Stanno schiacciando la produzione agricola con burocrazia e pesi economici insostenibili
a cura di Angelica La Rosa
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GLI AGRICOLTORI SONO CONTINUAMENTE CHIAMATI AD AFFRONTARE LE SFIDE DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO
“Ciò che accade in diverse zone d’Europa ci ricorda come gli agricoltori siano continuamente chiamati ad affrontare le sfide del cambiamento climatico: la siccità, le inondazioni, il degrado del suolo. Queste sfide non solo minacciano i loro redditi familiari, ma mettono a repentaglio la sicurezza alimentare dell’intero continente”.
Così il copresidente del gruppo Ecr al Parlamento europeo, l’eurodeputato di FdI Nicola Procaccini intervenendo in Plenaria a Strasburgo sul ruolo degli agricoltori come promotori della transizione verde e di un settore agricolo resiliente.
“Se da un lato è giusto favorire l’evoluzione sostenibile della nostra agricoltura, dall’altro lato bisogna evitare di schiacciare la produzione con obblighi burocratici e pesi economici insostenibili per i nostri agricoltori. Soprattutto se non protetti dalla concorrenza sleale di chi, fuori dall’Unione Europea, non è tenuto a rispettare gli stessi standard ambientali, sanitari, sociali”.
“Con le norme e i regolamenti che vengono adottati qui, – spiega Procaccini – ma soprattutto con i fondi economici che vengono stanziati qui, dobbiamo valorizzare il mestiere di agricoltore e di allevatore perché sono loro a garantirci prodotti locali di alta qualità. È importante allora non metterne a rischio la vitalità e la resilienza in nome di false ideologie ambientaliste, come la sostituzione della carne di cui si alimenta l’umanità da millenni con quella artificiale prodotta in laboratorio. O come con la commercializzazione di farine di vermi, tra l’altro appaltata dalla Commissione ad una multinazionale del Vietnam in regime di monopolio. Fanno bene i governi conservatori, come quello italiano, a contenerne la diffusione, anche in nome della trasparenza e della salute pubblica. Agendo in una sorta di sussidiarietà al contrario che dimostra chi è dalla parte giusta della storia”.