Ricco e nobile cavaliere lascia tutto e indossa il saio francescano

Ricco e nobile cavaliere lascia tutto e indossa il saio francescano

di Mariella Lentini*

ECCO CHI È SAN CORRADO CONFALONIERI

Un uomo innocente sta per essere ingiustamente condannato e il vero colpevole ha il cuore distrutto dal rimorso: non può permettere che venga commessa una simile ingiustizia. La sua coscienza urla nel suo intimo che deve confessare la verità. Questa è la storia di Corrado Confalonieri, un ricco e nobile cavaliere, nato a Piacenza nel 1290. È un giovane sposato senza figli. Corrado ama il divertimento e la compagnia degli amici, con i quali spesso va a caccia.

Un giorno, nel tentativo di stanare alcune prede da un bosco, provoca un incendio che, ben presto, distrugge alcune cascine e il raccolto di vasti campi. Il danno provocato è ingente. Al suo posto viene incolpato un povero contadino. Corrado interviene appena in tempo per salvare la vita del condannato e si costituisce. Il giovane cacciatore, essendo un nobile, non viene punito con la morte, ma per risarcire i danni gli vengono confiscati tutti i beni. Corrado e la moglie, diventati poverissimi, sono convinti che questa sventura non sia capitata per caso. Pensano che sia un messaggio arrivato dal Cielo affinché cambino vita. La coppia decide di abbracciare la vita monastica.

Lei entra in convento a Piacenza e il cavaliere indossa il saio francescano. Seguendo l’esempio di San Francesco, si reca in pellegrinaggio a Roma, sulle tombe dei Santi Pietro e Paolo. Corrado prosegue il suo viaggio e arriva in Sicilia, a Noto (Siracusa). Qui si rifugia in una grotta, lontano dal centro cittadino, desideroso di condurre una vita da eremita: mangia pochissimo, prega e coltiva un piccolo orto. Il frate, però, accoglie nel suo rifugio quanti accorrono a lui, pronto ad ascoltare, a dare consiglio e conforto: cura i malati e compie miracoli.

Si narra che abbia allargato l’angusta grotta con le sue gomitate. Parla agli uccellini che si appoggiano sulle sue mani, guarisce l’ernia a un bambino. Al vescovo e al suo seguito, in visita presso la grotta, offre miracolosamente una buonissima pagnotta appena sfornata. Corrado Confalonieri muore nel 1351 a Noto, dove è stato poi costruito il Santuario di San Corrado “Fuori le Mura”. Proclamato patrono della città, ancora oggi, in questo paese siciliano, ogni anno, si festeggia con devozione il santo piacentino.

 

* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”

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