Israele bombarda una chiesa ortodossa a Gaza
di Angelica La Rosa
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DECINE DI MORTI
Almeno 17 palestinesi sono morti a causa del bombardamento israeliano della chiesa greco-ortodossa di San Porfirio, la più antica della Striscia di Gaza poiché le sue origini risalgono al IV secolo. Il Patriarcato ortodosso di Gerusalemme ha definito l’atto un crimine di guerra.
Il tempio è stato colpito da 4 razzi israeliani mentre all’interno si trovavano centinaia di civili palestinesi, in maggioranza cristiani.
Il ministro della Sanità di Gaza Mai Alkaila ha riferito di 17 vittime. Da parte sua ieri, venerdì 20 ottobre il Ministero degli Esteri greco ha condannato l’attacco contro la Chiesa ortodossa.
Il Patriarcato ortodosso di Gerusalemme ha espresso in un comunicato pubblicato sul proprio sito la “più forte condanna dell’attacco aereo israeliano che ha colpito il complesso della sua chiesa a Gaza City”. Il Patriarcato assicura che “gli attacchi contro le chiese e le loro istituzioni, insieme ai rifugi che forniscono per proteggere cittadini innocenti, soprattutto bambini e donne che hanno perso la casa a causa degli attacchi aerei israeliani sulle aree residenziali negli ultimi 13 giorni, costituiscono un crimine di guerra che non può essere ignorato”.
La dichiarazione aggiunge che, nonostante “gli evidenti attacchi alle strutture e ai rifugi del Patriarcato ortodosso di Gerusalemme e di altre chiese”, esso rimane impegnato a “adempiere al proprio dovere religioso e morale di fornire assistenza, sostegno e riparo a coloro che ne hanno bisogno, in mezzo delle continue richieste di Israele di evacuare queste istituzioni civili e delle pressioni esercitate sulle chiese in questa materia”.
Allo stesso modo, ha osservato che non “rinuncerà al suo dovere religioso e umanitario di fornire tutto ciò che è necessario sia in tempo di guerra che di pace”.