PD e Bonino spingono per continuare ad uccidere i bimbi nel grembo materno
di Jacopo Coghe
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LA STORIA DELLA “MANCATA APPLICAZIONE DELLA LEGGE 194” È UNA CLAMOROSA BUFALA
Ho seguito in diretta una conferenza stampa con la leader radicale Emma Bonino e il Segretario del Partito Democratico Enrico Letta (che si sono alleati per le prossime elezioni del 25 settembre). La Bonino ha affermato di candidarsi per difendere “la piena attuazione della Legge 194” sull’aborto.
Secondo lei oggi la legge sull’aborto non sarebbe davvero applicata in Italia perché, in alcune regioni, il servizio non verrebbe “pienamente garantito” a causa dell’alto numero di medici obiettori di coscienza. Questo fatto “costringerebbe” molte donne che vogliono abortire a spostarsi in altre città o province.
Si lamentano di non poter sopprimere una vita nascente nel grembo materno con tutti i comfort… Eppure (purtroppo) non esiste un solo caso di donna che, volendo abortire, non sia riuscita a farlo. La storia della “mancata applicazione della Legge 194” è una clamorosa bufala.
Una discriminazione, però, esiste davvero. Colpisce le migliaia di donne che affrontano una gravidanza inaspettata o complicata e vorrebbero portarla a termine, ma si ritrovano sole, prive di qualsiasi aiuto morale e materiale da parte dello Stato. La solitudine e l’abbandono sociale spingono letteralmente queste donne verso l’aborto. La loro libertà di scegliere la Vita è fortemente compromessa, se non del tutto soppressa.
Se c’è una parte dell’iniqua Legge 194 che non viene applicata non è certo quella che disciplina l’uccisione del bambino, ma quella che dovrebbe assicurare alla madre ogni alternativa possibile a questa tragedia. Per fortuna, nella società esistono iniziative private di associazioni, enti, onlus che si prendono cura e carico di questi bisogni, colmando le lacune dello Stato e difendono i reali diritti delle donne.