L’AgCom lotti contro l’ipersessualizzazione e i rischi di adescamenti
di Jacopo Coghe
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SONO TANTISSIMI I CONTENUTI INADATTI, SCABROSI, SESSUALMENTE ESPLICITI SUL WEB
La delibera di Agcom sul Parental Control, ovvero l’implementazione di filtri e blocchi dei contenuti inappropriati per i minori nei contratti per la fornitura di rete internet, è un primo passo in avanti per la tutela dei minori, ma in alcuni suoi punti è insufficiente e rischia di depotenziare le disposizioni legislative in tema di preattivazione di Sistemi di Controllo Parentale (articolo 7-bis del decreto-legge 30 aprile 2020, n. 28).
Per Agcom, infatti, questi sistemi devono essere realmente preattivati soltanto sulle offerte dedicate ai minori. La legge, invece, è volutamente più ampia in riferimento a tutti i dispositivi e a tutte le offerte, questo perché molto spesso i minori usano smartphone o altri dispositivi acquistati dai loro genitori o da altri adulti, sui quali sono attive offerte diverse.
Questa lacuna rischia quindi concretamente di escludere una platea vastissima di minori e bambini dall’essere tutelati dai pericoli della Rete quali contenuti inadatti, scabrosi, sessualmente espliciti, ma anche ipersessualizzazione e rischio di adescamenti.
Chiediamo ad Agcom di aderire alla lettera alla norma e di rivedere e integrare la Delibera, migliorando questi aspetti fondamentali e non più rimandabili per la protezione dei bambini, come da mesi denunciamo con una Campagna sul tema e una petizione popolare.
* Portavoce di Pro Vita & Famiglia