Rifiutare il Signore e il suo messaggio di salvezza può portarci alla rovina
di don Ruggero Gorletti
–
COMMENTO AL VANGELO DI GIOVEDÌ 17 NOVEMBRE 2022
Dal vangelo secondo san Luca (19, 41-44)
In quel tempo Gesù quando fu vicino, alla vista della città pianse su di essa dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi. Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».
COMMENTO
Gesù è triste, piange lacrime vere (il verbo originale greco indica un pianto vero, che si vede e si sente). È triste perché Gerusalemme lo ha rifiutato, ha rifiutato Dio, ha perso la grande occasione, quell’occasione che nella vita occorre saper afferrare. Questa grande occasione è detta «la via della pace». Questa espressione nella Bibbia ha un significato più ampio di quello che intendiamo noi, indica tutto ciò di cui l’uomo ha bisogno per stare bene, per avere nel cuore la pace e la gioia. Perché gli Ebrei, nella loro maggioranza, hanno rifiutato Gesù? Perché non era quello che si aspettavano: infatti il Signore è venuto nell’umiltà, nella normalità di una persona di umili origini. Gli Ebrei invece si aspettavano una venuta sfolgorante. E visto che il Signore non corrispondeva alle loro idee, non lo hanno accolto.
Gesù ha fatto miracoli, ma non può nulla contro coloro che hanno deciso di rifiutarlo. E piange, perché sa che rifiutando Dio, gli abitanti di Gerusalemme stanno accumulando castighi sopra la loro testa. Questo messaggio vale anche per noi, che spesso rifiutiamo il Signore, rifiutiamo il suo messaggio di salvezza perché le cose non vanno come vorremmo noi. E questo può portarci alla rovina, in questa vita e nell’altra. Accogliamo il Signore mentre si fa trovare, perché non è detto che torni a visitarci.