Vita, famiglia, libertà di educazione dei figli: non è cristiano chi non difende tutto ciò!
di Diego Torre
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UN BREVE RIPASSO DEI PRINCIPI NON NEGOZIABILI…
La dottrina sociale della Chiesa è parte integrante della concezione cristiana della vita, uno strumento di evangelizzazione, appartenente al campo della Teologia morale. Dio ci ha dato una vocazione sociale sin dal concepimento, e ci chiede quindi altrettanta perfezione nel realizzare la “Città dell’Uomo”. Pertanto, per i cristiani, conoscerla, diffonderla ed attuarla non è un optional, ma un dovere derivante dal Battesimo. Il cristiano è chiamato a iscrivere la legge divina nella città terrena, trattando le cose temporali e ordinandole secondo Dio. Consci di tale missione, dobbiamo costruire una società che sia a misura dell’uomo e conforme al progetto divino. Dio infatti conosce l’uomo e i suoi intimi meccanismi, condizione necessaria per condurlo alla felicità.
Tale dottrina, partendo dai valori naturali, insiti in ogni essere umano, credente o non, interpreta i bisogni più autentici dell’uomo, materiali e spirituali, dando la giusta risposta, per grandi linee di principio, a tutti i problemi. Non si tratta quindi del pensiero politico dei cristiani, che va bene soltanto per loro, perché derivante dalla loro fede. Si tratta invece della legge naturale, iscritta nel cuore di tutti gli uomini, visibile nella natura umana, che pertanto va bene per tutti gli uomini. Se la presentiamo così risponderemo ai canoni di una giusta laicità e faremo opera di giustizia.
LA FAMIGLIA è una società che esiste in natura, e la prima società con cui l’essere umano viene in contatto. Essa gli è indispensabile per il suo sostegno materiale, ed è il primo e più importante ambiente educativo. Non a caso la sua mortificazione o la sua distruzione è la caratteristica di tutti i regimi politici che tendono a sopprimere la dignità e la libertà dell’uomo.
IL MATRIMONIO è attuabile solo fra persone di sesso diverso perché solo così la natura rende feconda l’attività genitale, volgendola al fine della procreazione. Altro fine del matrimonio è l’aiuto reciproco ed il completamento (biologico, psichico ed affettivo) fra persone di sesso diverso; diverse non solo nella genitalità, ma anche nella sessualità ad essa conseguente, componente essenziale della personalità.
L’EDUCAZIONE. Premesso che l’educazione serve allo sviluppo integrale di tutte le potenzialità umane, il diritto educativo della famiglia è anteriore a quello di qualunque altra comunità, compresa la scuola e lo Stato. La natura ci mostra infatti come i genitori siano i primi educatori dei figli ed impartiscano personalmente, le regole e i valori dell’educazione. Nell’esercitare tale ruolo essi, per la complessità successiva dell’insegnamento, possono avvalersi della struttura scolastica. Il dovere dello Stato è di garantire tale libertà.
La palese aggressione ai principi non negoziabili (vita, famiglia, libertà di educazione dei figli) portata avanti dalle centrali del potere mondialista attraverso la globalizzazione di aborto, pansessualismo, droga, cultura gender ed eutanasia ha quali fini:
– la negazione dell’identità personale (ogni persona nasce unica, sessualmente caratterizzata, padrona della propria libertà di giudizio, sacrale nella sua vita dal concepimento alla morte naturale);
– la negazione della famiglia, della cultura locale e nazionale, della libertà religiosa, dell’aggregazione di categoria, professionale e culturale;
– la creazione di un individuo indistinto, capriccioso, edonista, consumista, asessauto, disaggregato rispetto a qualunque realtà naturale, culturale o spirituale.
La diabolicità di tale manovra è evidente. Satana non potendo distruggere Dio tenta di distruggere l’uomo. Oggi potenti strutture sono a suo servizio: l’ONU, l’Unione Europea, tanti governi nazionali, associazioni internazionali, multifinanziarie, Ong. Tutte lavorano sempre più spavaldamente ai fini suddetti.