Papa Francesco a L’Aquila per onorare Celestino V e inaugurare la “Perdonanza Celestiniana”
di Giuseppe Brienza
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IL PROGRAMMA DELLA VISITA PASTORALE CHE PAPA FRANCESCO TERRÀ QUESTA MATTINA A L’AQUILA APRENDO LE CELEBRAZIONI DELLA “PERDONANZA CELESTINIANA”
La chiesa e la cittadinanza de L’Aquila sono in attesa dell’arrivo di Papa Francesco che, secondo i programmi resi noti dalla Santa Sede, atterrerà alle 8.25 in elicottero nello Stadio Gran Sasso per recarsi poi in piazza Duomo e iniziare la visita pastorale che avrà termine con l’Angelus di mezzogiorno e l’apertura della Porta Santa della Basilica di Santa Maria di Collemaggio.
Ad accogliere il Santo Padre in piazza saranno l’Arcivescovo de L’Aquila Giuseppe Petrocchi, il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio e il Prefetto e Sindaco della città Cinzia Teresa Torraco e Pierluigi Biondi.
Il card. Petrocchi accompagnerà il Pontefice nella Cattedrale ancora disastrata dopo il terremoto del 2009 e, dopo una breve visita privata, concelebrerà con lui la Messa alle ore 10. Successivamente alla preghiera dell’Angelus il Papa officerà quindi il Rito dell’apertura della Porta Santa che dà avvio alla Perdonanza celestiniana, l’indulgenza plenaria concessa nel 1294 da Celestino V a chi, pentito e confessato, si reca nella Basilica a partire «dai vespri della vigilia della festività di San Giovanni fino ai vespri immediatamente seguenti la festività» (vale a dire tra il 28 e il 29 agosto).
Nel corso degli anni la fede del popolo aquilano ha arricchito l’evento della Perdonanza con ulteriori celebrazioni a carattere civico e culturale che, dal 2019, sono state riconosciute come patrimonio immateriale dell’umanità da parte dell’Unesco. Questo riconoscimento rimane comunque distinto dalla manifestazione ecclesiale e religiosa che rimanda, come detto, al messaggio spirituale di Celestino V, vale dire dell’eremita Pier da Morrone (1210-1296) che, eletto nel 1294 al soglio pontificio, abdicò dopo soli 161 giorni di regno per dedicarsi esclusivamente alla preghiera e alla penitenza. Non a caso l’arcidiocesi de L’Aquila ha organizzato negli scorsi giorni un apposito percorso di preparazione spirituale alla visita del Papa, nel segno della riconciliazione, della conversione e del perdono, con vari momenti di preghiera che hanno coinvolto l’intero territorio aquilano e i monasteri di clausura. Spazi di riflessione, orazione e veglie si sono tenuti anche in varie parrocchie dell’arcidiocesi e negli istituti religiosi che sono stati espressamente invitati dal card. Petrocchi a promuovere iniziative di meditazione per le quali sono stati anche forniti testi biblici e sussidi liturgici.
L’arcidiocesi, infine, ha diffuso una “Preghiera per la visita di Papa Francesco a L’Aquila” da recitare ogni giorno, a livello personale e comunitario, in vista della grande celebrazione eucaristica di questa mattina.
Ricordiamo che la Perdonanza Celestiniana si rinnova da 728 anni e Papa Francesco è il primo pontefice nella storia della Chiesa a presiedere il rito che ne dà l’avvio nella basilica di Collemaggio. Per l’occasione, un decreto della Penitenzieria Apostolica del 15 luglio 2022 ha anticipato la possibilità di lucrare l’indulgenza concessa da Celestino V eccezionalmente a partire da questa data.
Grande soddisfazione, a nome di tutta la comunità locale, è stata espressa su tutti dal primo cittadino de L’Aquila Pierluigi Biondi. «La visita del Papa è un evento storico per la nostra città – ha commentato l’esponente di Fratelli d’Italia – soprattutto se calata nel contesto generale delle azioni del Pontefice, che saluterà i familiari delle vittime del terremoto del 6 aprile 2009, entrerà nel Duomo danneggiato dal terremoto e aprirà la Porta Santa di Collemaggio, dando il via all’indulgenza celestiniana».
«Per la sua presenza, e soprattutto per l’affetto e la considerazione dimostrate verso il suo predecessore Celestino V, e verso la comunità del territorio – ha aggiunto il sindaco – abbiamo sostenuto e sosterremo ancora uno sforzo immane. Ma siamo felici dei sacrifici che stiamo facendo e che faremo, perché vogliamo che Papa Francesco si senta come a casa sua e siamo onoratissimi della sua presenza».