Il Vescovo di Castellón: “l’eutanasia è un crimine contro la dignità umana e una grave violazione della legge di Dio”

Il Vescovo di Castellón: “l’eutanasia è un crimine contro la dignità umana e una grave violazione della legge di Dio”

di Angelica La Rosa

IL VESCOVO DI CASTELLÓN LÓPEZ LLORENTE INVITA A REDIGERE UN TESTAMENTO BIOLOGICO PER ESPRIMERE IL PROPRIO RIFIUTO DELL’EUTANASIA O DEL SUICIDIO ASSISTITO, RICEVERE LE CURE PALLIATIVE SE NECESSARIE E, INFINE, PER CHIEDERE SEMPRE E COMUNQUE L’ASSISTENZA RELIGIOSA NEGLI ULTIMI MOMENTI DELLA VITA

Il Vescovo della diocesi spagnola di Segorbe-Castellón de la Plana mons. Casimiro López Llorente ha dedicato la sua ultima lettera pastorale, dal titolo “Hacer el Testamento Vital”, alla denuncia dei gravi danni morali e materiali causati dalla legge spagnola sull’eutanasia.

A proposito di questa legge, Casimiro López ha affermato che essa è “gravemente ingiusta, poiché l’eutanasia e il suicidio assistito sono sempre una forma di omicidio, poiché è un’azione o un’omissione che, per sua natura e intenzione, provoca la morte di un essere umano. È un crimine, un attacco alla dignità della persona umana e una grave violazione della legge di Dio“.

Il Vescovo di Castellón ha scritto inoltre che “questa legge e la sua applicazione non possono rimanerci indifferenti. Dobbiamo pregare e lavorare per promuovere nella nostra società la cultura della vita“. Inoltre, insiste nel chiedere ai governanti “di legiferare sulle cure palliative per tutti e di fornire i mezzi necessari per la loro applicazione“.

Non basta denunciare la grave iniquità della legge, lamentarne l’applicazione o lamentarsi dell’avanzata della ‘cultura della morte’. Dobbiamo essere proattivi chiedendo che l’eutanasia non venga applicata a noi e incoraggiando gli altri a fare lo stesso. È un diritto che è riconosciuto dalle attuali disposizioni di legge“, ha sottolineato il vescovo.

I Vescovi della Provincia Ecclesiastica Valenciana hanno proposto ai fedeli di predisporre un testamento biologico con il quale chiedono di indicare che non si è disponibili ad essere sottoposti all’eutanasia. Il testamento, secondo la legge spagnola, dovrà essere rispettato dal personale sanitario e dai familiari.

Monsignor Casimiro López, facendo eco alla Conferenza episcopale spagnola, ha specificato che nel testamento biologico “ciascuno esprime, tra l’altro, il proprio rifiuto dell’eutanasia o del suicidio assistito, chiede di ricevere le cure palliative previste, se necessarie, e chiede l’assistenza religiosa negli ultimi momenti della sua vita in un Ospedale“. Il Documento deve essere sottoscritto dall’interessato davanti a due testimoni. La sua presentazione al Registro delle Direttive Anticipate della Comunità Valenciana può essere effettuata personalmente o può essere delegata a persona debitamente identificata.

“Il testamento biologico può essere fatto da tutti gli adulti, non solo dagli anziani. Una malattia grave e incurabile o una situazione critica dovuta a malattia o infortunio può verificarsi in qualsiasi momento della vita”, ha concluso il Vescovo di Castellón, incoraggiando tutti coloro che sono maggiorenni a fare il testamento biologico. “Accendiamo una luce di speranza nel buio di una ‘cultura di morte'”.

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