Il matrimonio e il mito della comunicazione

Il matrimonio e il mito della comunicazione

di Cosimo Russo*

IL MITO DELLA COMUNICAZIONE NELLA VITA DI COPPIA

Da alcuni decenni lo scopo di molte delle attività di aiuto alle coppie verte su temi di comunicazione. In genere l’arma risolutiva è individuata in un invito: “per fare questo occorre imparare a comunicare”! Alla luce della mia esperienza di consulente coniugale (Marital Coach) posso dire però che il mito forse più sopravvalutato dei nostri tempi è appunto questa eccessiva attenzione alla comunicazione, proposta sempre e comunque affinché ogni matrimonio possa dirsi felicemente riuscito.

Quello della risoluzione delle difficoltà a comunicare è un approccio che deve la sua eccezionale popolarità al fatto che ogni diversità di vedute, ogni conflitto, si traduce in una di serie di effetti collaterali il principale dei quali è quello del blocco della comunicazione nella coppia. Sembrerebbe essere, pertanto, sensato cercare di risolvere i conflitti iniziando dal ripristino del canale della trasmissione delle parole, degli affetti, delle sensazioni (metteteci tutto quello che può voler dire comunicazione). Il fatto è che non funziona.

Questo approccio è fallace perché riuscire a risolvere i conflitti non è ciò che fa funzionare un matrimonio! A questo proposito conviene subito prendere confidenza con un’idea che, per qualcuno, può essere sorprendente: molte discussioni in una coppia non hanno una soluzione! Questo non vuol dire che il banale consiglio di tenersi alla larga dai conflitti non sarà di alcun aiuto. Qual è, allora, una possibile, reale, efficace soluzione?

Sulla base della mia esperienza le coppie felici, serene, che attraversano i decenni insieme, sono quelle che io chiamo intime. Si tratta di mariti e mogli che hanno sviluppato un’elevata percezione del sé coniugale, cioè di quell’entità plurale alla quale essi danno origine amandosi; sono quei partner sentimentali che sono riusciti a superare sé stessi in quanto singoli per accedere al loro Cuore Comune, una realtà ultra-personale alla quale gli amanti hanno dato origine condividendo la donazione reciproca che ciascuno fa di sé stesso all’altro. Queste coppie, allora, potranno anche litigare, potranno accapigliarsi su dove andare a pranzo la domenica, dove mandare i figli a scuola, quale auto comprare, come utilizzare il danaro, come organizzare le faccende domestiche, ma rimarranno sempre capaci di non distruggere, di non annichilire, di non cancellare la coppia sotto la forza dell’impeto della rabbia che talvolta può sorgere.

Quando marito e moglie sono realmente consapevoli di quello che essi sono in quanto coppia, è come se si fossero inoculati un vaccino che li preserva non dai litigi, bensì dalle conseguenze irrimediabili che da questi possono derivare. Risultano in pratica immuni alla distruzione del loro rapporto perché lo vivono dal di dentro. Questo fa sì che il pensiero negativo non avrà mai la forza di sopraffare la coppia. Nelle coppie intime i partner riescono sempre a far prevalere i pensieri positivi, i ricordi piacevoli. I loro giudizi, alla fine di tutto, non sono mai definitivamente corrosivi, distruttivi, ma tengono conto, se mai si dovesse arrivare al limite che la cosa realmente importante è primum vivere. Nessuna persona normale, infatti, per quanto possa non piacersi, giungerà mai ad una determinazione autolesionista finendo per amputarsi un braccio o, peggio, per suicidarsi. Per queste coppie vale lo stesso principio.

Nelle coppie intime i partner sentimentali sono riusciti a giungere ad un livello di immedesimazione nel soggetto plurale che è, appunto, la coppia, sino al punto di percepirla, letteralmente, come se stessi. Saranno allora, fra l’altro, capaci di quello stesso istinto di auto-conservazione che vale per i singoli.

A tale proposito nel Marital Coaching abbiamo sviluppato un set di esercizi che aiutano la coppia a ri-trovare sé stessa. Tali esercizi, che vengono svolti nel corso delle prime sedute, hanno lo scopo di riportare alla memoria collettiva dei partner sentimentali il ricordo di quello che essi sono stati in origine, quando la coppia è nata. Questo scopo viene perseguito mediante alcune domande esplicite, alle quali viene chiesta una risposta scritta, relativamente a cosa renda il proprio partner unico, quali siano le due/tre caratteristiche che ci hanno fatto innamorare, quali siano i suoi difetti dominanti e come riteniamo di aver contribuito al miglioramento della persona che ci sta accanto.

La fase successiva di questo set di esercizi che va sotto il nome di Perché Siamo è quella di raccontarsi reciprocamente il contenuto delle risposte. La peculiarità è che questo racconto avviene senza che l’altra/l’altro possano replicare. É importante, allo scopo di lasciare che la coppia ri-nasca, venga, cioè, nuovamente generata a sé stessa, che questa narrazione avvenga in un contesto di silenzio interiore che consenta di focalizzarsi sul contenuto generativo che queste carezze verbali contengono.

Tutto questo rende la coppia intelligente e la dota di un bagaglio di risorse che la radicano in sé stessa, la fortificano, le conferiscono una autosufficienza identitaria che, nei momenti di tempesta, costruirà il porto sicuro nel quale trovare approdo, nel quale rifugiarsi in attesa che le acque si acquetino.

*Consulente coniugale (Marital Coach)

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