Due immagini per capire cos’è il Regno di Dio
di Giuliva Di Berardino
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IL VANGELO DEL GIORNO COMMENTATO DA UNA TEOLOGA LITURGISTA
Lc 13, 18-21
In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami». E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
Il Vangelo ci offre oggi due immagini per spiegarci che cos’è il Regno di Dio. La prima immagine è un granello di senape, cioè un seme minuscolo, quasi invisibile, che deve sparire dentro la terra e confondersi con essa, finché, col tempo, diventa un grande albero e può accogliere la vita degli uccellini, quindi diventare dono per altri. La seconda immagine è il lievito, che sparisce, perché diventa pasta, ma che permette la crescita di tutta pasta perché diventi pane e possa essere mangiato. Sembra di capire allora che il regno di Dio è qualcosa di invisibile, che resta per qualche tempo nascosto, ma che poi, dopo un certo tempo, si rende visibile nel dono e nella condivisione. Impariamo allora un grande messaggio che ci resta utile in questo giorno: le realtà di Dio, quelle che hanno davvero a che fare con Dio e con il Suo Regno, sono piccole e per un certo tempo restano nascoste. La logica del Regno non è la fretta, non è l’immediatezza dei nostri messaggi, o delle nostre mail. Le cose di Dio richiedono tempo, pazienza e a volte anche fatica, perché la donna che mescola la farina con il lievito esegue delle azioni, così come l’uomo che prende il seme di senape e lo getta nel suo giardino. Ma il tempo appartiene a Dio e Lui sa quando e come farci diventare dono per gli altri e nutrimento per chi ci sta vicino. Preghiamo allora il Signore che ci doni la pazienza, che non ci faccia perdere la speranza e che ci aiuti a capire che tutto ha un senso nella vita, anche ciò che resta nascosto e che ci sembra inutile, perché tutto è visibile agli occhi di Dio, soprattutto il bene che facciamo.