La teologia russa nelle controversie ecumeniche” (edizioni Basilica San Nicola) è il titolo di una bella ed interessante antologia di scritti del noto teologo e storico domenicano, Padre Gerardo Cioffari, il più autorevole storico di san Nicola, direttore del Centro Studi Nicolaiani, pubblicato in occasione delle celebrazioni per i suoi 80 anni. Un libro ricco di spunti e per alcune parti persino coraggioso. Lo abbiamo intervistato.
Padre Cioffari, come nasce questo libro e perchè?
“E’ un omaggio, molto gradito, che i padri domenicani della Pontificia Basilica di San Nicola mi fanno in occasione del compimento dei miei ottanta anni. E’ una antologia di venti miei scritti sul tema San Nicola, Domenicani e Teologia Russa in relazione al dialogo ecumenico”.
Argomenti di grande spessore…
“Io sono un amante della teologia russa che ho insegnato ed apprezzo. Grande popolo quello russo, la cui cristianità e spiritualità mai sono state in discussione anche in un momento come questo dove i valori cristiani spesso sembrano in crisi, almeno in occidente. Dovremmo prendere esempio dalla coerenza e dalla visione etica e cristiana dei mondo”.
Parliamo della teologia russa della quale lei è grande esperto…
“E’ una teologia alta e raffinata e diverge da quella cattolica maggiormente per un fatto culturale più che teologico e naturalmente per la questione del Papa. Non bisogna dimenticare, per venire all’ attualità, ma questo non fa parte del libro, che il conflitto russo ucraino lo si capisce poco se non si hanno chiare le divergenze e le liti nel mondo ortodosso e tra i patriarcati, insomma quel conflitto oltre che motivazioni politiche e geopolitiche ha ragioni religiose. Inoltre e questo non va sottaciuto, anche se i media occidentaleche spesso raccontano le cose in una visione distorta ed anti russa, alterata dalla verità, il presidente ucraino Zelensky non contribuisce e non non lo fa correttamente, alla causa della pace avendo recentemente messo fuori legge e scatenato una persecuzione contro chi si riconosce a Kiev nel Patriarcato di Mosca. Aggiungo che non è affatto vero che la Russia nel mondo vuole comandare sugli altri, anzi siamo noi occidentali vittima di questo pregiudizio anti russo. Nella teologia russa in cima esiste solo Gesù e non il Patriarca, visione diametralmente opposta dalla stessa idea del patriarcato di Costantinopoli e dal mondo ortodosso greco”.
E tanti teologi russi in realtà sono laici…
“Esatto. La teologia russa, a differenza di quella cattolica, vanta molti teologici laici e penso ai grandi romanzieri. Dostoevskij ad esempio ha una concetto profondamente cristiano della vita e nelle sue opere, fa teologia, mentre nel mondo cattolico la teologia è quasi sempre di preti e uomini di chiesa”.
Icone sacre…
“Una bella e devota espressione della teologia orotodossa sia russa che orientale sono le sacre icone. L’iconografo non è un artista nella visione occidentale del termine. Egli rappresenta, sotto divina ispirazione Dio, la Madonna o i santi e per loro l’ icona è una forma di evangelizzazione. Mentre le opere occidentali sono didattiche, quelle orientali sono mistiche e religiose. Noi non preghiamo davanti ad un Raffaello o Caravaggio, loro pregano davanti alla Madonna o agli angeli. Hanno forse più netto il senso del sacro”.
Putin?
“Non entro in giudizi politici, ma nella storia non esistono santi e mostri. Ricordo solo che il 70 per cento della Ucraia è sempre stata legata religiosamente e culturalmente a Mosca e se avessero dato maggior spazio e attenzione alle esigenze di indipendententismo tanti problemi non sarebbero sorti”.