Ascesa e crisi della “religione” liberale in Occidente
A cura della Redazione di Rassegna Stampa
–
OGNI CULTURA VIVA HA BISOGNO DI UNA SUA DINAMICA SPIRITUALE CHE LE ASSICURI L’ENERGIA NECESSARIA PER SOSTENERE QUELLO SFORZO COLLETTIVO CONTINUO CHE È LA CIVILTÀ
La teoria del progresso ebbe la sua prima e chiara formulazione dopo la fine della guerra di Successione Spagnola ad opera dell’abate di Saint-Pierre, durante la campagna di propaganda da lui condotta per la costituzione di una specie di Società delle Nazioni che avrebbe dovuto assicurare all’Europa pace perpetua.
Per due secoli questa teoria ha dominato lo spirito europeo, a tal punto che qualsiasi tentativo di discuterne la fondatezza fu ritenuto un paradosso o un’eresia. E’ soltanto da una ventina d’anni che questa supremazia ha cominciato ad essere seriamente attaccata.
Una curiosa, ironica coincidenza ha fatto sì che i tempi in cui le speranze dell’abate di Saint-Pierre si sono parzialmente realizzate fossero pure testimoni del venir meno di quella fede cieca nel progresso della società umana di cui egli fu il primo banditore.
Il credo ottimista del liberalismo, che nel secolo precedente si era buttato a ricostruire il mondo dalle fondamenta ha in qualche modo rappresentato, nella nostra civiltà, la stessa parte assunta dalla religione in altri periodi della storia.
Ogni cultura viva ha bisogno di una sua dinamica spirituale che le assicuri l’energia necessaria per sostenere quello sforzo collettivo continuo che è la civiltà. Normalmente, questa energia è fornita dalla religione, ma, in circostanze eccezionali, l’impulso religioso può travestirsi sotto forme filosofiche oppure politiche. E’ appunto questo rapporto vitale tra religione e cultura che studia Christopher Dawson nel libro Progresso e Religione.
I sociologi hanno avuto, nel passato, la tendenza a trascurare o a sottovalutare la funzione sociale della religione, mentre gli studiosi di religione, dal canto loro, hanno concentrato l’attenzione sugli aspetti psicologici o morali del fenomeno. Ma se è vero che ogni società culturalmente vitale ha bisogno di una religione, sia autentica sia sotto altre spoglie, e che la forma della sua cultura è in gran parte determinata dalla sua religione, è evidente che l’intero problema dell’evoluzione e della trasformazione sociale dev’essere nuovamente studiato avendo riguardo al fattore religioso.
Qui è possibile leggere e scaricare il libro