Il vescovo Moronta: “C’è povertà e fame. La situazione è molto grave e ogni giorno peggiora”
“C’è povertà e fame. La situazione è molto grave e ogni giorno peggiora, crescono difficoltà e problematiche sociali. E una delle ragioni è che tutti noi che potremmo lavorare in favore di queste famiglie e dei più venerabili, abbiamo la difficoltà imposta dalla quarantena voluta dalle autorità sanitarie e delle autorità governative. Allora non è facile andare a trovare le persone e le famiglie per dar loro sollievo. Lungo la frontiera ci sono più di 12 mila venezuelani che non possono entrare per le restrizioni e anche perché è stata chiusa la frontiera un’altra volta, tanto dalla parte del governo colombiano che dalla parte del governo venezuelano. Allora grazie a Dio che la Diocesi di Cùcuta ha un grande programma di aiuti messo in campo con cui sta cercando di far fronte alla situazione. Però la difficoltà più grande resta qui da noi e in tutto il Venezuela. poter andare a trovare, aiutare, accompagnare, fare compagnia ai tanti che ne hanno bisogno.
Così ha descritto la situazione nel paese sudamericano monsignor Mario Moronta, vescovo di San Cristóbal e vice presidente della Conferenza episcopale venezuelana.
Intervistato da Vatican News, l’alto prelato ha ricordato che “ci sono tantissime sfide per tutti noi in questo periodo a causa della pandemia. Tre sono le più grandi. Una prima è aiutare a far prendere coscienza a tutti di quanto conti curare la salute fisica e spirituale. Dobbiamo tutti, poi ,con la preghiera e la riflessione prepararci per il post pandemia che significherà un cambio dei paradigmi: bisognerà pensare e programmare un nuovo stile di vita. Una terza sfida è per la Chiesa, una chiesa che sia più vicina al popolo, più vicina a tutti con quell’odore di popolo come dice Papa Francesco, ma soprattutto una Chiesa che sia segno di luce, segno di speranza nel nome del Signore Gesù Cristo”.
QUI L’AUDIO INTERVISTA INTEGRALE AL VESCOVO MORONTA.