Indi doveva morire, una libidine di morte pervade l’Occidente!

Indi doveva morire, una libidine di morte pervade l’Occidente!

di Diego Torre 

LA LICENZA DI UCCIDERE CHE IL LEVIATANO BRITANNICO SI È ATTRIBUITA NON POTEVA ESSERE MESSA IN DISCUSSIONE!

In natura i carnivori per nutrirsi uccidono esemplari non appartenenti alla loro specie. Diverso è il comportamento della faina, che pur necessitando di cibo, quando si trova dinnanzi un pollaio le cui abitanti starnazzano e si agitano per la paura, si eccita fino a parossismo. Si infila nei buchi più piccoli, scava sotto le reti di protezione, finchè entra e fa una strage di tutto ciò che trova, con vittime molto più numerose del suo immediato bisogno di cibo. E’ un fenomeno di predazione in eccesso, in cui l’odore del sangue scatena nella bestia un raptus omicida incontrollato, che cresce con l’agitazione delle sue prede.

La possibilità di eliminare Indi Gregory è stata proposta inizialmente in modo pacato. Racconta il padre che, dinnanzi all’ovvia reazione dei genitori, i toni, sempre più freddi ed ostili, sono diventati minacciosi. I social non dovevano sapere! Ma poiché i coniugi Gregory hanno disobbedito e il governo italiano si è permesso di metterci il naso, concedendo la cittadinanza alla bimba per favorirne il trasferimento nel nostro paese, l’irrigidimento delle autorità sanitarie e giudiziarie britanniche è diventato intransigente.

Indi doveva morire! La scienza britannica, se qualche terapia italiana avesse dato risultati positivi, che figura avrebbe fatto? Doveva morire perché la licenza di uccidere che il leviatano britannico si è attribuita non può essere messa in discussione!

Su un fatto così orribile i fautori della morte nostrani sono stati prudenti e poco si sono esposti. L’assassinio di una bimba che risponde alle sollecitazioni esterne, rosea e paffuta, che sgambetta tranquillamente non sono una buona propaganda per la causa dell’eutanasia.

La stampa ne ha prudentemente riferito parlando però di un male incurabile. Asma, diabete, tumore ad un certo stato, sla, (ma anche la vecchiaia) sono inguaribili; ma sono curabili. Togliamo allora ai malati i supporti vitali (ventilazione, idratazione, alimentazione) e li facciamo morire? Quelle patologie vengono combattute ottenendo a volte parziali riprese.

Un medico serio sa che non può sconfiggere la morte ma può certamente ritardarla e consentire una vita migliore al malato.

Indi era inguaribile ma poteva essere sostenuta con cure adeguate. La forma della sua patologia è stata scoperta appena 10 anni fa, le ricerche sono in corso e nessuno ne conosce il possibile esito futuro.

L’ospedale pediatrico del Bambin Gesù di Roma era pronto a riceverla per fare dei tentativi con cure alternative. Perché proibirli?

La verità vera è che una libidine di morte pervade l’occidente! Come quella della faina. Non rientri negli standard? Costi? Non puoi difenderti? E allora crepa; se una vita non serve va eliminata! E’ la stessa logica dell’aborto. Se resisti, se contesti, la faccia del potere si farà sempre più dura ed implacabile. Tutto ciò deve avvenire nel silenzio, velocemente; solo così può diventare un fenomeno di massa a cui la mentalità corrente si deve abituare.

Indi pertanto è morta per complicanze respiratorie (non per la patologia da cui è affetta!); non a casa sua ma in un hospice ignoto, come imposto dai magistrati alla famiglia. E guai a soccorrerla in quel momento, perché sarebbe stato un reato! Ma il problema ormai non è più suo. Ella vive in una regione più bella certamente del mondo assassino in cui viviamo noi. Ma quante altre piccole Indi dovranno soccombere prima che la luce dell’umana pietà, oltre che del più elementare buon senso, prevalgano sulle ideologie mortifere?

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