L’arresto di Messina Denaro, il sottosegretario Mantovano: “successo dell’Italia nel suo insieme”
di Matteo Orlando
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ARRESTATO A PALERMO MATTEO MESSINA DENARO, IL BOSS MAFIOSO PIÙ RICERCATO D’ITALIA, LATITANTE DA 30 ANNI. IL SOTTOSEGRETARIO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI ALFREDO MANTOVANO: “LAVORO CERTOSINO DELLE FORZE DELL’ORDINE E DELLA MAGISTRATURA”
Nella mattinata di Lunedì 16 gennaio 2023 è stato arrestato a Palermo il boss mafioso di “Cosa Nostra”, il più ricercato d’Italia, Matteo Messina Denaro.
Messina Denaro era latitante da 30 anni e, come è accaduto per altri noti capi latitanti di Cosa Nostra, è stato arrestato nel quartiere San Lorenzo di Palermo, in uno dei mandamenti limitrofi a quello da lui controllato nella Provincia di Trapani.
Il 60enne Matteo Messina Denaro è stato arrestato alle 9.18 del mattino in una clinica privata di Palermo, specializzata in oncologia, dove era stato curato per un anno.
Era la persona più ricercata d’Italia, ma per 30 anni ha continuato a vivere vicino alla sua casa di Castelvetrano (Trapani).
Il suo arresto, si spera, chiude definitivamente una fase nera della storia d’Italia fatta di barbari assassinii e stragi.
“Viene alla mente il lavoro oscuro svolto nel corso dei decenni da carabinieri e poliziotti che hanno trascorso notti e giorni in appostamenti, ascolti, incroci di dati, indagini accurate”, ha dichiarato ad Informazione Cattolica il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dottor Alfredo Mantovano.
“Tanti esponenti della Magistratura, delle forze dell’Ordine e delle forze di Polizia non ci sono più, a cominciare da Antonio Manganelli, che ha dedicato tanto impegno per questo. C’è chi semina e chi raccoglie, ma il successo è dell’Italia nel suo insieme”.
Saputo della notizia il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è recata subito a Palermo per incontrare il procuratore distrettuale di Palermo, Maurizio de Lucia, i magistrati che hanno coordinato le indagini e i carabinieri del Ros che hanno eseguito l’arresto del boss super latitante Matteo Messina Denaro. Successivamente ha tenuto un punto stampa.
Prima dell’arrivo in Procura, il Presidente Meloni e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano hanno osservato un minuto di raccoglimento davanti alla stele di Capaci, che ricorda le vittime della strage nella quale persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani.