Attenti… agli Ufo (o per meglio dire ai demòni)

Attenti… agli Ufo (o per meglio dire ai demòni)

di Patrizia Stella

LA PSEUDO-SCIENZA DELL’UFOLOGIA…

Ciò che di più attira la mente della gente in questo turbinio di vicende tra il vero e il falso, tra il reale e il virtuale, tra la Parola di Dio e quella dei falsi profeti, è sicuramente la “pseudo scienza” della “Ufologia”, chiamiamola benevolmente così, perché ha sempre esercitato un certo fascino proprio per il suo collegamento fra cielo e terra, perché alla fine, volenti o nolenti, il cuore dell’uomo è inequivocabilmente attratto da quella specie di mistero che si potrebbe definire “vita eterna” o vita nell’aldilà, o vita dopo la morte, o semplicemente vita al di fuori del nostro Pianeta Terra, argomenti che hanno sempre costituito un punto interrogativo e anche fonte di ricerca e di inquietudine per ogni cuore umano.

In realtà finora nessun extra-terrestre si è affacciato chiaramente nella chiarezza del suo essere sulla soglia del nostro pianeta Terra in modo tale da poterlo individuare, controllare e, perché no, anche aprire un dialogo se veramente sono esseri super intelligenti venuti da chissà quale pianeta sconosciuto, come si ipotizza.

   

Si fa riferimento a strani segnali luminosi a intermittenza, a una sorta di dischi volanti, di navicelle spaziali che appaiono e poi si perdono nel cielo, insomma a un insieme di dati che, ingigantiti da una certa propaganda in favore degli alieni o da fantasia morbosa di certi visionari, li enfatizza, cerca testimonianze anche fasulle di chi ha visto balenare qualcosa di strano nel cielo, ma di indefinito e finora mai sperimentato perché sul più bello che si crede di averlo finalmente “afferrato” questo, come un fantasma nella notte, evapora e sparisce.

Questa specie di mondo sconosciuto e sfuggente al quale si vuole dare molto credito potrebbe risultare pericoloso per la stessa scienza non solo perché basato finora su ipotesi o vaghe testimonianze, ma anche perché, attraverso gli ultimi ritrovati tecnologici chiamati Bluetooth, o Blue-Beam, una specie di “oligrammi haarp”, sono in grado di rappresentare qualunque figura nel cielo e poi farla sparire, con sembianze di mostri o di Angeli, o simulare un’ipotetica invasione aliena, addirittura il ritorno di Gesù Cristo falsificato ovviamente.

Da qui si capisce quanto l’argomento rappresenti un grave pericolo per la stessa vera scienza e anche per la nostra intelligenza perché significa perdere il contatto con la realtà ed entrare in un mondo virtuale assai pericoloso.

Sta di fatto che questo argomento degli UFO, sta avendo un enorme successo per l’enfatizzazione che si sta offrendo, perfino in certe trasmissioni televisive, nei telegiornali e documentari di rilievo. Perché? Perché dal fatto che possa esistere veramente una qualunque “vita” intelligente, chiamatela come volete “alieni, extraterrestri, marziani ecc.”, dentro il nostro sistema solare, al di fuori del nostro pianeta Terra, l’unico, finora, nel quale è stata riscontrata la vita, da questo fatto per nulla irrisorio o indifferente, dipende nientepopodimeno che…. la nostra Fede nella Incarnazione, Passione Morte e Risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo.

Vale a dire, in concreto, la Verità sulla presenza di Gesù Cristo come Dio e come Uomo sul pianeta Terra, venuto per salvare quella creatura libera e intelligente, unica ed esclusiva, fatta a immagine e somiglianza di Dio, piccola ma immensamente grande, che è l’uomo e la donna. E’ proprio questo il motivo di tanta insistenza da parte diciamo così di tutto quel mondo di miscredenti, massoni, atei e simili nel voler dimostrare a tutti i costi, anche con artifizi costruiti ad arte, l’esistenza di questi fantomatici “individui” o navicelle spaziali o simili.

Il solo fatto di cominciare a instillare nella coscienza già confusa della gente l’ipotesi che, grazie agli alieni, potrebbe essere vanificato tutto il dogma della Incarnazione, Passione, morte e Risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo, perno unico e fondante della Fede cristiana cattolica, è davvero una ipotesi troppo esilarante per certuni che fanno della loro vita lo scopo per distruggere il cristianesimo nel mondo.

La fede cristiana nulla ha da temere dai risultati della scienza perché, come affermano i veri scienziati e il Catechismo della Chiesa cattolica, l’una e l’altra escono dalle stesse mani di Dio Creatore e quindi deve esserci piena sintonia, ma se c’è incongruenza tra le due, devono essere rivisti tutti i parametri del percorso della scienza e non della fede che è immutabile perché Dio stesso ce l’ha voluta rivelare così sin dai tempi antichi.

E Dio non inganna ma vuole farsi conoscere nella sua essenza divina per quanto è possibile alla piccolezza della nostra mente. Grave responsabilità invece è il rifiuto categorico di Dio e perfino la falsificazione di tutte le prove che, anche dal punto di vista scientifico, possono portare a una maggior comprensione della Bibbia.

Tutti i “padri” della scienza moderna (al di là di quello che vogliono farci credere i vari reporter non certo scienziati quali Odifreddi o Flores D’Arcais o il defunto Piero Angela, o Corrado Augias (scelti appositamente per riportare solo quello che i potenti hanno deciso) hanno creduto in Dio: Keplero e Pascal pregavano Dio e scrivevano preghiere; Newton era appassionato della Bibbia, come pure Pasteur; Copernico era un religioso cattolico; il primo scienziato a teorizzare il “Big Bang” come inizio della creazione è stato il sacerdote belga George Lemaitre; il fondatore della genetica fu il monaco Gregor Mendel ecc. E che dire del nostro Galilei? Vero credente nonostante le incomprensioni delle autorità ufficiali della chiesa di quel tempo che comunque sono tornate ad emergere come punto interrogativo dopo la scoperta della centralità della Terra nel cosmo! E di Zichichi autore di un libro dove spiega perché uno scienziato dalla coscienza retta non può non credere in Dio proprio studiando le meraviglie strepitose dell’universo perché quelle leggi particolari della fisica e quantistica ecc. non le può aver inventate o create nessuno scienziato perché sono inevitabilmente uscite da una “Mente sublime” che ha ideato tutto ciò lasciando all’uomo e alla sua intelligenza la capacità di studiare e sondare e capire e infine.. anche inginocchiarsi davanti alla maestà di un Dio Onnipotente che ama le sue creature a tal punto da aver preparato per loro il mondo delle meraviglie ben protetto e custodito da agenti esterni come fosse un Paradiso terrestre nell’immensità delle Galassie.

Ciò che costituisce un primo, diciamo così, “grosso ostacolo” dal punto di vista scientifico all’ipotesi dell’esistenza di esseri intelligenti, chiamiamoli in sintesi UFO, dentro la Galassia del nostro sistema solare (che non è certo piccola), è il risultato di molti studiosi e scienziati che sono ormai d’accordo nell’affermare, attraverso recenti studi sofisticati sul DNA, sui processi ereditari di Mendel, la citologia e l’anatomia moderna e soprattutto la vastissima e complicatissima biochimica cellulare, che esiste nell’intero universo una sorta di “Disegno intelligente” cioè una “mente sovrumana” che ha ideato e forgiato il nostro pianeta “Terra” in maniera unica ed esclusiva, irrepetibile rispetto a tutti gli altri pianeti e perfino galassie. Talmente unica ed esclusiva da escludere totalmente non solo la presenza di esseri intelligenti (che si dovrebbero muovere, dicono, su e giù per i pianeti e le costellazioni con mezzi e strumenti sofisticati a noi ancora sconosciuti facendosi quasi beffe di noi, poveri uomini ignoranti racchiusi nel cerchio ristretto del solo pianeta Terra), ma da escludere drasticamente e inconfutabilmente perfino qualunque forma di vita, sia animale che vegetale.

In pratica tutto l’universo con le sue galassie di cui conosciamo solo quella del sistema solare, esistono e si muovono per uno solo scopo: quello di far funzionare il nostro piccolo pianeta con tutti i suoi strati di ionosfera, stratosfera, ossigeno, ozono, iodio, anidride, ossigeno ecc. ecc.. grazie ai quali è permessa la vita nelle sue molteplici e meravigliose manifestazioni. Pensiamo agli esseri umani nella loro molteplicità etnica eppure accomunati da intelligenza, volontà e libertà. Basti pensare che nella nostra Galassia troviamo circa 600 miliardi di stelle, mentre le cellule del corpo di un solo uomo solo 600mila miliardi; basti pensare che una sola cellula umana contiene molte più informazioni di tutte le cellule animali messe insieme; pensiamo poi agli animali terrestri e acquatici in migliaia di specie ancora sconosciute; a milioni di vegetali che permettono l’ossigenazione sulla terra attraverso la cosiddetta “sintesi clorofilliana” grazie alla quale si nutrono di anidride carbonica CO2 ed emanano ossigeno benefico, oltre a tutti i minerali che compongono il centro infuocato della terra e i vari strati della crosta terrestre, la cui dimensione, rotazione, calore ecc. permette l’esistenza della vita nei suoi molteplici aspetti.

Vale la pena ricordare ai fanatici folli delle emissioni di gas, che grazie alla CO2 è possibile la vita delle piante e, di riflesso, anche la nostra degli uomini perché le piante assorbono anidride ed emanano ossigeno. Per cui è una follia eliminare le piante, ma ancor più folle è voler eliminare l’uomo, l’unico essere intelligente che ha capito come funziona e come far funzionare tutto questo meccanismo. Ma alla follia, soprattutto quella cercata appositamente per distruggere l’umanità attraverso un falso concetto di ecologia, non c’è più limite se non reagiamo in tempo.

Spiega il prof. Umberto Fasol, docente di scienze naturali al Liceo di Verona e ricercatore scientifico: “Il disegno intelligente non è iniziato con la vita sulla Terra ma è partito prima, nell’istante del big bang, anzi nella fase della sua progettazione (…) gli esseri viventi che conosciamo non potrebbero vivere su nessuno degli altri pianeti del sistema solare che conosciamo perché in nessuno di essi esistono le condizioni per qualunque vita”. E ancor meno quella dei cosiddetti “extraterrestri”.

La teoria del big bang oggi suffragata da numerose conferme cosmologiche per la quale si è battuto il sacerdote scienziato belga, Lemaitre, (1894-1966) assieme al fisico Aleksandr Fridman annulla la teoria Aristotelica della “eternità” del mondo tuttora sostenuta anche dai marxisti ecologisti che rifiutano qualunque ipotesi “creazionista” non per convinzione o ricerca scientifica comprovata ma per pura ideologia, cioè perché loro hanno stabilito che deve essere così, e tutto il resto non ha alcun valore secondo loro. Come quelli che, nell’impossibilità di fornire prove concrete, affermano pacificamente che tutto è riconducibile al “caso”, unico responsabile che non può difendersi! Bel modo per lavarsene le mani dopo aver sparato falsità e supposizioni fasulle.

E’ meraviglioso approfondire queste teorie su testi veramente scientifici, dai quali io stessa ho attinto con una curiosità e un interesse che mi ha aperto orizzonti meravigliosi proprio di fede perché il rapporto tra big bang e Genesi sorge spontaneo. Il parallelo tra il “fiat lux” del Genesi e la nascita dell’universo a partire da una esplosione di luce energia incalcolabile è rintracciabile nelle riflessioni di molti premi Nobel per la fisica come Louis de Broglie, Arno Penzias, Carlo Rubbia, Charles Townes e George Smoot.

Quest’ultimo, premio Nobel per la fisica nel 2006 proprio per gli studi sull’origine dell’universo, nel suo trattato “Wrinkles in Time” (New York, Harper Perennial, 2007), tratta questa consonanza e descrive il “senso religioso” che nasce spontaneamente nei cosmologi che affrontano l’argomento dell’origine cosmica. Solo chi è in buona fede, anche se non credente, non può che inginocchiarsi per credere e adorare quella “Mano Onnipotente” che ha fatto cose indicibili e strepitose.

Questa esplosione primordiale del big bang determinò l’origine del tempo e dello spazio con l’espansione della materia con una velocità assai superiore a quella della luce. Già Sant’Agostino intorno al 400, con la vera intuizione che Dio concede ai santi, affermava ne “La città di Dio” che “il mondo e il tempo hanno entrambi un unico inizio. Il mondo fu creato non nel tempo, ma assieme al tempo”, confermando, in un certo senso, sin da allora, il concetto di inizio di un evento fondamentale per tutto l’universo.

Ciò significa che Dio, essendo Puro Spirito è al di fuori del tempo e dello spazio, e nella sua Onnipotenza ha creato tutto l’universo, attraverso una creazione che comunque contiene anche la teoria evoluzionista, se vogliamo, perché questa incredibile “esplosione di energia” conteneva già i germi di tutto ciò che poi, col tempo, sarebbe sbocciato, dalla vita minerale, a quella animale e vegetale, nel pieno rispetto di ciascuna specie vivente integra.

Lo scienziato Paolo Pagani, nel libro “l’origine e la meta” (Ed. Ares, Milano 2015), mette in luce come in Agostino l’idea di un Universo che nasce, cresce e diviene, contenga in sé l’idea di evoluzione che il cristianesimo mai ha rifiutato, se non la teoria Darwiniana secondo la quale le varie specie e realtà sono esistite misteriosamente da sempre, frutto del caso, e si sono evolute in maniera per nulla comprovata scientificamente, ma accettata come assioma, passando da specie in specie, addirittura da animale (scimmia) a uomo, come i testi scolastici continuano purtroppo a farci intendere falsamente.

La Genesi, invece, afferma che Dio comandò che ogni creatura si moltiplicasse “secondo la propria specie”, come possiamo constatare anche oggi ad occhio nudo: il passero non si accoppia con l’aquila, né il bue con il rinoceronte, né ancor meno il gatto col topo o col cane o con la volpe ecc. (tanto per rimanere in una certa affinità con la Natura) ecc.

Infatti se ci fermiamo a riflettere sulla enorme varietà di uccelli, ad esempio, il loro piumaggio e caratteristiche, vediamo che si possono catalogare, a distanza di secoli, con il loro nome ben preciso che gli studiosi hanno pensato di dare (colibrì, pettirosso, gufo, civetta, picchio, canarino, ecc.) vale a dire che la natura che Dio ha stabilito per ogni essere, doveva rispettare proprio la sua specie particolare nell’accoppiamento senza mescolamenti e così infatti avviene, tranne forse che in qualche raro caso di ibrido, però sempre la stessa specie. E’ solo la libertà folle dell’uomo usata per sfidare Dio e la Legge naturale che sta rovinando tutto a iniziare da sé stesso, soprattutto con la teoria demenziale del gender.

Come riporta con dati inconfutabili il prof. Francesco Agnoli nei suoi vari libri, nove secoli dopo Agostino, nel XIII secolo, un vescovo appassionato di studi sulle lenti, specchi e fenomeni di luce e rifrazione, Roberto Grossatesta, propone un’ipotesi che il mondo sia nato da una sorta di punto di luce-energia posto in essere dal Creatore fino ad espandersi formando l’universo intero. Grossatesta nel suo libro “De luce” parte dal “fiat lux” del Genesi e, in basi ai suoi studi di ottica e di riflessiologia, afferma che la luce, prima creatura, è capace per natura di moltiplicare sé stessa in ogni direzione, dando origine al moto, tempo e spazio che dunque hanno iniziato ad esistere in un determinato istante di tempo come inizio del futuro. Tutto questo è stato ipotizzato ancora nel 1200, tuttavia sei secoli dopo con Lemaitre e con strumenti più sofisticati, l’ipotesi del big bang come esplosione enorme di energia scoppiata in un preciso momento, è divenuta realtà accettata ormai da quasi tutti gli scienziati.

Di pari passo con il menzionato “Disegno intelligente” va il cosiddetto “Principio Antropico” che mostra come il nostro esistere sulla Terra è consentito dalla combinazione di innumerevoli “coincidenze” tutte fondamentali e indispensabili, per cui basterebbe che solo uno di questi piccoli “parametri” uscisse fuori dal ristretto margine di compatibilità per cancellare la vita dal nostro pianete e ridurre tutto a poltiglia.  Questo concetto fu formulato per la prima volta nel 1973 dal fisico australiano Brandon Carter e sviluppato da altri scienziati.

Pur senza scendere nei dettagli scientifici, vediamo alcune delle proprietà antropiche dell’universo: – la terra è ad una precisa distanza dal sole. Se fosse solo il 5% più vicina al sole, gli oceani bollirebbero; se fosse solo l’1% più lontana dal sole, gli oceani ghiaccerebbero: – Lo stesso avverrebbe se la massa solare fosse di poco maggiore o minore; – Lo stesso si può dire dell’inclinazione dell’asse di rotazione del pianeta che raggiunge un’eccentricità di solo il 2% rispetto all’orbita quasi circolare intorno al sole. Ebbene questo piccolo “dettaglio” permette un clima vivibile con il susseguirsi delle stagioni perché può regolare la massima vicinanza dal sole (perielio) con la massima lontananza (afelio), impedendo appunto i due estremi opposti: o l’ebollizione o la glaceazione degli oceani; – Tutti questi “minimi” (?) fattori fanno sì che l’acqua dei mari e degli oceani si trovi allo stato liquido, tranne per le calotte polari che hanno subito variazioni lungo i secoli con più o meno ghiaccio ma sempre dentro parametri di vita sostenibili per salvare i quali è inutile urlare da mane a sera attribuendo la colpa alle emissioni di gas dell’uomo!

Pura follia e falsità! Perché le emissioni di gas da parte dell’uomo sono assorbite e neutralizzate dai vari strati di cui è avvolta la terra proprio a scopo di proteggerla da agenti negativi, come ad esempio la presenza di meteoriti che potrebbero distruggerla se non venissero sbriciolati, spesso a nostra insaputa, dal passaggio attraverso questi strati protettivi prima di precipitare sulla terra.  Il Signore Dio Creatore ha studiato bene tutte le cose e come un buon padre di famiglia nell’attesa di un figlio prediletto, ha predisposto, nella sua super Onnipotenza, ogni cosa per la sua difesa e protezione.

Per cui niente allarmismi ingiustificati che servono solo per racimolare denaro dai vari Stati al fine di destinarli a che cosa? A comandare all’orbita terrestre di essere più ecologia e rispettare i parametri? Quei parametri che gli stessi poteri forti vogliono sconquassare con strumenti disastrosi, non ultimo le scie chimiche o terremoti sotterranei (haarp), provocando disastri immani e attribuendoli agli eventi ecologici ormai incontrollabili.  E noi a credere a qualunque follia, purché lo dica la TV!. Nutrire un forte dubbio almeno del 70% sulle notizie allarmanti che ci fornisce la televisione in tutti gli ambiti è un ottimo sistema per mantenerci più sereni e tranquilli, salvaguardando la nostra intelligenza e il nostro buon senso dagli impostori senza Dio e contro l’uomo.

Sulla rivista “Le Scienze” n. 286 di giugno 1992 è apparso a firma di Allan C. Wilson e Rebecca L. Cann, un articolo – diciamo pure fuori del solito coro evoluzionista – che data le ere e i tempi della terra e dell’uomo ormai in milioni di anni (forse perché così è anche impossibile ricercare la verità ma ci si può mantenere più facilmente su ipotesi impossibili da comprovare), secondo cui si vuole dimostrare che la stirpe dell’uomo moderno può essere fatta risalire a un’Eva africana di non più di 150.000 anni fa. Tutto questo a seguito degli studi di un gruppo di ricercatori genetisti molecolari sul DNA mitocondriale in lotta con i paleontologi, sempre molto restii a datare fossili e reperti in tempi relativamente vicini, perché per loro si parla di migliaia di anni e non di milioni.

Nella rivista americana “Nature” (vol. 368 del 31 marzo 1994) è apparso un ulteriore articolo di D.M. Waddle dell’università di New York, in cui si giunge a risultati molto simili attraverso una via del tutto diversa, cioè lo studio dei più antichi crani di homo sapiens. Secondo questo studio il luogo di comparsa della nostra specie umana potrebbe essere sia l’Africa orientale che il Medio Oriente intorno a 150.000 anni fa.

Paleontologi evoluzionisti hanno trovato tracce di “ominidi” specie di animali vicini alle scimmie senza essere scimmie, esistiti per milioni di anni e scomparsi all’improvviso, a seguito del diluvio universale, ipotizzano i biblisti, specie di animali tipo scimmioni che Dio mise accanto all’uomo forse per aiutarlo nel faticoso lavoro di lavorare tutto a mano, la terra, le costruzioni di capanne, gli argini dei fiumi ecc.

Evidentemente la razza degli ominidi poteva riprodursi con gli uomini, ma contro il disegno di Dio, come vediamo nel cap. VI del Genesi, “Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro figlie, i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne vollero. Allora il Signore disse “il mio spirito non resterà sempre nell’uomo perché egli è carne e la sua vita sarà di 120 anni. C’erano sulla terra i giganti a quei tempi, e anche dopo, quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli : sono questi gli eroi dell’antichità, uomini famosi. Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni disegno concepito dal loro cuore non era altro che male. E il Signore si pentì di aver fatto l’uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo. Il Signore disse “sterminerò dalla terra l’uomo che ho creato: con l’uomo anche il bestiame e i rettili e gli uccelli del cielo perché sono pentito di averli fatti.” Ma Noè trovò grazia agli occhi del Signore …” (Gen. 6,1-8).

Questo capitolo un po’ nebuloso del Genesi si è andato via via chiarendo grazie appunto alla scoperta di resti di ominidi (spesso creduti homo sapiens ma dai lineamenti ben diversi, prognatismo diffuso, fronte bassa, zigomi sporgenti, scatola cranica con cervello inferiore a quello umano…) che erano stati confusi con quelli dell’homo sapiens sapiens. Come ad esempio l’uomo di Neanderthal che gli evoluzionisti conclamarono subito come anello mancante tra la scimmia e l’uomo sapiens, mentre si rivelò solo un “ibrido” frutto di un incrocio sessuale fra homo sapiens sapiens e ominide.

Molto probabilmente le femmine ibride (figlie degli uomini) piacevano ai veri uomini, (figli di Dio) e le presero in moglie e nacquero figli mostruosi senza più anima, come i giganti i quali sfidarono Dio, famoso è il dipinto della scalata dei giganti verso il cielo, nella reggia di Mantova. Ma questo non piacque al Creatore perché questi esseri non erano affatto uomini, ma ibridi senz’anima, senza quell’alito di vita che Dio soffiò nelle viscere di Adamo al momento della creazione, che lo rese “simile a Dio”, figlio suo, erede del Paradiso e della Vita Eterna.

Per questo a un certo momento Dio, vedendo che la razza degli uomini stava spegnendosi in favore di questi strani “ibridi” senz’anima, decise di sterminarli con il diluvio, salvando solo quel nucleo famigliare che si era mantenuto puro e integro sia fisicamente che moralmente agli occhi di Dio, che era la famiglia di Noè.

Da qui capiamo che l’uomo uscito dalle mani di Dio Creatore non possiede solamente una superiorità biologica rispetto a tutto il resto del creato (c’è più informazione in una sola cellula umana che in tutte le cellule animali messe insieme), ma una superiorità di trascendenza. Questo vuol dire che l’uomo, pur appartenendo alla natura, la supera, la trascende, non muore con essa ma vive oltre la morte, grazie alla sua anima immortale che lo rende simile a Dio, figlio di Dio.

Se le cose stanno così, il peccato originale, senza il quale la storia degli uomini risulterebbe incomprensibile, non si riferisce dunque a una vaga popolazione primigenia formata da una indefinita moltitudine di individui, come qualche teologo aveva supposto, ma proprio a un solo uomo e a una sola donna, come narrato nel testo sacro. Ma tutto questo mondo di meraviglie che ci mostra la perfetta correlazione tra scienza e fede, viene subito messo a tacere accusato di cieco fideismo non appena qualcuno osa comprovarne la verità scientifica perché da’ fastidio a tutti coloro che si ostinano a negare la verità del testo sacro oltre che la presenza di nostro Signore Gesù Cristo come Dio, Re dell’universo, perché lo considerano un semplice profeta tra molti altri.

Tornando alla datazione sulla esistenza di questi ominidi scomparsi all’improvviso mentre solo l’ho sapiens sopravvisse al diluvio, c’è stata una diversa interpretazione perché i paleontologi evoluzionisti, alla scuola di Charles Lyell, sbagliando nelle datazione dei reperti sulla stratificazione e sedimentazione terrestre, hanno retrodatato i reperti di ominidi a 40.000 anni fa, mentre da studi effettuati dallo scienziato Fernand Crombette e dalla scuola di Ceche, risulta che questa scomparsa degli ominidi risale a non più di 4.000 anni fa, come infatti afferma la Bibbia, dove, quando si parla della comparsa dell’uomo sulla terra, non si va mai oltre a qualche migliaia di anni dal primo uomo che è Adamo. Tutto alla fine finisce per dar ragione alla Bibbia, se si vuole aprire la mente e il cuore alla conoscenza della verità senza pregiudizi. Altro che milioni o miliardi di anni! Tutto da rivedere.

Citiamo brevemente due pareri contrastanti da parte di due autori che hanno dato il loro apporto a queste teorie scientifiche: – Jacque Monod nel suo celebre lavoro “Il caso e la necessità” secondo cui tutto ciò che esiste nell’universo è frutto del caso e della necessità. Anche la teoria Darwiniana dell’evoluzionismo, spacciata per scientifica, implica il verificarsi di una serie improbabili se non impossibili di eventi, da attribuire al “caso”. Che così diventa una divinità onnipotente che neppure ha l’obbligo di dare spiegazioni dei fatti. Ma questa non è scienza; – John Eccles nel libro “il mistero uomo” e “L’io e il suo cervello” formula invece una teoria del tutto opposta secondo cui l’intera evoluzione cosmica a partire dal big bang, doveva per forza portare all’Homo sapiens, o meglio creare le condizioni per la sua comparsa, per cui l’uomo è al centro dell’universo, vale a dire che la terra è al centro dell’universo per cui si potrebbe parlare della terra come geocentrismo cosmico.

Fernand Crombette vissuto in Francia tra il 1880 e il 1970 si può considerare un vero e proprio genio dell’umanità, uomo di una cultura prodigiosa e oltretutto di grande fede cattolica che ha passato quasi tutti gli anni della sua vita nell’approfondire l’esatta interpretazione delle più antiche scritture dell’umanità con riferimento ai dati biblici. Esperto di cosmologia, astrologia, esegesi biblica, (ha perfino capito e tradotto la lingua di Mosè quando ha scritto il Pentateuco), storia antica e preistoria, Egittologia, paleografia ecc.  Partendo da una visione della creazione e del Mondo Antico, attraverso le sue ricerche sofisticate, ha voluto sviscerare la verità delle parole della Bibbia laddove afferma “Dio, nostro Re, da prima dei secoli, ha operato la salvezza al centro della terra”, arrivando alla conclusione che “essendosi Dio incarnato proprio ed esclusivamente sul pianeta terra, l’unico a permettere la vita, si può affermare che la terra è geocentrica rispetto a tutto l’universo e che Gerusalemme è al centro del mondo, pertanto il nostro pianeta è anche cristocentrico.

Tutto questo lo ha confermato scientificamente attraverso studi rigorosi, purtroppo boicottati, portati avanti assieme a scienziati, studiosi e alunni di diverse religioni che hanno fondato una scuola il CESHE “Circolo storico e scientifico”. Il Ceshe è un’associazione internazionale di studi biblici dal punto di vista scientifico dove dimostra l’inerranza scientifica e storica della Bibbia, sempre comunque aperto a ulteriori ricerche e scoperte da vagliare alla luce della fede e della scienza, anche da parte di studiosi miscredenti e di altre religioni purché aperti alla conoscenza della verità senza pregiudizi o false ideologie.

Altro personaggio straordinario e sconosciuto all’opinione pubblica perché il cosiddetto “pensiero dominante” tuttora in auge lo ha sempre ignorato, è stato un sacerdote salesiano missionario in Ecuador dove ha speso la sua vita per civilizzare gli indigeni, dai quali ha potuto conoscere sentieri misteriosi e caverne molto profonde in mezzo alla foresta dove lui ritrovò reperti antichissimi che si sono rivelati assai utili per approfondire i suoi studi in relazione alla Bibbia.

Nato a Legnano nel 1891 e spentosi in terra di missione nel 1982 padre Carlo Crespi Croci effettuò scoperte così strepitose da affermare verso la fine della sua vita che “La Bibbia aveva ragione”. Per la sua vita di missionario di grande preghiera e di carità eroica verso gli indigeni, oltre che per le sue ricerche scientifiche davvero straordinarie, si è aperto per lui il processo per la beatificazione.

Il nome della caverna nella quale furono ritrovati reperti antichissimi fu Cueva de los Tayos posizionata nella regione amazzonica. Padre Crespi si rese subito conto che gli straordinari manufatti, ricoperti per lo più da lamine d’oro con l’incisione di strani geroglifici, presentavano inquietanti analogie con l’iconografia delle antiche civiltà mesopotamiche e che potevano rappresentare la lingua madre dell’umanità, cioè l’idioma che si parlava prima del diluvio universale.

Padre Crespi con l’aiuto di scienziati riuscì a decifrare buona parte di quel linguaggio che coincideva con le notizie che forniva la Bibbia ed ottenne perfino il permesso dal Vaticano di esporre questi reperti in un museo nella missione salesiana di Cuenca, oggetto di continui studi.

Quando padre Crespi morì, nell’aprile 1982, questa sua collezione d’arte antidiluviana venne semidistrutta da un misterioso incendio, e quello che rimase fu salvaguardato e sigillato in un luogo tuttora sconosciuto. Si pensa che tutto questo sia stato inviato segretamente a Roma e si trovi in qualche caveau del Vaticano.

Torniamo agli UFO dopo questo giro panoramico. Da queste brevi ma profonde considerazioni viene da chiedersi “ma com’è possibile che esistano marziani o qualunque altra forma di vita al di fuori della terra se per far funzionare solo questo piccolo nostro pianeta occorre il meccanismo complesso di intere Galassie che solo una Mente divina ha potuto realizzare? Finora siamo stati a controllare il cielo con apparecchi sofisticati che nulla hanno segnalato di straordinario se non delle manifestazioni che inducono alla confusione perché sembra di inseguire i fantasmi dal momento che non si capisce più la differenza fra il mondo reale e quello virtuale, cioè falso, apparente.

La Bibbia afferma che Dio creò gli Angeli perché fossero i suoi messaggeri e gli rendessero gloria con la loro adorazione. Purtroppo molti Angeli hanno rifiutato questo loro compito e per odio contro Dio si sono schierati apertamente contro di Lui e soprattutto, non potendo scalfire minimante Dio, si sono scatenati contro l’uomo, fatto a immagine e somiglianza di Dio. E in questa loro continua bramosia di trascinare le anime lontano da Dio per farle schiave di Satana, sta tutto il loro affanno e la loro rabbia mista a odio.

Se perfino un Papa, Leone XIII vide intere legioni di diavoli in giro per il mondo, addirittura intorno a San Pietro, cercando chi divorare “come leoni ruggenti”, ci meravigliamo che possano anche apparire certi diavoli sotto sembianze para-umane nei cieli, soprattutto in questa nostra epoca storica dove la lotta fra il potere delle tenebre e quello della Luce è alla sua massima manifestazione? Dio ha permesso che fossero liberi per tentare l’uomo e la Chiesa finché, per sua volontà, non saranno incatenati per sempre nelle profondità dell’abisso.

Siccome sono esseri molto intelligenti, finché restano liberi, hanno il potere di creare illusioni, effetti ottici, far apparire cose che non esistono e poi eliminarle liberando i loro prigionieri ecc. A tale proposito c’è stata una testimonianza di un frate eremita che era stato rapito da questi diavoli su una specie di navicella volante e quando ha capito di che si trattava, ha cominciato a recitare l’Ave Maria ad alta voce. E appena iniziata, questi diavoli hanno fatto sparire tutto, sé stessi e la navetta e questo poveretto si è ritrovato miracolosamente di nuovo sulla terra.

Da qui la necessità di rimanere vicini a nostro Signore Gesù Cristo, talmente reale che è sceso sulla terra come Uomo per vivere con gli uomini, però, da Figlio di Dio. E con Gesù Cristo, anche sua Madre, Santa Maria e il padre putativo, San Giuseppe.

 

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La corrente della New Age di cui trattate in altro articolo: “Il pericolo sottovalutato della New Age” promuove l’ufologia, come acne tante altre stupidaggini.